martedì 30 aprile 2019

1 maggio - 1° MAGGIO: PROLETARIO ROSSO INTERNAZIONALISTA

"Oggi, mentre scrivo queste righe, il proletariato d'Europa e d'America passano in rivista le sue forze mobilitate per la prima volta come un solo esercito, sotto una sola bandiera, per un solo fine prossimo: la giornata lavorativa normale di otto ore, proclamata già dal congresso di Ginevra dell'Internazionale del 1886, e di nuovo dal congresso operaio di Parigi del 1889, da introdursi per legge. E lo spettacolo di questa giornata aprirà gli occhi ai capitalisti e ai proprietari terrieri di tutti i Paesi sul fatto che oggi i proletari di tutti i Paesi si sono effettivamente uniti. Fosse Marx accanto a me, a vederlo con i suoi occhi!".
Friedrich Engels



26 aprile - da tarantocontro: Per lavoratrici asili si apre effettivamente una prospettiva di eliminazione delle vergognose condizioni di lavoro?

COMUNICATO STAMPA
Questa mattina vi è stato l'incontro tra l'Amministrazione comunale - Ass. Tilgher e Ass. Castronovi e lo Slai Cobas sc sull'annosa situazione delle lavoratrici degli asili.
Questo che segue è il verbale dell'incontro:
"Gli Assessori illustrano il progetto generale di proroga degli appalti fino al 31/12/2019 per poi confluire in un contratto Multiservizi, che garantirebbe, a fronte di maggiore flessibilità, una prospettiva almeno triennale di validità del contratto e, nel caso degli asili nido, l’eliminazione dello stacco estivo.
Viene specificato che da Settembre verrà modificato l’orario lavorativo per Asili nido, portandolo a 18 ore settimanali.
La Sig.ra Calderazzi segnala il problema dell’adeguamento delle mansioni delle operatrici degli asili nido chiedendo l’adeguamento da Settembre per l’ausiliariato.
L’Assessore Tilgher specifica che verrà verificato in coerenza con i limiti normativi della procedura negoziata che verrà esperita per il periodo da Settembre a Dicembre". 
Lo Slai Cobas ha inoltre posto la necessità che dall'avvio della multiservizi, da gennaio del nuovo anno, l'aumento dell'orario vada almeno a 20 ore settimanali, come da precedente impegno del Comune - tenendo conto che le lavoratrici fanno di fatto un doppio lavoro, pulizie ed ausiliariato.
L'amministrazione non lo ha escluso, considerando anche che nel frattempo alcune lavoratrici andranno in pensione.
L'incontro si è concluso con un aggiornamento a fine maggio, per seguire l'effettiva ottemperanza agli impegni assunti dal Comune.
SLAI COBAS per il sindacato di classe


26 aprile - Amianto, 21 ex-operai Pignone condannati a pagare 95mila euro: «Aiutateci». La (in) giustizia borghese serva dei padroni assassini. L'unica giustizia è quella proletaria

È stata organizzata una raccolta firme che sarà presentata mercoledì in comune a Carrara. L'avvocato Cervia: «Esposti per 40 anni al pericoloso materiale»


Massa-Carrara - Gli ex-operai del Nuovo Pignone chiedono aiuto. La Corte di Cassazione, infatti, li ha condannati a rimborsare 95mila euro alla multinazionale americana Baker Hughes che aveva rilevato per mezzo della Ge Oil & Gas il Pignone. Si tratta di 21 ex-dipendenti che avevano fatto causa alla società per la continua esposizione all'amianto. «La lunga lotta degli ex dipendenti della Nuovo Pignone (sede di Massa) – spiega l'avvocato Nicoletta Cervia – esposti all'amianto, ammalati o spaventati dall'idea di potersi ammalare, che a loro discapito si sono scontrati contro la giustizia italiana e contro un'importante multinazionale, la Baker Hughes, a Ge Company: azienda statunitense tra le più grandi nel campo dei servizi pretroliferi. Gli ex dipendenti della Nuovo Pignone sono stati esposti - in alcuni casi per oltre 40 anni - all'amianto ed ad altri agenti morbigeni (fumi di saldatura, polveri di molatura, agenti irritanti e chimici): molti si sono ammalati, alcuni sono deceduti, moltissimi hanno paura di ammalarsi.

venerdì 19 aprile 2019

19 aprile - da tarantocontro: A Taranto bisogna lottare contro padroni, governo e capitale non contro fabbrica e operai

Le ragioni giuste e la risposta sbagliata della manifestazione del 4 maggio

Lo Slai cobas per il sindacato di classe condivide la denuncia e l’azione di tutti i settori della popolazione e delle associazioni che denunciamo con forza l’inganno elettorale del M5S e combattono le posizioni di Istituzioni ed Enti di controllo che ridimensionano l’emergenza ambientale e sanitaria della città, rifiutando di fare ciò che è in loro potere per mettere un freno alle fonti inquinanti, anche quelle che meritano un intervento d’emergenza come le collinette, tuttora sotto sequestro della Magistratura, per cui la "scelta facile" è stata la chiusura delle scuole, invece che ordinanze sindacali per rimuovere le collinette, con le giuste proteste createsi su questo.
La manifestazione del 4 maggio che pone l’accento nazionale e locale su tutto questo è un’altra delle tappe dello scontro in atto.

Detto questo noi non condividiamo il tipo di manifestazione che si vuole fare. Per noi i nemici sono ArcelorMittal e il governo, così come la posizione complice con AM e il governo dei sindacati sostenitori dell’accordo del 6 settembre 2018.

Ogni manifestazione fatta contro queste controparti è dallo Slai cobas sc condivisa.

Invece il taglio della manifestazione del 4 maggio che punta alla chiusura dell’Ilva/AM, e che oggettivamente si contrappone agli operai, è sbagliata.

18 aprile - All'Arcelor/Mittall di Taranto: Gli operai Ilva AS in cigs sono giustamente arrabbiati coi sindacati firmatari dell'Accordo del 6/9/18 - Come trasformare la rabbia in azione

Le dichiarazioni fatte prima e dopo le elezioni RSU all'Arcelor/Mittal da quasi tutti i dirigenti sindacali sugli operai messi fuori da AM, dicendo che loro non si scordano degli operai rimasti in cassintegrazione e che continueranno a chiedere il loro rientro in fabbrica - Palombella Uilm ha addirittura "dedicato" la vittoria alle Rsu agli operai in cigs, non possono nascondere la realtà:
che anche grazie alla loro firma 2600 operai sono stati cacciati dalla fabbrica; che sulla base dell'accordo non rientreranno mai più in AM la quale potrà usare le stesse frasi dell'accordo per tirarsi fuori dalla promessa di richiamare gli operai rimasti in Ilva AS; che non vengono chiamati dall'Ilva AS neanche per lavorare per le bonifiche; che corsi di formazione e integrazione sono un bluff ma anche se fossero veri sarebbero una offensiva elemosina.
Ma i sindacalisti stanno facendo anche di peggio, come è venuto fuori nell'assemblea organizzata dallo Slai Cobas sc a San Giorgio venerdì 12 aprile.
A fronte di aperte discriminazioni subite dagli operai - che, in parte, lo stesso giudice Di Napoli ha riconosciuto a seguito ricorso art. 28 dell'Usb - e della necessità, volontà di fare ricorsi contro l'esclusione dall'assunzione in AM, i sindacalisti stanno dicendo agli operai di non farli, che se si fanno sicuramente si perdono, o, peggio, che facendoli ci si mette sotto scacco per la futura possibile chiamata del 2023/2025. Tutte cose assolutamente false.

mercoledì 17 aprile 2019

17 aprile - Eternit Bis: Schmidheiny verso l'accusa di omicidio volontario?

Info a cura Rete nazionale sicurezza e salute sui posti di lavoro e sul territorio
La procura di Vercelli sta valutando di cambiare il capo di imputazione per il magnate svizzero Stephan Schmidheiny nel processo Eternit bis, per 300 casi di morte riconducibile all'esposizione all'amianto lavorato all'Eternit di Casale Monferrato, da omicidio colposo a omicidio volontario. A darne notizia è l'agenzia Ansa che informa inoltre che il procuratore generale, Francesco Saluzzo, ha deciso di affiancare un pm torinese ai colleghi vercellesi.
Come si ricorderà l'Eternit Bis (dopo la prescrizione del primo processo Eternit Uno, decisa dalla Cassazione in una tristissima serata di fine novembre 2014, dopo che Schmidheiny era già stato condannato, in primo e in secondo grado, per disastro doloso) era partito dalla procura torinese come unico fascicolo per i morti di Cavagnolo, Casale Monferrato, Rubiera dell’Emilia e Bagnoli. 
A Schmidheiny era stato contestato l’omicidio volontario ma al termine dell’udienza preliminare il gup torinese aveva riqualificato il reato nel meno grave omicidio colposo aggravato da colpa cosciente e questo aveva comportato il frazionamento del faldone e la conseguente destinazione a quattro sedi giudiziarie diverse in base alla residenza delle vittime. Per i morti casalesi e monferrini, dunque, il troncone era passato quindi alla procura di Vercelli, competente per area territoriale.


martedì 16 aprile 2019

16 aprile - Ancora sulle elezioni RSU alla Arcelor/Mittal TA: RSU arcelor mittal Taranto- la gioia dei nuovi delegati collaborazionisti ammessi nel recinto dei nuovi padroni indiani - mentre 2600 operai sono stati buttati fuori e la situazione sicurezza e ambiente è peggiorata ai danni di operai e masse popolari a Taranto

commenti operai· 

Luigi Bellini · 0:00 Che schifo, elezioni illegittime visto che a 1700 persone non si è data la possibilità di votare. Siete ormai ciò che è più distante dai lavoratori di ilva in as in questo momento. Vergognatevi!!!(
Angelo Pannofino       il sindacato è buono a fare solo i 730 in azienda... se li ingannano pure... personale testimonianza ormai sono anni che non esiste più il vero sindacato e ormai fanno glu assistenti aziendali.. la fiom anni addietro minimo 20 faceva davvero sindacato e l'azienda rispettava le regole ho visto scene in cui i capi reparto dell'epoca, ossi duri e raccomandati, non come quelli di ora ragazzetti senza esperienza, piegare la testa come asini quando scendeva il direttivo ad ispezionare ed erano cavoli amari fioccavano denunce e multe x non parlare di mancati adempimenti con dovute precauzioni facendoli spostare di reparto ecc ecc
Cari amici come ho più volte scritto secondo me oltre a denunciare l'azienda bisognerebbe denunciare anche i delegati di zona perché non è possibile che siano all'oscuro sempre di tutto
Vito Taddeo Secondo me "voi sindacati" non aspettate altro che qualche altra bustarella e promozione altro che trasparenza, venduti tutti !!
  • Davide Castaldi Che cosa è stato fatto per legittimare le scelte che degli operai in merito ai famosi requisiti previsti nell'accordo del 6 settembre... Ipocriti!!
·Michele Altamura E I lavoratori in as? DIMENTICATI


15 aprile - da tarantocontro: RSU ArcelorMittal Taranto - La USB diventa da terzo a quarto sindacato, si complimenta con il fascio/leghista dell'UGL eletto e apre subito una collaborazione con la UILM sindacato maggioritario che fa capo direttamente al padrone!

Nessuno nella Usb nazionale ha niente da dire!? Nessuno nella sinistra filo USB ha qualcosa da aggiungere?

Nelle elezioni per le RSU nello stabilimento ArcelorMittal Italia, la Uilm si conferma primo sindacato con il 38,17% delle preferenze. Seconda è la Fim Cisl con il 27,6%, mentre al terzo posto c’è la Fiom Cgil con il 16,84% dei voti, che ha scavalcato l’Usb (14,85%). Quinta è la Ugl con il 2,29% (dati ANSA).
Palombella (UILM): «Dedichiamo questa vittoria alla città di Taranto.

lunedì 15 aprile 2019

14 aprile - Appello del SI.COBAS per una manifestazione nazionale a Milano per il 1° Maggio

UN PRIMO MAGGIO DI LOTTA
ANTI-CAPITALISTA E INTERNAZIONALISTA
Questo 1° maggio cade in un momento di crescente caos nell’economia e nella politica mondiale.
È vicina una nuova recessione.
Si moltiplicano le tensioni tra le grandi potenze e dentro l’Europa.
È partita una corsa generale agli armamenti.
Si susseguono le catastrofi ambientali.
In Italia la recessione c’è già da mesi, in un contesto pesantissimo di precarietà e super-sfruttamento del lavoro.
Dopo aver promesso mari e monti ai lavoratori italiani, il governo Salvini-Di Maio, tra una bufala e l’altra, prepara nuove aggressioni alle condizioni di esistenza dei proletari, estendendo il lavoro
gratuito e cancellando tutto ciò che nel diritto del lavoro, conquistato in passato con lotte durissime dal movimento operaio internazionale, va oltre i livelli minimi europei.
I suoi unici primati li ha conquistati nella repressione delle lotte e nell’infame guerra agli emigranti e agli immigrati.
Nei piani dei capitalisti, italiani, europei e globali, il prezzo del caos prodotto dal loro sistema sociale e dalla sua incontenibile crisi debbono pagarlo le classi lavoratrici.
Ma proprio l’inasprirsi di tutte le contraddizioni sociali tipiche del capitalismo sta spingendo alla lotta masse crescenti di sfruttati e oppressi in ogni angolo del mondo.

14 aprile - Dal blog tarantocontro - La organizzazione della lotta dei cassintegrati ILVA AS prosegue - mentre si conclude l'elezione ricatto delle RSU

Proseguono gli incontri nei paesi della provincia di Taranto - ieri buonissima partecipazione a San Giorgio.
I cassintegrati ILVA AS non sono più nessuno.. cacciati, abbandonati e non rispettati.

Si sono votate le RSU all' Arcelor/Mittal, ma  chi sono i delegati dei cassintegrati? nessuno!
Chi li controlla e cerca di manovrarli? quelli che hanno spalleggiato AM per cacciarli dalla fabbrica, che visto come stanno le cose ora, nella quale non rientreranno più.
La sentenza Di Napoli su ricorso USB - che prima firma e poi contesta - dice abbastanza chiaramente che sono stati messi fuori con l'Accordo senza neanche spiegare loro perchè, ma non dice che quindi devono rientrare
Ci proviamo noi con un esposto e un altro ricorso pilota che mette in discussione non l'applicazione dell'accordo, ma l'illegittimità di quell'accordo per invalidarlo.
Ma non sarà un giudice che ci salverà.....
Ci puo' salvare la dignità, la ribellione, la lotta collettiva e autorganizzata fuori e contro gli attuali sindacati firmatari. 
Slai Cobas per il sindacato di classe – Taranto
slaicobasta@gmail.com 3475301704
via Livio Andronico 47 Taranto
tarantocontro.blogspot.com
whatsapp iliad 3519575628
 Questo l’esito delle votazioni:
Fim Cisl 2.065 voti, pari al 27,6% (19 delegati)
Fiom Cgil 1.261 voti, pari al 16,84% (10 delegati);
Uilm Uil 2.858 voti, pari al 38,17% (24 delegati),
Usb 1.112 voti, pari al 14,85% (9 delegati);
Ugl 172 voti, pari al 2,29% (1 delegato).
Qualunque sia la percentuale dei votanti e qualunque sia la lista che ha vinto si è trattato di un voto infamato dalla firma dell'accordo/ricatto.

13 aprile - Le lavoratrici doppiamente sfruttate: Dati sulla condizione lavorativa delle donne - un contributo

Nonostante negli ultimi due anni sia aumentato il tasso di occupazione femminile (calcolato sulla fascia 20-64 anni), alla fine del 2017 solo il 53,2% delle donne risulta essere occupata, contro il 72,3% degli uomini. L’Italia rimane al penultimo posto della classifica europea del differenziale di genere per l’occupazione (UE a 28) seguita dalla Grecia. Se a questo dato si affianca quello relativo al rapporto fra i tassi di occupazione (25-49 anni) delle donne con figli in età prescolare e delle donne senza figli, è evidente che a essere maggiormente penalizzate sono le donne con figli piccoli.
Per 100 donne senza figli occupate, sono 75 quelle occupate con figli in età prescolare. E il dato registra una costante diminuzione rispetto al 2015. Sezionando il dato secondo il grado di istruzione il rapporto cambia: migliora per le donne istruite e peggiora per le donne con scarsa scolarizzazione passando da quasi un 90% fra le laureate a un 55,6% fra le donne con la terza media.

13 aprile - Genova. La causa del degrado è… l’operaio in pausa pranzo. Effetti del decreto fascio/razzista Salvini/Di Maio: prima i migranti, poi i centri sociali e poi....gli operai

di R. C.
I nodi come sempre vengono al pettine, ed è notizia di ieri il riconoscimento, finalmente, della fonte dei problemi che attanagliano la città di Genova.
Non la gestione del post-crollo del ponte Morandi, tragedia che ha messo, di nuovo, tristemente in luce tutti i limiti della gestione privatistica (e quindi per-forza-di-cose tendente al profitto personale) di un elemento della vita pubblica, come può essere la manutenzione di uno snodo fondamentale della viabilità di una metropoli. Non la mancata applicazione del Piano dell’organico del porto dei lavoratori delle imprese previsto dalla legge 84/1994, strumento che sarebbe utilissimo per fare fronte, appunto, alle conseguenze del crollo del ponte Morandi mediante la somministrazione di maggiori fondi pubblici per le attività portuali e di trasporto collegate al porto, e dunque ai lavoratori stessi. Non la cessione del patrimonio pubblico sanitario per mezzo della svendita delle Farmacie Comunali, un magro bottino oggi che impedisce un futuro servizio domani ai cittadini e impoverisce la rete di solidarietà istituzionale verso la popolazione. Bensì, la vera grana del capoluogo ligure è, udite udite… gli operai in pausa pranzo che si sparano la sacrosanta accoppiata di mezzogiorno, panino e birra.

domenica 14 aprile 2019

12 aprile - Palermo: "Piccole" battaglie vinte con coerenza a tenacia - Ivan torna a scuola - Gli Ass.ti ig-personale la spuntano con i padroncini Coop

Battaglia vinta, Ivan torna a scuola dopo una dura lotta con i palazzi istituzionali che gli hanno impedito per mesi di esercitare il suo diritto allo studio, e purtroppo ciò ha colpito anche altri studenti disabili. Il servizio di trasporto è stato attivato per Palermo ma solo ad un mese e mezzo dalla fine della scuola con una Coop ma sembra che ci non sia ancora la copertura completa. Su questo stiamo cercando di capire perchè a tutti gli studenti che ne hanno diritto deveessere garantito il servizio.
Il sorriso di Ivan ci ripaga comunque della tenacia, resistenza e lotta messa in campo tutti insieme in questi mesi, tutti insieme Ivan, la sua combattiva mamma Rosalia e tutta la sua famiglia, tutti gli assistenti ig-personale dello Slai !
MA LA LOTTA CONTNUA, perchè ci sono altri studenti a cui La Città Metropolitana illegittimamente toglie i servizi, vedi la questione degli studenti che compiono i 18 anni! Andremo avanti perchè difendere diritti basilari è giusto e oggi più che mai necessario!
Slai cobas per il s.c. palermo


Un'altra battaglia vinta!
Dopo gg di lotta con i padroncini di alcune Coop sociali lo Slai Cobas sc ottiene i giusti e regolari contratti di lavoro messi a rischio per gli assistenti igienico-personale di un lotto specifico.
Partiamo dal fatto che in corso di pieno anno scolastico è stato sospeso il servizio, da parte della Città Metropolitana, per una parte di studenti disabili e di conseguenza di lavoratori a causa di una Cooperativa sociale che è risultata non in regola con idocumenti contributivi. E questo fa anche capire come i compiti di vigilanza della Città Metropolitana sull'operato delle Coop non sia fatto nè in modo consono nè in tempo utile, per evitare che il servizio di assistenza sia sospeso durante l'anno scolastico, possiamo ben parlare di una nuova interruzione di pubblico servizio.

11 aprile - da tarantocontro: ELEZIONI RSU ARCELOR/MITTAL 2: I cassintegrati ILVA AS non sono più nessuno.. cacciati, abbandonati e non rispettati

Oggi si votano le RSU all' Arcelor/Mittal, ma chi sono i delegati dei cassintegrati? Nessuno!
Chi li controlla e cerca di manovrarli? Quelli che hanno spalleggiato AM per cacciarli dalla fabbrica, nella quale, visto come stanno le cose ora, non rientreranno più.
La sentenza Di Napoli su ricorso USB - che prima firma e poi contesta - dice abbastanza chiaramente che sono stati messi fuori con l'Accordo senza neanche spiegare loro perchè, ma non dice che quindi devono rientrare.
Ci proviamo noi con un esposto e un altro ricorso pilota che mette in discussione non l'applicazione dell'accordo, ma l'illegittimità di quell'accordo per invalidarlo. 
Ma non sarà un giudice che ci salverà...
Ci puo' salvare la dignità, la ribellione, la lotta collettiva e autorganizzata fuori e contro gli attuali sindacati firmatari. 
Slai Cobas per il sindacato di classe – Taranto
slaicobasta@gmail.com 347-5301704
via Livio Andronico 47 Taranto
tarantocontro.blogspot.com
whatsapp iliad 3519575628


11 aprile - da tarantocontro: ELEZIONI RSU ARCELOR/MITTAL 1: Un voto basato sul ricatto e il potere di chi ha firmato l'accordo

Agli operai,
qualunque sia la percentuale dei votanti e qualunque sia la lista che prevarrà si tratta di un voto truccato e infamato dalla firma dell'accordo/ricatto.
In questa fabbrica non c'è sindacato se non quello che vuole l'AM o compatibile per i suoi interessi e i suoi profitti.
Per questo diciamo NO al voto basato sul ricatto e il potere di chi ha firmato l'accordo e comunque non riconosceremo gli eletti come portatori degli interessi operai.
Sappiamo che tra i candidati ci sono operai onesti che vogliono fare qualcosa, ma hanno scelto il modo sbagliato per farlo e speriamo che l'esperienza gli serva per capire e cambiare.
Sappiamo che perfino tra gli eletti vi saranno delegati su cui si può contare e che non vogliono essere
servi dei padroni e agenti del collaborazionismo sindacale in fabbrica, ma dovranno dimostrarlo nella pratica... Ma nel recinto dell'attuale accordo, nel recinto e secondo la linea degli attuali sindacati in fabbrica noi pensiamo che non sia possibile.
Ora però non siamo più alla fine del ciclo Riva, ma all'inizio del ciclo Arcelor/Mittal e quindi bisogna davvero scegliere tra interessi dei padroni, governo, loro complici e interessi di classe in fabbrica e interessi popolari in città... e questo da subito, se non ora, quando?
Lo Slai cobas per il sindacato di classe non è una normale sigla sindacale, è una forma di ribellione strategica, è ricostruire la dignità e la lotta vera degli operai in fabbrica coerentemente e in funzione di un cambiamento radicale della fabbrica e della società - E'  ricostruire in condizioni nuove il sindacato di classe degli anni 70 e il ciclo di lotte che ha portato alle conquiste degli operai e ai consigli di fabbrica. E lottare uniti operai e cittadini per la sicurezza in fabbrica e la salute sul territorio, è stare 'dalla parte del torto'. è 'andare controcorrente'.
Questo è necessario oggi ed è l'unica cosa per cui valga la pena di lottare e vivere la fabbrica.
Slai Cobas per il sindacato di classe Taranto
slaicobasta@gmail.com
3475301704


10 aprile - Info solidale: Massima solidarietà ai lavoratori in lotta - USB - per la difesa del diritto di sciopero

Serve l'unità nella lotta del sindacalismo di base e di classe contro i padroni e il governo fascio populista Di Maio/Salvini

Slai Cobas per il sindacato di classe - Coord. nazionale
 
Dal comunicato USB - pubblichiamo stralci condivisi
Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso contro la decisione della Commissione di garanzia sugli scioperi che, travalicando i propri compiti, aveva intimato la revoca dello sciopero generale del 12 aprile invocando una fantomatica “rarefazione soggettiva”.
USB si mobilita dunque in difesa del diritto di sciopero, oltraggiato dalla Commissione in barba alle garanzie costituzionali, 

10 aprile - info: La protesta dei disoccupati organizzati a Napoli

Ferrovie e polizia impediscono l’accesso in stazione: lavoro o non lavoro, dobbiamo campare!
 
Aprile 10, 20190
Oggi, mentre una delegazione era in Regione questa volta per essere ricevuta da alcuni Dirigenti, oggi nonostante la pioggia abbiamo attraversato le strade della città dal Gesù passando per Forcella fino a Piazza Garibaldi. Le istituzioni ancora non portano rispetto ai disoccupati e non sono conseguenziali agli impegni assunti. A conclusione del corteo, ancora una volta le Ferrovie dello Stato ordinano alla polizia di schierarsi in tenuta antisommossa impedendo l’accesso ai disoccupati. Crediamo sia urgente opporci a questo clima di militarizzazione che impedisce il diritto alla mobilità per i proletari e per chi sciopera.
Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre”


9 aprile - Per il dibattito: IL CAPITALISTA E L'OPERAIO - a proposito di salario e allungamento o intensificazione della giornata lavorativa

Marx, sempre Marx. L'arma scientifica di parte proletaria anche oggi per porre in termini di lotta di classe la battaglia contro il capitale, per difendere salario e condizioni di lavoro.
"Dunque il capitalista invoca la legge dello scambio delle merci. Come ogni altro compratore, cerca di spremere dal valore d’uso della sua merce la maggiore utilità possibile. Ma all’improvviso s’alza la voce dell’operaio, che era ammutolita nell’incalzare e nel tumulto del processo di produzione:
La merce che ti ho venduto si distingue dal volgo delle altre merci per il fatto che il suo uso crea valore, e valore maggiore di quanto essa costi. E per questa ragione tu l’hai comprata. Quel che dalla tua parte appare come valorizzazione del capitale, dalla mia parte è dispendio eccedente di forza-lavoro. Tu ed io, sul mercato, conosciamo soltanto una legge, quella dello scambio di merci. E il consumo della merce non appartiene al venditore che la aliena, ma al compratore che l’acquista. A te dunque appartiene l’uso della mia forza-lavoro
quotidiana. Ma, col suo prezzo di vendita quotidiano, io debbo, quotidianamente, poterla riprodurre, per poterla tornare a vendere. A parte il logorio naturale per l’età ecc., io debbo essere in grado di lavorare domani nelle stesse condizioni normali di forza, salute e freschezza di oggi. Tu mi predichi continuamente il vangelo della «parsimonia» e della «astinenza».

lunedì 8 aprile 2019

8 aprile - Interventi al Convegno del 13 marzo della Rete sicurezza - Dal nodo della Rete di Milano

La questione Ilva-Arcelor/Mittal è una questione nazionale e verrà portata a tutte le realtà-associazioni-sindacati che da tempo sono impegnati su questo terreno; a Milano ci faremo carico per una campagna per il rilancio/adesione alla Rete Nazionale per la Salute e Sicurezza che a partire dal 2007/8 riuscì a mettere insieme tante realtà a livello nazionale e a costruire una serie di iniziative nazionali a partire dalla manifestazione a Torino ad un anno dalla strage della Thyssen o quella del 18 aprile 2009 proprio qui a Taranto. La Rete seppe anche costruire una presenza costante ai processi, rappresentando una spina nel fianco e di denuncia a processi come quello della Thyssen o dell'Eureco, portando dentro e fuori le aule dei tribunali la rabbia-sete di giustizia di operai/familiari, tanto da “attirarsi” le attenzioni della digos che veniva a dirci di togliere striscioni e locandine perché “questi influenzavano il giudizio dei giudici” ottenendo per risposta “noi questo facciamo e vogliamo”.
Ma oggi sono qui per dire quali sono le situazione che attualmente seguiamo: la prima questione è la questione amianto. 
Due sono gli aspetti: 1) quella dei processi, dove il tribunale di Milano è “all’avanguardia” per rappresentare il "tribunale delle assoluzioni e dell’impunità per i padroni assassini" (non certo una situazione diversa dal resto d’Italia), con l’affermarsi di tesi antiscientifiche, come nel caso di uno dei processi Pirelli, in cui il giudice nelle motivazioni assolutorie ha affermato che “i lavoratori hanno
contratto il mesotelioma pleurico non perché esposti alle fibre d’amianto, ma perché fumavano troppo”; affermazioni che in un altro sistema vedrebbe il licenziamento e l'incriminazione dello stesso giudice; o il processo per amianto alla Scala, dove si inventano rinvii pretestuosi per arrivare alla prescrizione, e dove sul banco degli imputati non ci dovrebbero stare soltanto i dirigenti ma anche gli ultimi 7 sindaci della città. 

8 aprile - Info Solidale: A Modena la manifestazione del Si cobas contro la repressione, contro il razzismo, il decreto sicurezza

Con alcune migliaia di lavoratori, provenienti da tutta Italia, abbiamo invaso Modena per ribadire che i teoremi giudiziari e le misure securitarie non riusciranno a fermare il movimento autorganizzato dei lavoratori che in questi anni hanno alzato la testa contro un sistema fondato su sfruttamento esasperato in termini di bassi salare e soprusi.
Coincidenza ha voluto che proprio in queste ore la diramazione emiliana della Lega di Salvini e qualche compagno di merende hanno alzato il tiro contro il SI Cobas, invocando una sostanziale messa fuorilegge del nostro sindacato proprio alla vigilia della conclusione del processo-farsa ad Aldo Milani: una sorta di malcelata pressione nei confronti delle Procure, forse nel tentativo di controbilanciare il successo dell'appello di solidarietà che in questi giorni ha ottenuto migliaia di adesioni di lavoratori, giuristi, docenti universitari, personalità della cultura, dell'arte e del mondo sindacale e politico...

7 aprile - INFO: il caso dei 5 licenziati alla FCA di Pomigliano alla Corte di strasburgo

Comunicato stampa
La Corte europea dei diritti dell’uomo è chiamata a pronunciarsi sulla tutela della libertà di manifestazione del dissenso in Italia.” Noi sottoscritti Mimmo Mignano, Marco Cusano, Massimo Napolitano, Antonio Montella, Roberto Fabbricatore, già dipendenti della “Fiat Chrysler Automobiles” (“FCA Italy s.p.a.”) nello stabilimento sito in Pomigliano d’Arco (NA), licenziati nel 2014 a seguito di procedimento disciplinare (durato solo sette giorni), comunichiamo di aver portato, nel dicembre dello scorso anno, la nostra vicenda all’attenzione della Corte europea dei diritti dell’Uomo, e che il nostro ricorso ha superato il filtro dell’ammissibilità.

7 aprile - La vera Emergenza per gli Operai è la Sicurezza sul Lavoro: continua la carneficina sui posti di lavoro

Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
Curatore Carlo Soricelli metalmeccanico in pensione e pittore
7 Aprile Dall’inizio dell’anno sono morti 170 sui luoghi di lavoro, complessivamente oltre 360 lavoratori compresi itinere e sulle strade, 23 sono stati schiacciati dal trattore. 121 morti guidando questo mezzo da quando è nato il nuovo governo a giugno 2018.

6 aprile - La Solidarietà:UN GROSSISSIMO CONTRIBUTO DELLA CASSA DI RESISTENZA PER I LAVORATORI DI POTERE AL POPOLO ALLO SLAI COBAS SC PER LA SANZIONE DELLA CGS - Lo Sciopero delle donne non si tocca!

11 h ·
PRIMA AZIONE DELLA CASSA DI RESISTENZA PER I LAVORATORI DI POTERE AL POPOLO! ?
Come sapete non abbiamo fondi né grandi possibilità, ma siamo felici di aver scelto di dare il nostro primo contributo alla battaglia di Margherita, che ha ricevuto una multa di 2500 euro per aver indetto lo sciopero dell'8 marzo 2018.
QUI LA SUA STORIA ➡️https://bit.ly/2Vs6UzP
IL TAVOLO LAVORO ➡️https://bit.ly/2FQbvoN

 
Alle Compagne e compagni di Pap - dalle lavoratrici Slai Cobas per il sindacato di classe
La solidarietà è un'arma che nessuna repressione può spuntare...
Ieri abbiamo ricevuto il vostro grande contributo per la maledetta sanzione fattaci dalla Commissione Garanzia Scioperi per lo sciopero delle donne dell'8 marzo 2018. E' un enorme boccata di ossigeno. 
Abbiamo cercato di fare ricorso al provvedimento ma era inutile, anzi avrebbe aggravato i costi, aggiungendo anche le spese legali, con risultato alla fine sicuramente negativo. 

5 aprile - Interventi al Convegno del 13 marzo della Rete sicurezza - Il compagno della Rete di Palermo

In questi interventi ci si chiede di essere lucidi… ma non è facile dopo aver ascoltato quello che è stato detto qui dai presenti, ’emozione sale come per quello che abbiamo ascoltato al processo di Gela, il 21 febbraio scorso, per il disastro ambientale in cui sono incriminati 23 dirigenti dell’Eni… per inquinamento "innominato" ambientale. Qui gli avvocati ci diranno cosa intendono, perché sarà "innominato" ma i nomi dei morti, di bambini, uomini, donne, operai li conosciamo bene... come le lapidi sparse qui e là… Essere lucidi non è la cosa più facile.
Al processo a Gela a cui abbiamo assistito, e in questo senso vengono in testa le cose che ha detto l’operaio prima rispetto alle poche presenze, non c’erano molte persone. Oltre agli avvocati della difesa e dell’accusa, c’era un gruppo di operai anziani che stanno subendo i danni dell’inquinamento; come molti qui, tanti avevano difficoltà a respirare, ci hanno raccontato che altri compagni di lavoro erano morti e non potevano più nemmeno seguire il processo…
Ecco, il legame tra Taranto e Gela che si crea è quello degli operai che lavorano nelle stesse condizioni… lavoro che produce morti… L’industria produce sì quintali di acciaio ma anche migliaia di morti e non solo in fabbrica ma anche attorno. Anche il processo di Gela è incentrato non solo sui morti della fabbrica.
Gli operai ci raccontavano di come lavoravano e quello che vedevano direttamente. Sono cose che certe volte non si possono denunciare in momenti particolari della vita lavorativa ma che si vedono benissimo, per esempio lo sversamento di tutte le schifezze industriali fatto di notte e di nascosto in maniera tale che all’indomani al momento dei controlli non si potessero rilevare i fumi, ecc., per cui l’azienda veniva salvaguardata. O ci hanno raccontato del sotterramento sotto la superficie di tutto lo stabilimento Enichem di Gela che è una bomba a orologeria… anzi, non tanto a orologeria vista che gli effetti si vedono già ora.

3 aprile - 2 operai morti nel milanese, 1 in provincia di Verona. Non si ferma la carneficina operaia che il governo Salvini/Di Maio incentiva tagliando i fondi per la prevenzione...

....e Toninelli si permette di dire che "che gli investimenti per la sicurezza sul lavoro non sono mai sufficienti". Una sola definizione per questo essere ignobile SCIACALLO


Verona, operaio muore schiacciato dalla betoniera
La tragedia attorno alle 11 a Brentino Belluno. Ancora sconosciute le cause del ribaltamento
Questa mattina, intorno alle ore 11 circa, i vigili del fuoco sono intervenuti in via LA Val, nel comune di Brentino Belluno, per un incidente sul lavoro. Per cause ancora sconosciute un operaio è rimasto schiacciato da un mezzo d’opera, che trasportava bitume, durante i lavori di asfaltatura della suddetta via
 Incidenti sul lavoro, due operai 
morti a Pieve Emanuele nel 
Milanese

2 aprile - Amianto nelle scuole, in Lombardia 45 istituti a rischio. Dove governa la Lega gli studenti e i lavoratori della scuola sono a rischio e i compari M5S fanno i finti tonti

L'assessora regionale Rizzoli fa il punto: 1.127 scuole hanno comunicato la presenza di amianto, ma per alcune c'è un livello di rischio più alto. Il Movimento 5 Stelle: "Bonifiche entro questa legislatura"
02 aprile 2019
Sono 1.127 le scuole lombarde che dal 2006 fino ad oggi hanno comunicato a Regione Lombardia la presenza di amianto nelle strutture: di queste, 78 presentano un profilo di rischio più alto e 45 quelle tenute sotto controllo per una presenza di amianto friabile maggiore. A fornire i dati è l'assessora lombarda all'Istruzione Melania Rizzoli, in risposta a una interrogazione del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale. Una situazione seria, per la quale Rizzoli ha chiesto "l'intervento dello Stato per un problema vasto e di grande impatto economico: è un problema nazionale e ognuno deve fare la sua parte".


1 aprile - da tarantocontro: COMUNICATO AGLI OPERAI ILVA AS E AGLI OPERAI ARCELORMITTAL

Martedì 2 aprile alle ore 18, presso la sede dello Slai Cobas sc 
via Livio Andronico, 47(ang. via Polibio) Taranto

Incontro pubblico:
- ArcelorMittal ora dovrà pubblicare le graduatorie con i criteri degli operai non assunti. Ma che succede realmente per gli operai in cig in Ilva AS? Spiegheremo la sentenza del Giud. De Napoli e cosa fare.
- L'incontro alla Regione per la formazione
- Che succede in fabbrica? Mittal dichiara che va tutto bene, ma le condizioni di lavoro peggiorano. Che fare
Sarà presente l'avvocato per ricorsi e informazioni legali.
SLAI COBAS per il sindacato di classe
3475301704 - slaicobasta@gmail.com


1 aprile - MORTI PER AMIANTO AL TEATRO ALLA SCALA DI MILANO

MOVIMENTATA UDIENZA OGGI IN TRIBUNALE
Nell’udienza di oggi, 27 marzo 2019, sono stati sentiti il teste del PM Maurizio Ascione Franco Colombo, lavoratore del Teatro alla Scala dal 1968 al 1995, malato di mesotelioma pleurico che ha ricostruito il suo passato lavorativo, prima come elettricista e poi come fonico, tecnico del suono e profondo conoscitore del Teatro, e il prof Luciano Mutti medico, ricercatore e studioso del mesotelioma che insegna in importanti università in Inghilterra e negli Stati Uniti.
L’ex lavoratore Colombo che è stato esposto all’amianto per 27 anni, ha testimoniato che l’amianto era presente in gran quantità e che non fu mai informato dai dirigenti del Teatro dei rischi che correvano lui e i suoi compagni. Nella sua testimonianza ha ricordato i luoghi e i locali, dove era presente l’amianto: dalle cabine al sipario, (la “pattona” antincendio) che separava il palco dal pubblico, che pesava qualche tonnellata e che, quando veniva calata a fine spettacolo batteva fortemente a terra vibrando e liberando molta polvere. Ha anche ricordato il grande uso di coperte d’amianto usate per i riflettori, spesso deteriorate, e che anche i lavoratori usavano per riposarsi brevemente quando dovevano stare giornate intere nel Teatro per allestire e preparare le scene e gli spettacoli. Il suo racconto è stato più volte interrotto dagli avvocati delle difese dei dirigenti degli imputati che cercavano di metterlo in contraddizione dubbi, ma la verità è emersa.