martedì 29 novembre 2016

29 novembre - Lo Slai Cobas per il sindacato di classe invita a votare NO al referendum



Renzi vuole cambiare in peggio la Costituzione per affermare un Senato di nominati e un governo che imponga senza ostacoli le sue leggi, e in particolare la sua politica antioperaia e antipopolare.

Questo varrebbe non solo oggi che c’è Renzi, anche un domani se ci fosse un Grillo, un Salvini, un Berlusconi o un qualsiasi governo dei padroni ecc.

Il NO dello Slai Cobas per il sindacato di classe, il NO dei lavoratori è quindi un No a Renzi ma anche a Salvini, Berlusconi, Grillo, ecc. e a ogni governo dei padroni.

Noi difendiamo la Costituzione perché è sotto attacco di governo e padroni, ma non pensiamo che la Costituzione che abbiamo ora sia la migliore possibile.
Noi vogliamo il cambiamento sociale, politico e istituzionale.

Noi vogliamo una nuova Costituzione che garantisca effettivamente i diritti dei lavoratori e delle masse popolari, e garantisca ad essi innanzitutto il potere di decidere.

Questo non si conquista con un referendum, nè pensiamo che il referendum cambierà nulla per i lavoratori, ma, pensiamo, che serve una Nuova resistenza operaia e popolare.

Slai Cobas per il sindacato di classe
coordinamento nazionale

29 novembre - Purttroppo ci dobbiamo ripetere: PADRONI ASSASSINI GOVERNI COMPLICI



Incidenti sul lavoro Messina: 5 operai cadono in una cisterna. Tre morti
Una scintilla ha provocato la fuoriuscita di fumi tossici mentre i lavoratori stavano ripulendo i serbatoi del carburante di una nave traghetto. A quel punto hanno accusato dei malori. Le vittime sono rimaste intossicate. Poletti: "Intensificare l’impegno per la prevenzione degli infortuni"


di F. Q. | 29 novembre 2016
Sono morti avvelenati dai fumi tossici, dopo essere precipitati dentro una cisterna della nave traghetto Sansovino della Caronte Tourist, ormeggiata al molo Norimberga del porto di Messina. Tre operai hanno perso la vita mentre stavano eseguendo lavori di pulizia nei serbatoi del carburante: all’improvviso sono stati colti da malore e insieme ad altri due colleghi sono precipitati nella cisterna. Tutto è partito probabilmente con una scintilla, che ha sprigionato i fumi tossici. Le vittime sono Gaetano D’Ambra, secondo ufficiale di coperta, originario di Lipari (Messina); Cristian Micalizzi, primo ufficiale di corte, originario di Messina; Santo Parisi, operaio di Terrasini. Altri tre lavoratori sono rimasti feriti. Le indagini sull’incidente sono affidate alla Capitaneria di Porto mentre la Procura di Messina ha aperto un’inchiesta. E anche la Caronte Tourist ha “attivato una commissione interna d’inchiesta in modo da fare luce sull’accaduto nel più breve tempo possibile”.

29 novembre - Eternit Bis: ennesima ingiustizia



Eternit, processo bis a Schmidheiny. Ma il gup derubrica l’accusa: “È omicidio colposo, non volontario”
La decisione del giudice infatti viene salutata con soddisfazione dalla difesa dell'imputato: "Una grossa vittoria" dice l'avvocato l'avvocato Astolfo Di Amato. Il gup ha dichiarato già prescritti molti casi e trasmesso gli atti a tre procure

di F. Q. | 29 novembre 2016
Quando la Cassazione dichiarò la prescrizione del processo Eternit in cui era contestato il disastro. Il pm Raffaele Guariniello commentò: “Il reato c’è, ora apriamo il capitolo omicidi”. Volontari. Però l’accusa della Procura di Torino non ha retto davanti al giudice per l’udienza preliminare che ha derubricato il reato in omicidio colposo. L’imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny, imputato per la morte da amianto di 258 persone al processo Eternit bis, quindi affronterà il processo con la prospettiva che anche questo giudizio – considerato il numero delle parti civili e considerato il fatto che il giudice ha trasmesso gli atti ad altre tre procure Reggio Emilia, Vercelli e Napoli – potrebbe dissolversi in una prescrizione. Prescrizione che è stata dichiarata dal gup Federica Bompieri oggi già per un centinaio di casi. A Torino restano soltanto due casi per i quali il processo si aprirà il 14 giugno. I reati contestati coprono un arco temporale che va dal fra il 1989 e il 2014.
La decisione del  giudice infatti viene salutata con soddisfazione dalla difesa dell’imputato: “Una grossa vittoria” dice l’avvocato l’avvocato Astolfo Di Amato.

28 novembre - Opposizione al contratto metalmeccanico nella FIOM



Il giudizio del sindacatoaltracosa in FIOM sull’ipotesi d’intesa raggiunta per il contratto nazionale dei metalmeccanici è totalmente negativo. Non solo infatti si introduce per la prima volta un aumento non certo ma meramente ipotetico del salario al momento della stipula. Se anche l’ipotesi previsionale fosse confermata, l’aumento in questione sarà di soli 51,7 euro sui minimi in 4 anni, ovvero quasi la metà di quanto stipulato da pressoché tutte le altre categorie della Cgil. Peraltro, gli aumenti saranno dati con enorme ritardo, sei mesi la fine dell’anno di riferimento. Questo accordo mette la parola fine a qualsiasi possibilità futura di contrattazione e aumento del salario da parte sindacale a livello nazionale e generale, attraverso l’introduzione del meccanismo dell’aumento automatico e esclusivo dei minimi ex post in base all’indice IPCA reale. Stessa caratteristica avrà l’elargizione dei piani di Flexible Benefit, le cui modalità di gestione e caratteristiche saranno lasciate completamente in mano aziendale.

27 novembre - Firmato il contratto metalmeccanici



Hanno vinto i padroni e la Fiom finalmente è tornata a far parte della consorteria del sindacalismo collaborazionista.
Nei contratti si tratta il salario, l'orario di lavoro, le condizioni di lavoro, ma in quello firmato c'è poco niente su questo, come volevano i padroni, e aria fritta su altro.
E' stata raggiunta oggi l’intesa per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro tra Federmeccanica/Assistal, Fim, Fiom e Uilm, che mette fine a una lunga fase di accordi separati.
Un'ipotesi di accordo che verrà sottoposta domani al giudizio del Comitato centrale della Fiom e che, dopo la riunione degli organismi unitari convocata il primo dicembre, verrà illustrata nelle assemblee nei luoghi di lavoro e, infine, sottoposta al referendum vincolante tra tutte le lavoratrici e i lavoratori
interessati, attraverso un percorso per la prima volta sottoscritto anche da Federmeccanica.

27 novembre - A Gioia Tauro licenziati 400 portuali



di Elisabetta Della Corte
E’ un accordo fragile, quello tra sindacati e la Medcenter Container Terminal a Gioia Tauro.
Così come imposto dall’azienda ‘l’accordo della resa’ raggiunto notte tempo, tra il 17-18 novembre a Gioia Tauro prevede il reintegro di soli 40 lavoratori e il licenziamento dei restanti 402 che passeranno alla neo Agenzia pubblica del lavoro. Una parte significativa dei lavoratori vi si è opposto, il SUL e il Coordinamento dei portuali, e c'è un diffuso clima di sfiducia mista a rabbia e scontento che aleggia in banchina, per quella che viene vissuta come l’ennesima ingiustizia. E poiché la forza lavoro, da cui dipendono i tempi di carico e scarico è il tallone d’Achille della logistica integrata, quest’aspetto non è da sottovalutare. Nonostante nei mesi si sia cercato di sedare le proteste e di impedire blocchi del porto- motivando la ‘’cacciata’’ dei 442 lavoratori come dettata dalla crisi e dai cali nei volumi di traffico movimentati negli ultimi due anni da MCT-, per i portuali i motivi più che economici sono politici e disciplinari così come emerge da un volantino fatto circolare al porto nei giorni che hanno preceduto ‘’l’accordo-resa della notte’’.

27 novembre - Dall'Italia alla Cina, gli Operai sono CARNE DA MACELLO per i profitti dei padroni



Cina, salgono a 74 i morti per il crollo in una centrale elettrica
L’incidente era avvenuto ieri mattina nella provincia di Jiangxi
Pubblicato il 25/11/2016
Ultima modifica il 25/11/2016 alle ore 08:03
pechino
Sale a 74 vittime il bilancio del crollo di una piattaforma durante la costruzione della torre di raffreddamento di una centrale elettrica nella provincia cinese di Jiangxi. Lo rendono noto i media di Stato. Due altre persone risultano ferite, come riporta l’agenzia Nuova Cina.  
L’incidente è avvenuto ieri mattina nella provincia cinese di Jiangxi per il crollo di una piattaforma durante la costruzione della torre di raffreddamento di una centrale elettrica. I feriti sono tutti assistiti presso l’ospedale di Fengcheng, la città dove sono in corso i lavori della centrale. Dalle immagini della tv statale Cctv e dalle foto in circolazione si possono vedere l’impalcatura in acciaio accartocciata e le pedane in legno della piattaforma. 


Il luogo dell'incidente nella centrale di Fengcheng, in Cina. Credit: Reuters

26 novembre - BASTA AMIANTO E GIUSTIZIA PER LE VITTIME



AMIANTO: QUESTI PROCESSI NON SAN DA FARE!

Sembrerebbe lo slogan della Quinta sezione penale del Tribunale di Milano. Per la verità nel giro di pochi giorni sono arrivate due sentenze di assoluzione da  parte di questa Corte d'Appello, ambedue per amianto: la prima riguardava la Fibronit di Broni , la seconda -  quella di oggi -  si riferiva ai 27 morti della Pirelli di Milano, i cui imputati sono stati mandati assolti per non aver commesso il fatto. Eppure il Tribunale di Torino in due processi analoghi contro i vertici Pirelli ha emesso sentenza di condanna, confermata dalla Corte d'Appello di Torino, in relazione ai medesimi reati. 
Perché' queste differenze? Perché la Cassazione, nella gran parti dei casi, ha confermato le condanne inflitte dalle Corti di merito? Perché invece anche in primo grado la quinta sezione del Tribunale di Milano assolve? Perché la Suprema Corte di Cassazione ha affermato e riaffermato nel tempo solidi principi giuridici - (in punto di anti-scientificità della trigger dose, di antigiuridicità dei TLV, di affermazione della teoria multistadio nei casi di mesotelioma come la più autorevole e accredita nella comunità scientifica, di prevenibilità e prevedibilità dell’evento, di accelerazione della latenza, di posizioni di garanzia dei componenti del CDA quali effettivi datori di lavoro sui quali gravava, anche in caso di delega, un dovere di vigilanza e di intervento sostitutivo non demandabile a nessuno, di piena conoscenza da parte del mondo industriale italiano della cancerogenicità dell’amianto quanto meno a partire dal 1964, anno in cui si celebrò la Conferenza di New York) - che vengono sistematicamente disattesi dalla Corte d’Appello di Milano?
E' una posizione giuridica o è una posizione politica?

26 novembre - Carneficina continua sui posti di lavoro



Incidenti sul lavoro, 4 morti in un giorno da Nord a Sud: Trento, Cremona, Elba e Napoli
In Valsugana un operaio investito da un blocco di pannelli di 3 tonnellate. Sull'isola toscana un addetto colpito alla testa da una pompa per il calcestruzzo. A Casoria un uomo è rimasto schiacciato da due autocompattatori
di F. Q. | 25 novembre 2016
Tre incidenti mortali sul lavoro, l’Italia unita dal Nord al Sud. Dalla Valsugana, Trento, a Casoria, Napoli. Passando per l’isola d’Elba. E’ morto all’ospedale di Trento un operaio rimasto schiacciato ieri sera alla Xlam Dolomiti di Castelnuovo, in Valsugana, mentre era intento a spostare i pesanti pannelli per costruzione in legno dalla postazione della gru a carro-ponte. La vittima si chiamava Stefano Colleoni, 22 anni residente a Roncegno. Per cause ancora in corso di accertamento, il blocco dei pannelli del peso di 3 tonnellate, urtando pareti e pavimento ha investito l’operaio spingendolo e schiacciandolo contro i nastri trasportatori. Soccorso dal personale del 118 e trasportato in elicottero all’ospedale Santa Chiara, il giovane è rimasto in prognosi riservata tutta la notte ed è morto stamani. Sull’episodio indagano il Servizio lavoro della Provincia di Trento e i carabinieri della compagnia di Borgo Valsugana.

25 novembre - Alla FCA il fascismo padronale e lo sfruttamento selvaggio mettono sempre più a rischio la vita degli operai



Operaio Fca travolto da un carrello: elitrasportato a Roma, è grave 


Piedimonte San Germano
24/11/2016 - 09:41
di Paola E. Polidoro
Terribile incidente ieri sera nello stabilimento Fca di Piedimonte San Germano. Un uomo sarebbe stato investito da un carrello riportando un grave trauma toracico. Immediato l’arrivo sul posto dei sanitari del 118 che dopo aver verificato le condizioni dell’operaio hanno predisposto il trasporto con l’eliambulanza al policlinico Umberto I di Roma. Per lui un codice rosso con un
trauma toracico e diverse lesioni sul corpo.
L’incidente è accaduto nel fabbricato 10, nel settore lastratura. Alla vigilia di uno dei giorni più importanti per lo stabilimento pedemontano che vedrà oggi la visita del presidente del Consiglio Matteo Renzi e dell’amministratore delegato Sergio Marchionne, l’incidente ha bloccato tutti. L’operaio, un cinquantaduenne del cassinate, sarebbe stato colpito dalla parte finale di un carrello che stava effettuando manovre di routine nel settore. 

24 novembre - Dalle lavoratrici alla stampa per il 25 novembre a Roma



vi saremmo grate/i se vorreste inviarlo alla stampa che potete contattare

comunicato e invito alla stampa info 347-5301704
Roma 25 novembre – in Piazza Montecitorio – dalle 9.30 in poi
delegazioni e rappresentanti delle donne lavoratrici, precarie e disoccupate dal nord e dal sud porteranno in questa giornata -la loro determinazione di lotta contro tutte le violenze contro le donne, esercitate da questo sistema, dai padroni grandi e piccoli sui posti di lavoro, dai governi di questi anni che con le loro leggi hanno peggiorato la condizione della maggioranza proletaria delle donne sui posti di lavoro, nei quartieri, nelle case, tagliando spese e servizi sociali essenziali. dagli asili alle pensioni, dai diritti  alla loro salute sul territorio -pensiamo alle donne dei quartieri di Taranto e delle città inquinate –  mentre continuano attacchi al diritto di aborto e e attacchi razzisti che colpiscono due volte le nostre sorelle immigrate – vogliamo  andando in Piazza Montecitorio simbolicamente assediare i palazzi – vogliano dare una indicazione a tutte le donne, alle decine di migliaia della manifestazione nazionale del 26 novembre – vogliamo proseguire la strada dello sciopero delle donne, da noi avviata il 25 novembre di un altro anno e oggi, dilagante in diversi paesi del mondo –vogliamo avanzare lungo la strada del femminismo proletario – di classe e di genere – e la marcia verso la nostra rivoluzione come unica soluzione.
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