"Oggi,
mentre scrivo queste righe, il proletariato d'Europa e d'America
passano in rivista le sue forze mobilitate per la prima volta come un
solo esercito, sotto una sola bandiera, per un solo fine prossimo: la
giornata lavorativa normale di otto ore, proclamata già dal
congresso di Ginevra dell'Internazionale del 1886, e di nuovo dal
congresso operaio di Parigi del 1889, da introdursi per legge. E lo
spettacolo di questa giornata aprirà gli occhi ai capitalisti e ai
proprietari terrieri di tutti i Paesi sul fatto che oggi i proletari
di tutti i Paesi si sono effettivamente uniti. Fosse Marx accanto a
me, a vederlo con i suoi occhi!".
SEDE LEGALE E NAZIONALE TARANTO VIA LIVIO ANDRONICO, 47 tel 099/4792086 347/5301704 slaicobasta@gmail.com
martedì 30 aprile 2019
sabato 27 aprile 2019
26 aprile - da tarantocontro: Per lavoratrici asili si apre effettivamente una prospettiva di eliminazione delle vergognose condizioni di lavoro?
COMUNICATO
STAMPA
Questa
mattina vi è stato l'incontro tra l'Amministrazione comunale - Ass.
Tilgher e Ass. Castronovi e lo Slai Cobas sc sull'annosa situazione
delle lavoratrici degli asili.
Questo
che segue è il verbale dell'incontro:
"Gli
Assessori illustrano il progetto generale di proroga degli appalti
fino al 31/12/2019 per poi confluire in un contratto Multiservizi,
che garantirebbe, a fronte di maggiore flessibilità, una prospettiva
almeno triennale di validità del contratto e, nel caso degli asili
nido, l’eliminazione
dello stacco estivo.
Viene
specificato che da
Settembre verrà modificato l’orario lavorativo per Asili nido,
portandolo a 18 ore settimanali.
La
Sig.ra Calderazzi segnala il problema dell’adeguamento delle
mansioni delle operatrici degli asili nido chiedendo l’adeguamento
da Settembre per l’ausiliariato.
L’Assessore
Tilgher specifica che verrà verificato in coerenza con i limiti
normativi della procedura negoziata che verrà esperita per il
periodo da Settembre a Dicembre".
Lo
Slai Cobas ha inoltre posto la necessità che dall'avvio della
multiservizi, da gennaio del nuovo anno, l'aumento dell'orario vada
almeno a 20 ore settimanali, come da precedente impegno del Comune -
tenendo conto che le lavoratrici fanno di fatto un doppio lavoro,
pulizie ed ausiliariato.
L'amministrazione
non lo ha escluso, considerando anche che nel frattempo alcune
lavoratrici andranno in pensione.
L'incontro
si è concluso con un aggiornamento
a fine maggio,
per seguire l'effettiva ottemperanza agli impegni assunti dal Comune.
26 aprile - Amianto, 21 ex-operai Pignone condannati a pagare 95mila euro: «Aiutateci». La (in) giustizia borghese serva dei padroni assassini. L'unica giustizia è quella proletaria
È
stata organizzata una raccolta firme che sarà presentata mercoledì
in comune a Carrara. L'avvocato Cervia: «Esposti per 40 anni al
pericoloso materiale»
Massa-Carrara
- Gli ex-operai del Nuovo Pignone chiedono aiuto. La Corte di
Cassazione, infatti, li ha condannati a rimborsare 95mila euro alla
multinazionale americana Baker Hughes che aveva rilevato per mezzo
della Ge Oil & Gas il Pignone. Si tratta di 21 ex-dipendenti che
avevano fatto causa alla società per la continua esposizione
all'amianto. «La lunga lotta degli ex dipendenti della Nuovo Pignone
(sede di Massa) – spiega l'avvocato Nicoletta Cervia – esposti
all'amianto, ammalati o spaventati dall'idea di potersi ammalare, che
a loro discapito si sono scontrati contro la giustizia italiana e
contro un'importante multinazionale, la Baker Hughes, a Ge Company:
azienda statunitense tra le più grandi nel campo dei servizi
pretroliferi. Gli ex dipendenti della Nuovo Pignone sono stati
esposti - in alcuni casi per oltre 40 anni - all'amianto ed ad altri
agenti morbigeni (fumi di saldatura, polveri di molatura, agenti
irritanti e chimici): molti si sono ammalati, alcuni sono deceduti,
moltissimi hanno paura di ammalarsi.
mercoledì 24 aprile 2019
martedì 23 aprile 2019
venerdì 19 aprile 2019
19 aprile - da tarantocontro: A Taranto bisogna lottare contro padroni, governo e capitale non contro fabbrica e operai
Le
ragioni giuste e la risposta sbagliata della manifestazione del 4
maggio
Lo
Slai cobas per il sindacato di classe condivide la denuncia e
l’azione di tutti i settori della popolazione e delle associazioni
che denunciamo con forza l’inganno elettorale del M5S e combattono
le posizioni di Istituzioni ed Enti di controllo che ridimensionano
l’emergenza ambientale e sanitaria della città, rifiutando di fare
ciò che è in loro potere per mettere un freno alle fonti
inquinanti, anche quelle che meritano un intervento d’emergenza
come le collinette, tuttora sotto sequestro della Magistratura, per
cui la "scelta facile" è stata la chiusura delle scuole,
invece che ordinanze sindacali per rimuovere le collinette, con le
giuste proteste createsi su questo.
La
manifestazione del 4 maggio che pone l’accento nazionale e locale
su tutto questo è un’altra delle tappe dello scontro in atto.
Detto
questo noi non condividiamo il tipo di manifestazione che si vuole
fare. Per noi i nemici sono ArcelorMittal e il governo, così come la
posizione complice con AM e il governo dei sindacati sostenitori
dell’accordo del 6 settembre 2018.
Ogni
manifestazione fatta contro queste controparti è dallo Slai cobas sc
condivisa.
Invece
il taglio della manifestazione del 4 maggio che punta alla chiusura
dell’Ilva/AM, e che oggettivamente si contrappone agli operai, è
sbagliata.
18 aprile - All'Arcelor/Mittall di Taranto: Gli operai Ilva AS in cigs sono giustamente arrabbiati coi sindacati firmatari dell'Accordo del 6/9/18 - Come trasformare la rabbia in azione
Le
dichiarazioni fatte prima e dopo le elezioni RSU all'Arcelor/Mittal
da quasi tutti i dirigenti sindacali sugli operai messi fuori da AM,
dicendo che loro non si scordano degli operai rimasti in
cassintegrazione e che continueranno a chiedere il loro rientro in
fabbrica - Palombella Uilm ha addirittura "dedicato" la
vittoria alle Rsu agli operai in cigs, non
possono nascondere la realtà:
che anche grazie alla loro firma 2600 operai sono stati cacciati dalla fabbrica; che sulla base dell'accordo non rientreranno mai più in AM la quale potrà usare le stesse frasi dell'accordo per tirarsi fuori dalla promessa di richiamare gli operai rimasti in Ilva AS; che non vengono chiamati dall'Ilva AS neanche per lavorare per le bonifiche; che corsi di formazione e integrazione sono un bluff ma anche se fossero veri sarebbero una offensiva elemosina.
che anche grazie alla loro firma 2600 operai sono stati cacciati dalla fabbrica; che sulla base dell'accordo non rientreranno mai più in AM la quale potrà usare le stesse frasi dell'accordo per tirarsi fuori dalla promessa di richiamare gli operai rimasti in Ilva AS; che non vengono chiamati dall'Ilva AS neanche per lavorare per le bonifiche; che corsi di formazione e integrazione sono un bluff ma anche se fossero veri sarebbero una offensiva elemosina.
Ma
i sindacalisti stanno facendo anche di peggio, come è venuto fuori
nell'assemblea organizzata dallo Slai Cobas sc a San Giorgio venerdì
12 aprile.
A
fronte di aperte discriminazioni subite dagli operai - che, in parte,
lo stesso giudice Di Napoli ha riconosciuto a seguito ricorso art. 28
dell'Usb - e della necessità, volontà di fare ricorsi contro
l'esclusione dall'assunzione in AM, i sindacalisti stanno dicendo
agli operai di non farli, che se si fanno sicuramente si perdono, o,
peggio, che facendoli ci si mette sotto scacco per la futura
possibile chiamata del 2023/2025. Tutte
cose assolutamente false.
mercoledì 17 aprile 2019
17 aprile - Eternit Bis: Schmidheiny verso l'accusa di omicidio volontario?
Info
a cura Rete nazionale sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul
territorio
La
procura di Vercelli sta valutando di cambiare il capo di imputazione
per il magnate svizzero Stephan Schmidheiny nel processo Eternit bis,
per 300 casi di morte riconducibile all'esposizione all'amianto
lavorato all'Eternit di Casale Monferrato, da omicidio colposo a
omicidio volontario. A darne notizia è l'agenzia Ansa che informa
inoltre che il procuratore generale, Francesco Saluzzo, ha deciso di
affiancare un pm torinese ai colleghi vercellesi.
Come
si ricorderà l'Eternit Bis (dopo la prescrizione del primo processo
Eternit Uno, decisa dalla Cassazione in una tristissima serata di
fine novembre 2014, dopo che Schmidheiny era già stato condannato,
in primo e in secondo grado, per disastro doloso) era partito dalla
procura torinese come unico fascicolo per i morti di Cavagnolo,
Casale Monferrato, Rubiera dell’Emilia e Bagnoli.
A
Schmidheiny era stato contestato l’omicidio volontario ma al
termine dell’udienza preliminare il gup torinese aveva
riqualificato il reato nel meno grave omicidio colposo aggravato da
colpa cosciente e questo aveva comportato il frazionamento del
faldone e la conseguente destinazione a quattro sedi giudiziarie
diverse in base alla residenza delle vittime. Per i morti casalesi e
monferrini, dunque, il troncone era passato quindi alla procura di
Vercelli, competente per area territoriale.
martedì 16 aprile 2019
16 aprile - Ancora sulle elezioni RSU alla Arcelor/Mittal TA: RSU arcelor mittal Taranto- la gioia dei nuovi delegati collaborazionisti ammessi nel recinto dei nuovi padroni indiani - mentre 2600 operai sono stati buttati fuori e la situazione sicurezza e ambiente è peggiorata ai danni di operai e masse popolari a Taranto
commenti
operai·
Luigi
Bellini · 0:00
Che schifo, elezioni illegittime visto che a 1700 persone non si è
data la possibilità di votare. Siete ormai ciò che è più distante
dai lavoratori di ilva in as in questo momento. Vergognatevi!!!(
Angelo
Pannofino
il sindacato è buono a fare solo i 730 in
azienda... se li ingannano pure... personale testimonianza ormai sono
anni che non esiste più il vero sindacato e ormai fanno glu
assistenti aziendali.. la fiom anni addietro minimo 20 faceva davvero
sindacato e l'azienda rispettava le regole ho visto scene in cui i
capi reparto dell'epoca, ossi duri e raccomandati, non come quelli di
ora ragazzetti senza esperienza, piegare la testa come asini quando
scendeva il direttivo ad ispezionare ed erano cavoli amari fioccavano
denunce e multe x non parlare di mancati adempimenti con dovute
precauzioni facendoli spostare di reparto ecc ecc
Cari
amici come ho più volte scritto secondo me oltre a denunciare
l'azienda bisognerebbe denunciare anche i delegati di zona perché
non è possibile che siano all'oscuro sempre di tutto
Vito
Taddeo Secondo
me "voi sindacati" non aspettate altro che qualche altra
bustarella e promozione altro che trasparenza, venduti tutti !!
-
Davide Castaldi Che cosa è stato fatto per legittimare le scelte che degli operai in merito ai famosi requisiti previsti nell'accordo del 6 settembre... Ipocriti!!
·Michele
Altamura E
I lavoratori in as? DIMENTICATI
15 aprile - da tarantocontro: RSU ArcelorMittal Taranto - La USB diventa da terzo a quarto sindacato, si complimenta con il fascio/leghista dell'UGL eletto e apre subito una collaborazione con la UILM sindacato maggioritario che fa capo direttamente al padrone!
Nessuno
nella Usb nazionale ha niente da dire!? Nessuno nella sinistra filo
USB ha qualcosa da aggiungere?
Nelle
elezioni per le RSU nello stabilimento ArcelorMittal Italia, la Uilm
si conferma primo sindacato con il 38,17% delle preferenze. Seconda è
la Fim Cisl con il 27,6%, mentre al terzo posto c’è la Fiom Cgil
con il 16,84% dei voti, che ha scavalcato l’Usb (14,85%). Quinta è
la Ugl con il 2,29% (dati ANSA).
Palombella
(UILM): «Dedichiamo
questa vittoria alla città di Taranto.
lunedì 15 aprile 2019
14 aprile - Appello del SI.COBAS per una manifestazione nazionale a Milano per il 1° Maggio
UN
PRIMO MAGGIO DI LOTTA
ANTI-CAPITALISTA
E INTERNAZIONALISTA
Questo
1° maggio cade in un momento di crescente caos nell’economia e
nella politica mondiale.
È
vicina una nuova recessione.
Si
moltiplicano le tensioni tra le grandi potenze e dentro l’Europa.
È partita una corsa generale agli armamenti.
È partita una corsa generale agli armamenti.
Si
susseguono le catastrofi ambientali.
In
Italia la recessione c’è già da mesi, in un contesto pesantissimo
di precarietà e super-sfruttamento del lavoro.
Dopo
aver promesso mari e monti ai lavoratori italiani, il governo
Salvini-Di Maio, tra una bufala e l’altra, prepara nuove
aggressioni alle condizioni di esistenza dei proletari, estendendo il
lavoro
gratuito e cancellando tutto ciò che nel diritto del lavoro, conquistato in passato con lotte durissime dal movimento operaio internazionale, va oltre i livelli minimi europei.
gratuito e cancellando tutto ciò che nel diritto del lavoro, conquistato in passato con lotte durissime dal movimento operaio internazionale, va oltre i livelli minimi europei.
I
suoi unici primati li ha conquistati nella repressione delle lotte e
nell’infame guerra agli emigranti e agli immigrati.
Nei
piani dei capitalisti, italiani, europei e globali, il prezzo del
caos prodotto dal loro sistema sociale e dalla sua incontenibile
crisi debbono pagarlo le classi lavoratrici.
Ma
proprio l’inasprirsi di tutte le contraddizioni sociali tipiche del
capitalismo sta spingendo alla lotta masse crescenti di sfruttati e
oppressi in ogni angolo del mondo.
14 aprile - Dal blog tarantocontro - La organizzazione della lotta dei cassintegrati ILVA AS prosegue - mentre si conclude l'elezione ricatto delle RSU
Proseguono
gli incontri nei paesi della provincia di Taranto - ieri buonissima
partecipazione a San Giorgio.
I
cassintegrati ILVA AS non sono più nessuno.. cacciati,
abbandonati e non rispettati.
Si
sono votate le RSU all' Arcelor/Mittal, ma chi sono i delegati
dei cassintegrati? nessuno!
Chi li controlla e cerca di manovrarli? quelli che hanno spalleggiato AM per cacciarli dalla fabbrica, che visto come stanno le cose ora, nella quale non rientreranno più.
Chi li controlla e cerca di manovrarli? quelli che hanno spalleggiato AM per cacciarli dalla fabbrica, che visto come stanno le cose ora, nella quale non rientreranno più.
La
sentenza Di Napoli su ricorso USB - che prima firma e poi contesta -
dice abbastanza chiaramente che sono stati messi fuori con l'Accordo
senza neanche spiegare loro perchè, ma non dice che quindi devono
rientrare
Ci proviamo noi con un esposto e un altro ricorso pilota che mette in discussione non l'applicazione dell'accordo, ma l'illegittimità di quell'accordo per invalidarlo.
Ma non sarà un giudice che ci salverà.....
Ci proviamo noi con un esposto e un altro ricorso pilota che mette in discussione non l'applicazione dell'accordo, ma l'illegittimità di quell'accordo per invalidarlo.
Ma non sarà un giudice che ci salverà.....
Ci
puo' salvare la dignità, la ribellione, la lotta collettiva e
autorganizzata fuori e contro gli attuali sindacati firmatari.
Slai
Cobas per il sindacato di classe – Taranto
slaicobasta@gmail.com
3475301704
via
Livio Andronico 47 Taranto
tarantocontro.blogspot.com
whatsapp iliad 3519575628
whatsapp iliad 3519575628
Questo
l’esito delle votazioni:
Fim Cisl 2.065 voti, pari al 27,6% (19 delegati)
Fiom Cgil 1.261 voti, pari al 16,84% (10 delegati);
Uilm Uil 2.858 voti, pari al 38,17% (24 delegati),
Usb 1.112 voti, pari al 14,85% (9 delegati);
Ugl 172 voti, pari al 2,29% (1 delegato).
Fim Cisl 2.065 voti, pari al 27,6% (19 delegati)
Fiom Cgil 1.261 voti, pari al 16,84% (10 delegati);
Uilm Uil 2.858 voti, pari al 38,17% (24 delegati),
Usb 1.112 voti, pari al 14,85% (9 delegati);
Ugl 172 voti, pari al 2,29% (1 delegato).
Qualunque
sia la percentuale dei votanti e qualunque sia la lista che ha vinto
si è trattato di un voto infamato dalla firma dell'accordo/ricatto.
13 aprile - Le lavoratrici doppiamente sfruttate: Dati sulla condizione lavorativa delle donne - un contributo
Nonostante
negli ultimi due anni sia aumentato il tasso di occupazione femminile
(calcolato sulla fascia 20-64 anni), alla fine del 2017 solo il 53,2%
delle donne risulta essere occupata, contro il 72,3% degli uomini.
L’Italia rimane al penultimo posto della classifica europea del
differenziale di genere per l’occupazione (UE a 28) seguita dalla
Grecia. Se a questo dato si affianca quello relativo al rapporto fra
i tassi di occupazione (25-49 anni) delle donne con figli in età
prescolare e delle donne senza figli, è evidente che a essere
maggiormente penalizzate sono le donne con figli piccoli.
Per
100 donne senza figli occupate, sono 75 quelle occupate con figli in
età prescolare. E il dato registra una costante diminuzione rispetto
al 2015. Sezionando il dato secondo il grado di istruzione il
rapporto cambia: migliora per le donne istruite e peggiora per le
donne con scarsa scolarizzazione passando da quasi un 90% fra le
laureate a un 55,6% fra le donne con la terza media.
13 aprile - Genova. La causa del degrado è… l’operaio in pausa pranzo. Effetti del decreto fascio/razzista Salvini/Di Maio: prima i migranti, poi i centri sociali e poi....gli operai
di
R.
C.
I
nodi come sempre vengono al pettine, ed è notizia di ieri il
riconoscimento, finalmente, della fonte dei problemi che attanagliano
la città di Genova.
Non
la gestione del
post-crollo
del
ponte Morandi, tragedia che ha messo, di nuovo, tristemente in luce
tutti i limiti della gestione privatistica (e quindi
per-forza-di-cose tendente al profitto personale) di un elemento
della vita pubblica, come può essere la manutenzione di uno snodo
fondamentale della viabilità di una metropoli. Non la mancata
applicazione del
Piano
dell’organico
del
porto dei lavoratori delle imprese previsto dalla legge 84/1994,
strumento che sarebbe utilissimo per fare fronte, appunto, alle
conseguenze del crollo del ponte Morandi mediante la somministrazione
di maggiori fondi pubblici per le attività portuali e di trasporto
collegate al porto, e dunque ai lavoratori stessi. Non la cessione
del patrimonio pubblico sanitario per mezzo della
svendita
delle
Farmacie Comunali, un magro bottino oggi che impedisce un futuro
servizio domani ai cittadini e impoverisce la rete di solidarietà
istituzionale verso la popolazione. Bensì, la vera grana del
capoluogo ligure è, udite udite… gli operai in pausa pranzo che si
sparano la sacrosanta accoppiata di mezzogiorno, panino e birra.
domenica 14 aprile 2019
12 aprile - Palermo: "Piccole" battaglie vinte con coerenza a tenacia - Ivan torna a scuola - Gli Ass.ti ig-personale la spuntano con i padroncini Coop
Battaglia vinta, Ivan torna a scuola dopo una dura lotta con i palazzi istituzionali che gli hanno impedito per mesi di esercitare il suo diritto allo studio, e purtroppo ciò ha colpito anche altri studenti disabili. Il servizio di trasporto è stato attivato per Palermo ma solo ad un mese e mezzo dalla fine della scuola con una Coop ma sembra che ci non sia ancora la copertura completa. Su questo stiamo cercando di capire perchè a tutti gli studenti che ne hanno diritto deveessere garantito il servizio.
Il sorriso di Ivan ci ripaga comunque della tenacia, resistenza e lotta messa in campo tutti insieme in questi mesi, tutti insieme Ivan, la sua combattiva mamma Rosalia e tutta la sua famiglia, tutti gli assistenti ig-personale dello Slai !
MA LA LOTTA CONTNUA, perchè ci sono altri studenti a cui La Città Metropolitana illegittimamente toglie i servizi, vedi la questione degli studenti che compiono i 18 anni! Andremo avanti perchè difendere diritti basilari è giusto e oggi più che mai necessario!
Il sorriso di Ivan ci ripaga comunque della tenacia, resistenza e lotta messa in campo tutti insieme in questi mesi, tutti insieme Ivan, la sua combattiva mamma Rosalia e tutta la sua famiglia, tutti gli assistenti ig-personale dello Slai !
MA LA LOTTA CONTNUA, perchè ci sono altri studenti a cui La Città Metropolitana illegittimamente toglie i servizi, vedi la questione degli studenti che compiono i 18 anni! Andremo avanti perchè difendere diritti basilari è giusto e oggi più che mai necessario!
Slai cobas per il s.c. palermo
Un'altra battaglia vinta!
Dopo gg di lotta con i padroncini di alcune Coop sociali lo Slai Cobas sc ottiene i giusti e regolari contratti di lavoro messi a rischio per gli assistenti igienico-personale di un lotto specifico.
Partiamo dal fatto che in corso di pieno anno scolastico è stato sospeso il servizio, da parte della Città Metropolitana, per una parte di studenti disabili e di conseguenza di lavoratori a causa di una Cooperativa sociale che è risultata non in regola con idocumenti contributivi. E questo fa anche capire come i compiti di vigilanza della Città Metropolitana sull'operato delle Coop non sia fatto nè in modo consono nè in tempo utile, per evitare che il servizio di assistenza sia sospeso durante l'anno scolastico, possiamo ben parlare di una nuova interruzione di pubblico servizio.
Partiamo dal fatto che in corso di pieno anno scolastico è stato sospeso il servizio, da parte della Città Metropolitana, per una parte di studenti disabili e di conseguenza di lavoratori a causa di una Cooperativa sociale che è risultata non in regola con idocumenti contributivi. E questo fa anche capire come i compiti di vigilanza della Città Metropolitana sull'operato delle Coop non sia fatto nè in modo consono nè in tempo utile, per evitare che il servizio di assistenza sia sospeso durante l'anno scolastico, possiamo ben parlare di una nuova interruzione di pubblico servizio.
venerdì 12 aprile 2019
11 aprile - da tarantocontro: ELEZIONI RSU ARCELOR/MITTAL 2: I cassintegrati ILVA AS non sono più nessuno.. cacciati, abbandonati e non rispettati
Oggi
si votano le RSU all' Arcelor/Mittal, ma chi sono i delegati dei
cassintegrati? Nessuno!
Chi
li controlla e cerca di manovrarli? Quelli che hanno spalleggiato AM
per cacciarli dalla fabbrica, nella quale, visto come stanno le cose
ora, non rientreranno più.
La
sentenza Di Napoli su ricorso USB - che prima firma e poi contesta -
dice abbastanza chiaramente che sono stati messi fuori con l'Accordo
senza neanche spiegare loro perchè, ma non dice che quindi devono
rientrare.
Ci
proviamo noi con un esposto e un altro ricorso pilota che mette in
discussione non l'applicazione dell'accordo, ma l'illegittimità di
quell'accordo per invalidarlo.
Ma
non sarà un giudice che ci salverà...
Ci
puo' salvare la dignità, la ribellione, la lotta collettiva e
autorganizzata fuori e contro gli attuali sindacati firmatari.
Slai
Cobas per il sindacato di classe – Taranto
slaicobasta@gmail.com
347-5301704
via
Livio Andronico 47 Taranto
11 aprile - da tarantocontro: ELEZIONI RSU ARCELOR/MITTAL 1: Un voto basato sul ricatto e il potere di chi ha firmato l'accordo
Agli
operai,
qualunque
sia la percentuale dei votanti e qualunque sia la lista che prevarrà
si tratta di un voto truccato e infamato dalla firma
dell'accordo/ricatto.
In
questa fabbrica non c'è sindacato se non quello che vuole l'AM o
compatibile per i suoi interessi e i suoi profitti.
Per
questo diciamo NO al voto basato sul ricatto e il potere di chi ha
firmato l'accordo e comunque non riconosceremo gli eletti come
portatori degli interessi operai.
Sappiamo
che tra i candidati ci sono operai onesti che vogliono fare qualcosa,
ma hanno scelto il modo sbagliato per farlo e speriamo che
l'esperienza gli serva per capire e cambiare.
Sappiamo che perfino tra gli eletti vi saranno delegati su cui si può contare e che non vogliono essere
servi dei padroni e agenti del collaborazionismo sindacale in fabbrica, ma dovranno dimostrarlo nella pratica... Ma nel recinto dell'attuale accordo, nel recinto e secondo la linea degli attuali sindacati in fabbrica noi pensiamo che non sia possibile.
Sappiamo che perfino tra gli eletti vi saranno delegati su cui si può contare e che non vogliono essere
servi dei padroni e agenti del collaborazionismo sindacale in fabbrica, ma dovranno dimostrarlo nella pratica... Ma nel recinto dell'attuale accordo, nel recinto e secondo la linea degli attuali sindacati in fabbrica noi pensiamo che non sia possibile.
Ora
però non siamo più alla fine del ciclo Riva, ma all'inizio del
ciclo Arcelor/Mittal e quindi bisogna davvero scegliere tra interessi
dei padroni, governo, loro complici e interessi di classe in fabbrica
e interessi popolari in città... e questo da subito, se non ora,
quando?
Lo
Slai cobas per il sindacato di classe non è una normale sigla
sindacale, è una forma di ribellione strategica, è ricostruire la
dignità e la lotta vera degli operai in fabbrica coerentemente e in
funzione di un cambiamento radicale della fabbrica e della società -
E' ricostruire in condizioni nuove il sindacato di classe degli
anni 70 e il ciclo di lotte che ha portato alle conquiste degli
operai e ai consigli di fabbrica. E lottare uniti operai e cittadini
per la sicurezza in fabbrica e la salute sul territorio, è stare
'dalla parte del torto'. è 'andare controcorrente'.
Questo
è necessario oggi ed è l'unica cosa per cui valga la pena di
lottare e vivere la fabbrica.
Slai Cobas per il sindacato di classe Taranto
Slai Cobas per il sindacato di classe Taranto
slaicobasta@gmail.com
3475301704
3475301704
10 aprile - Info solidale: Massima solidarietà ai lavoratori in lotta - USB - per la difesa del diritto di sciopero
Serve
l'unità nella lotta del sindacalismo di base e di classe contro i
padroni e il governo fascio populista Di Maio/Salvini
Slai Cobas per il sindacato di classe - Coord. nazionale
Slai Cobas per il sindacato di classe - Coord. nazionale
Dal
comunicato USB - pubblichiamo stralci condivisi
Il
Tar del Lazio ha respinto il ricorso contro la decisione della
Commissione di garanzia sugli scioperi che, travalicando i propri
compiti, aveva intimato la revoca dello sciopero generale del 12
aprile invocando una fantomatica “rarefazione soggettiva”.
USB
si mobilita dunque in difesa del diritto di sciopero, oltraggiato
dalla Commissione in barba alle garanzie costituzionali,
10 aprile - info: La protesta dei disoccupati organizzati a Napoli
Ferrovie
e polizia impediscono l’accesso in stazione: lavoro o non lavoro,
dobbiamo campare!
Aprile
10, 20190
Oggi,
mentre una delegazione era in Regione questa volta per essere
ricevuta da alcuni Dirigenti, oggi nonostante la pioggia abbiamo
attraversato le strade della città dal Gesù passando per
Forcella fino a Piazza Garibaldi. Le istituzioni ancora non
portano rispetto ai disoccupati e non sono conseguenziali agli
impegni assunti. A conclusione del corteo, ancora una volta le
Ferrovie dello Stato ordinano alla polizia di schierarsi in tenuta
antisommossa impedendo l’accesso ai disoccupati. Crediamo sia
urgente opporci a questo clima di militarizzazione che impedisce il
diritto alla mobilità per i proletari e per chi sciopera.
9 aprile - Per il dibattito: IL CAPITALISTA E L'OPERAIO - a proposito di salario e allungamento o intensificazione della giornata lavorativa
Marx,
sempre Marx. L'arma scientifica di parte proletaria anche oggi per
porre in termini di lotta di classe la battaglia contro il capitale,
per difendere salario e condizioni di lavoro.
"Dunque
il capitalista invoca la legge dello scambio delle merci. Come ogni
altro compratore, cerca di spremere dal valore d’uso della sua
merce la maggiore utilità possibile. Ma all’improvviso s’alza la
voce dell’operaio, che era ammutolita nell’incalzare e nel
tumulto del processo di produzione:
La
merce che ti ho venduto si distingue dal volgo delle altre merci per
il fatto che il suo uso crea valore, e valore maggiore di quanto essa
costi. E per questa ragione tu l’hai comprata. Quel che dalla tua
parte appare come valorizzazione del capitale, dalla mia parte è
dispendio eccedente di forza-lavoro. Tu ed io, sul mercato,
conosciamo soltanto una legge, quella dello scambio di merci. E il
consumo della merce non appartiene al venditore che la aliena, ma al
compratore che l’acquista. A te dunque appartiene l’uso della mia
forza-lavoro
quotidiana. Ma, col suo prezzo di vendita quotidiano, io debbo, quotidianamente, poterla riprodurre, per poterla tornare a vendere. A parte il logorio naturale per l’età ecc., io debbo essere in grado di lavorare domani nelle stesse condizioni normali di forza, salute e freschezza di oggi. Tu mi predichi continuamente il vangelo della «parsimonia» e della «astinenza».
quotidiana. Ma, col suo prezzo di vendita quotidiano, io debbo, quotidianamente, poterla riprodurre, per poterla tornare a vendere. A parte il logorio naturale per l’età ecc., io debbo essere in grado di lavorare domani nelle stesse condizioni normali di forza, salute e freschezza di oggi. Tu mi predichi continuamente il vangelo della «parsimonia» e della «astinenza».
lunedì 8 aprile 2019
8 aprile - Interventi al Convegno del 13 marzo della Rete sicurezza - Dal nodo della Rete di Milano
La
questione Ilva-Arcelor/Mittal è una questione nazionale e verrà
portata a tutte le realtà-associazioni-sindacati che da tempo sono
impegnati su questo terreno; a Milano ci faremo carico per una
campagna per il rilancio/adesione alla Rete Nazionale per la Salute e
Sicurezza che a partire dal 2007/8 riuscì a mettere insieme tante
realtà a livello nazionale e a costruire una serie di iniziative
nazionali a partire dalla manifestazione a Torino ad un anno dalla
strage della Thyssen o quella del 18 aprile 2009 proprio qui a
Taranto. La Rete seppe anche costruire una presenza costante ai
processi, rappresentando una spina nel fianco e di denuncia a
processi come quello della Thyssen o dell'Eureco, portando dentro e
fuori le aule dei tribunali la rabbia-sete di giustizia di
operai/familiari, tanto da “attirarsi” le attenzioni della digos
che veniva a dirci di togliere striscioni e locandine perché “questi
influenzavano il giudizio dei giudici” ottenendo per risposta “noi
questo facciamo e vogliamo”.
Ma oggi sono qui per dire quali sono le situazione che attualmente seguiamo: la prima questione è la questione amianto.
Ma oggi sono qui per dire quali sono le situazione che attualmente seguiamo: la prima questione è la questione amianto.
Due
sono gli aspetti: 1) quella dei processi, dove il tribunale di Milano
è “all’avanguardia” per rappresentare il "tribunale delle
assoluzioni e dell’impunità per i padroni assassini" (non
certo una situazione diversa dal resto d’Italia), con l’affermarsi
di tesi antiscientifiche, come nel caso di uno dei processi Pirelli,
in cui il giudice nelle motivazioni assolutorie ha affermato che “i
lavoratori hanno
contratto il mesotelioma pleurico non perché esposti alle fibre d’amianto, ma perché fumavano troppo”; affermazioni che in un altro sistema vedrebbe il licenziamento e l'incriminazione dello stesso giudice; o il processo per amianto alla Scala, dove si inventano rinvii pretestuosi per arrivare alla prescrizione, e dove sul banco degli imputati non ci dovrebbero stare soltanto i dirigenti ma anche gli ultimi 7 sindaci della città.
contratto il mesotelioma pleurico non perché esposti alle fibre d’amianto, ma perché fumavano troppo”; affermazioni che in un altro sistema vedrebbe il licenziamento e l'incriminazione dello stesso giudice; o il processo per amianto alla Scala, dove si inventano rinvii pretestuosi per arrivare alla prescrizione, e dove sul banco degli imputati non ci dovrebbero stare soltanto i dirigenti ma anche gli ultimi 7 sindaci della città.
8 aprile - Info Solidale: A Modena la manifestazione del Si cobas contro la repressione, contro il razzismo, il decreto sicurezza
Con
alcune migliaia di lavoratori, provenienti da tutta Italia, abbiamo
invaso Modena per ribadire che i teoremi giudiziari e le misure
securitarie non riusciranno a fermare il movimento autorganizzato dei
lavoratori che in questi anni hanno alzato la testa contro un sistema
fondato su sfruttamento esasperato in termini di bassi salare e
soprusi.
Coincidenza
ha voluto che proprio in queste ore la diramazione emiliana della
Lega di Salvini e qualche compagno di merende hanno alzato il tiro
contro il SI Cobas, invocando una sostanziale messa fuorilegge del
nostro sindacato proprio alla vigilia della conclusione del
processo-farsa ad Aldo Milani: una sorta di malcelata pressione nei
confronti delle Procure, forse nel tentativo di controbilanciare il
successo dell'appello di solidarietà che in questi giorni ha
ottenuto migliaia di adesioni di lavoratori, giuristi, docenti
universitari, personalità della cultura, dell'arte e del mondo
sindacale e politico...
7 aprile - INFO: il caso dei 5 licenziati alla FCA di Pomigliano alla Corte di strasburgo
Comunicato
stampa
“La
Corte europea dei diritti dell’uomo è chiamata a pronunciarsi
sulla tutela della libertà di manifestazione del dissenso in
Italia.” Noi sottoscritti Mimmo Mignano, Marco Cusano, Massimo
Napolitano, Antonio Montella, Roberto Fabbricatore, già dipendenti
della “Fiat Chrysler Automobiles” (“FCA Italy s.p.a.”) nello
stabilimento sito in Pomigliano d’Arco (NA), licenziati nel 2014 a
seguito di procedimento disciplinare (durato solo sette giorni),
comunichiamo di aver portato, nel dicembre dello scorso anno, la
nostra vicenda all’attenzione della Corte europea dei diritti
dell’Uomo, e che il nostro ricorso ha superato il filtro
dell’ammissibilità.
domenica 7 aprile 2019
7 aprile - La vera Emergenza per gli Operai è la Sicurezza sul Lavoro: continua la carneficina sui posti di lavoro
Curatore
Carlo Soricelli metalmeccanico in pensione e pittore
6 aprile - La Solidarietà:UN GROSSISSIMO CONTRIBUTO DELLA CASSA DI RESISTENZA PER I LAVORATORI DI POTERE AL POPOLO ALLO SLAI COBAS SC PER LA SANZIONE DELLA CGS - Lo Sciopero delle donne non si tocca!
11
h ·
PRIMA
AZIONE DELLA CASSA DI RESISTENZA PER I LAVORATORI DI POTERE AL
POPOLO! ?
Come
sapete non abbiamo fondi né grandi possibilità, ma siamo felici di
aver scelto di dare il nostro primo contributo alla battaglia di
Margherita, che ha ricevuto una multa di 2500 euro per aver indetto
lo sciopero dell'8 marzo 2018.
QUI
LA SUA STORIA ➡️https://bit.ly/2Vs6UzP
Alle
Compagne e compagni di Pap - dalle lavoratrici Slai Cobas per il
sindacato di classe
La
solidarietà è un'arma che nessuna repressione può spuntare...
Ieri
abbiamo ricevuto il vostro grande contributo per la maledetta
sanzione fattaci dalla Commissione Garanzia Scioperi per lo sciopero
delle donne dell'8 marzo 2018. E' un enorme boccata di
ossigeno.
Abbiamo cercato di fare ricorso al provvedimento ma era inutile, anzi avrebbe aggravato i costi, aggiungendo anche le spese legali, con risultato alla fine sicuramente negativo.
Abbiamo cercato di fare ricorso al provvedimento ma era inutile, anzi avrebbe aggravato i costi, aggiungendo anche le spese legali, con risultato alla fine sicuramente negativo.
5 aprile - Interventi al Convegno del 13 marzo della Rete sicurezza - Il compagno della Rete di Palermo
In
questi interventi ci si chiede di essere lucidi… ma non è facile
dopo aver ascoltato quello che è stato detto qui dai presenti,
’emozione sale come per quello che abbiamo ascoltato al processo di
Gela, il 21 febbraio scorso, per il disastro ambientale in cui sono
incriminati 23 dirigenti dell’Eni… per inquinamento "innominato"
ambientale. Qui gli avvocati ci diranno cosa intendono, perché sarà
"innominato" ma i nomi dei morti, di bambini, uomini,
donne, operai li conosciamo bene... come le lapidi sparse qui e là…
Essere lucidi non è la cosa più facile.
Al
processo a Gela a cui abbiamo assistito, e in questo senso vengono in
testa le cose che ha detto l’operaio prima rispetto alle poche
presenze, non c’erano molte persone. Oltre agli avvocati della
difesa e dell’accusa, c’era un gruppo di operai anziani che
stanno subendo i danni dell’inquinamento; come molti qui, tanti
avevano difficoltà a respirare, ci hanno raccontato che altri
compagni di lavoro erano morti e non potevano più nemmeno seguire il
processo…
Ecco,
il legame tra Taranto e Gela che si crea è quello degli operai che
lavorano nelle stesse condizioni…
lavoro che produce morti… L’industria produce sì quintali di
acciaio ma anche migliaia di morti e non solo in fabbrica ma anche
attorno. Anche il processo di Gela è incentrato non solo sui morti
della fabbrica.
Gli
operai ci raccontavano di come lavoravano e quello che vedevano
direttamente. Sono cose che certe volte non si possono denunciare in
momenti particolari della vita lavorativa ma che si vedono benissimo,
per esempio lo sversamento di tutte le schifezze industriali fatto di
notte e di nascosto in maniera tale che all’indomani al momento dei
controlli non si potessero rilevare i fumi, ecc., per cui l’azienda
veniva salvaguardata. O ci hanno raccontato del sotterramento sotto
la superficie di tutto lo stabilimento Enichem di Gela che è una
bomba a orologeria… anzi, non tanto a orologeria vista che gli
effetti si vedono già ora.
mercoledì 3 aprile 2019
3 aprile - 2 operai morti nel milanese, 1 in provincia di Verona. Non si ferma la carneficina operaia che il governo Salvini/Di Maio incentiva tagliando i fondi per la prevenzione...
....e Toninelli si permette di dire che "che gli investimenti per la sicurezza sul lavoro non sono mai sufficienti". Una sola definizione per questo essere ignobile SCIACALLO
Verona,
operaio muore schiacciato dalla betoniera
La
tragedia attorno alle 11 a Brentino Belluno. Ancora sconosciute le
cause del ribaltamento
Questa
mattina, intorno alle ore 11 circa, i vigili del fuoco sono
intervenuti in via LA Val, nel comune di Brentino Belluno, per un
incidente sul lavoro. Per cause ancora sconosciute un operaio è
rimasto schiacciato da un mezzo d’opera, che trasportava bitume,
durante i lavori di asfaltatura della suddetta via
Incidenti
sul lavoro, due operai
morti a Pieve Emanuele nel
Milanese
2 aprile - Amianto nelle scuole, in Lombardia 45 istituti a rischio. Dove governa la Lega gli studenti e i lavoratori della scuola sono a rischio e i compari M5S fanno i finti tonti
L'assessora
regionale Rizzoli fa il punto: 1.127 scuole hanno comunicato la
presenza di amianto, ma per alcune c'è un livello di rischio più
alto. Il Movimento 5 Stelle: "Bonifiche entro questa
legislatura"
02
aprile 2019
Sono
1.127 le scuole lombarde che dal 2006 fino ad oggi hanno comunicato a
Regione Lombardia la presenza di amianto nelle strutture: di queste,
78 presentano un profilo di rischio più alto e 45 quelle tenute
sotto controllo per una presenza di amianto friabile maggiore. A
fornire i dati è l'assessora lombarda all'Istruzione Melania
Rizzoli, in risposta a una interrogazione del Movimento 5 Stelle in
Consiglio regionale. Una situazione seria, per la quale Rizzoli ha
chiesto "l'intervento dello Stato per un problema vasto e di
grande impatto economico: è un problema nazionale e ognuno deve fare
la sua parte".
1 aprile - da tarantocontro: COMUNICATO AGLI OPERAI ILVA AS E AGLI OPERAI ARCELORMITTAL
Martedì
2 aprile alle ore 18, presso la sede dello Slai Cobas sc
via Livio
Andronico, 47(ang. via Polibio) Taranto
Incontro
pubblico:
-
ArcelorMittal ora dovrà pubblicare le graduatorie con i criteri
degli operai non assunti. Ma che succede realmente per gli operai in
cig in Ilva AS? Spiegheremo la sentenza del Giud. De Napoli e cosa
fare.
-
L'incontro alla Regione per la formazione
-
Che succede in fabbrica? Mittal dichiara che va tutto bene, ma le
condizioni di lavoro peggiorano. Che fare
Sarà
presente l'avvocato per ricorsi e informazioni legali.
SLAI
COBAS per il sindacato di classe
1 aprile - MORTI PER AMIANTO AL TEATRO ALLA SCALA DI MILANO
MOVIMENTATA UDIENZA OGGI IN TRIBUNALE
Nell’udienza
di oggi, 27 marzo 2019, sono stati sentiti il teste del PM Maurizio
Ascione Franco Colombo, lavoratore del Teatro alla Scala dal 1968 al
1995, malato di mesotelioma pleurico che ha ricostruito il suo
passato lavorativo, prima come elettricista e poi come fonico,
tecnico del suono e profondo conoscitore del Teatro, e il prof
Luciano Mutti medico, ricercatore e studioso del mesotelioma che
insegna in importanti università in Inghilterra e negli Stati Uniti.
L’ex
lavoratore Colombo che è stato esposto all’amianto per 27 anni, ha
testimoniato che l’amianto era presente in gran quantità e che non
fu mai informato dai dirigenti del Teatro dei rischi che correvano
lui e i suoi compagni. Nella sua testimonianza ha ricordato i luoghi
e i locali, dove era presente l’amianto: dalle cabine al sipario,
(la “pattona” antincendio) che separava il palco dal pubblico,
che pesava qualche tonnellata e che, quando veniva calata a fine
spettacolo batteva fortemente a terra vibrando e liberando molta
polvere. Ha anche ricordato il grande uso di coperte d’amianto
usate per i riflettori, spesso deteriorate, e che anche i lavoratori
usavano per riposarsi brevemente quando dovevano stare giornate
intere nel Teatro per allestire e preparare le scene e gli
spettacoli. Il suo racconto è stato più volte interrotto dagli
avvocati delle difese dei dirigenti degli imputati che cercavano di
metterlo in contraddizione dubbi, ma la verità è emersa.