giovedì 30 maggio 2019

30 maggio - dal blog tarantocontro: Taranto/Elezioni - astensionismo al 60% - grillini in grande calo - avanza - per ora solo a livello elettorale - la feccia fascio/leghista di Salvini

A Taranto e provincia 60% non ha votato, confermandosi - come in parte nelle precedenti elezioni - una delle città a livello nazionale in cui l'astensionismo è più alto.
Noi avevamo dato indicazione di "Boicottare tutti i partiti, tutte le liste" perchè nessuna lista era ed è espressione dei bisogni e interessi dei lavoratori, precari, disoccupati, famiglie proletarie e disagiate, cittadini che vogliono il bene comune salute, lavoro, diritti e dignità in questa città.
Certo, non ci illudiamo che tutto quel 60% sia espressione di una vera protesta popolare verso partiti, governo al servizio dei padroni e dei potenti, delle poltrone e menefreghisti o diretti partecipanti al peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei proletari e masse popolari,  - ci sono anche gente che non vota mai perchè delega sempre agli altri e che non votando si fa scudo di questo per poter sostenere le cose peggiori di tutti. Comunque non votando non si sono per ora arruolati al FASCIO RAZZISMO POPULISMO DOMINANTE: Così tanti sono i non votanti perchè delusi dagli ingannapopolo dei 5 stelle sulla questione Ilva e/o non ancora 'beneficiati' dal cosiddetto reddito di cittadinanza'.
Ma l'astensionismo anche quello buono, vale solo alle elezioni come dato numerico, ma non cambia le cose - comandano chi vince e chi non ha votato subisce.
Se si vuole protestare per davvero bisogna mettere la faccia, organizzarsi impegnarsi in prima persona per una lotta vera, dimostrare coraggio, dignità, amore per le cose giuste e i diritti e odio per chi ci li nega e chi si arricchisce e campa sulla pelle delle masse popolari.
Anche a Taranto la Lega del fascista-razzista amico dei padroni e antimeridionalista Salvini è aumentata di più di 4 volte (passando dal 6,11 delle politiche del 2018 al 25,50).
Ma Taranto è infettata da anni dal morbo della mucca pazza . per anni si è chiamato Cito, ora si chiama Salvini e le merde parassite alla Cito e figli sono pronti a salire sul carro. Così come ci sono sottoproletari, malavitosi, che sono pronti a usufruire dell'avanzata di Salvini, così come ci sono politicanti trombati di ogni partito pronti a salire sul carro dei vincitori. per non dire settori di giovani tenuti nella bambagia o nel brodo di cultura del bullismo, del teppismo, della subcultura, del sessismo  e nella vigliaccheria del branco - State sicuri che se le zecche malate di Manduria votavano Salvini.
Questo è un'orda nera, presente tra la gente, ben presto farà vedere i suoi effetti anche a Taranto: e avremo invece che lavoro, salute, case, servizi sociali, razzismo becero di strada, più polizia, più repressione delle lotte/manifestazioni; invece che salari, avremo più tasse, mentre i padroni e i ricchi , i padroncini di commercio e agricoltura che tengono la gente in nero e nello schiavismo al massimo pagheranno come i lavoratori (con la flatax), avremo "gabbie salariali", scuole, sanità, servizi, differenziati per Regioni, con Regioni ricche e Regioni povere, ecc.
Avremo, i clerico fascisti oscurantisti e medioevali che se la prendono con i diritti delle donne, a partire da un pesante attacco (già annunciato a livello nazionale) al diritto d'aborto - già difficile nella nostra città.
Avremo, l'uscita dalle fogne  delle teste di c. dei fascisti nostrani, dai Cito, ai fascistelli che finora, grazie all'antifascismo nella nostra città, erano spariti da anni.
per questo bisogna unirsi e lottare, mettere in luce e in rete  LA TARANTO ANTIFASCISTA, ANTIRAZZISTA, ANTISESSISTA CHEQUESTO NON LO PUO' E NON LO DEVE PERMETTERE.
noi siamo i primi e pronti, da subito


29 maggio - TARANTO: I lavoratori cimiteriali scioperano il 31 maggio

 Al centro dello sciopero aumenti salariali
ma anche sicurezza e bonifica
 Chiamiamo a sostenere questo sciopero i lavoratori degli appalti comunali che anch'essi da anni e anni lavorano a sottosalari;
i cittadini, e in particolare gli abitanti dei Tamburi, per la lotta contro l'inquinamento, per le bonifiche che i lavoratori del cimitero stanno aprendo 

Dal comunicato di indizione dello sciopero 
 
Slai COBAS per il sindacato di classe
Sede legale: via Livio Andronico 47 – 74121 Taranto - T/F 0994792086 – 3475301704 – slaicobasta@gmail.com - slaicobassc@pec.libero.it
Al Responsabile legale
Ditta DR MULTISERVICE srl

ALLA PREFETTURA DI TARANTO

AL COMUNE DI TARANTO
ALLA COMMISSIONE GARANZIA SCIOPERO
TA. 28 maggio 2019
OGGETTO: Proclamazione sciopero lavoratori cimiteriali – Taranto

28 maggio - Rogo al Macrolotto di Prato, nessuno va in galera per la morte dei sette operai cinesi. Contro l'ingiustizia borghese nessun lamento linea di condotta combattimento. L'unica giustizia è proletaria

Con sentenza del 24 maggio 2019, a Roma la Cassazione ha annullato, senza rinvio, la sentenza di appello di condanna a 4 anni di reclusione per omicidio colposo plurimo aggravato (erano 6 anni e mezzi in primo grado), emessa dalla terza sezione penale della Corte d’Appello di Firenze, nei confronti dei fratelli Giacomo e Massimo Pellegrini, titolari dell’immobiliare Mgf s.a.s. e proprietari del capannone in via Toscana 63/5 a Prato, che ospitava i laboratori della ditta Teresa Mode, andati a fuoco per un malfunzionamento dell’impianto elettrico nella notte di domenica 1° dicembre 2013, uccidendo sette operai di nazionalità cinese.

lunedì 27 maggio 2019

27 maggio - Contro il fascio populismo che avanza orientare la classe operaie e proletaria sul piano nazionale e internazionale

dal blog proletari comunisti 


Elezioni - contro il fascio populismo che avanza - guardare al di là del proprio naso - darsi un orientamento nazionale e internazionale giusto strategicamente e tatticamente

L'importante dichiarazione congiunta del 1° Maggio Rosso e Internazionalista

Leggere e rileggere le parti in grassetto

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Dichiarazione congiunta di Partiti e Organizzazioni marxiste-leniniste-maoiste nel mondo

Proletari e popoli oppressi di tutto il mondo, unitevi!

Il sistema imperialista continua ad attraversare una profonda crisi. I tentativi imperialisti e reazionari attuali per affrontarla e superarla non hanno successo e si va verso un approfondimento e un’estensione.
La crisi, esplosa nel campo della finanza, ha la sua causa nella produzione e provoca oggi una nuova recessione. Si acutizza la contesa mondiale e le contraddizioni inter-imperialiste. Queste contese partono dalla guerra commerciale e vanno sempre più trasformandosi in contraddizioni politico-militari geostrategiche, originando e ampliando guerre di aggressione e occupazione, guerre per interposta persona e fanno avanzare la tendenza a una nuova guerra mondiale diretta tra gli imperialisti per la spartizione del mondo.

L’approfondimento ed estensione della crisi imperialista significa lo scaricamento imperialista e reazionario di essa sui proletari e le masse popolari. Ciò significa un divario sempre più grande tra la ricchezza di un pugno di paesi imperialisti e la povertà dei tre quarti dell’umanità dei paesi oppressi dall’imperialismo. E all’interno dei paesi tra le classi dominanti e i proletari, i contadini e tutti i settori e strati delle masse sfruttate.
Questo causa l’approfondimento della contraddizione tra nazioni e popoli oppressi del mondo e imperialismo e della contraddizioni tra capitalisti e imperialisti e il proletariato e le masse popolari nei paesi imperialisti. Le politiche dell’imperialismo accentuano e rendono più catastrofici gli effetti del sistema in termini di disastri ecologici e naturali.

All’interno dei paesi imperialisti si afferma la 

tendenza al fascismo e alla dittatura aperta.

Nei paesi oppressi dall’imperialismo, in cui da sempre i regimi sono reazionari e asserviti alle potenze imperialiste, cadono le illusioni su governi nazionali, popolari e antimperialisti e si affermano dittature di carattere apertamente fascista e militari.

L’imperialismo è miseria, reazione e guerra.
Sviluppo, benessere, democrazia e pace,

salvaguardia della salute e dell’ambiente
si dimostrano sempre più esigenze 

incompatibili con il dominio del sistema 

imperialista.

Contro questo sistema e la sua crisi si ribellano i proletari e i popoli sia nei paesi imperialisti che nei paesi oppressi dall’imperialismo. Si accentuano le condizioni oggettive dell’intensificarsi della lotta di classe, delle lotte di liberazione nazionale, delle guerre popolari.

Sul piano soggettivo, il proletariato e le sue organizzazioni mlm sono ancora in ritardo nello sviluppare le strategie, le tattiche e le organizzazioni e non sono all’altezza delle sfide della situazione sia nei paesi imperialisti che nei paesi oppressi dall’imperialismo.

Le classi dominanti di tutto il mondo stanno ricorrendo in misura crescente al fascismo, per imporre i loro piani e il loro potere e usarlo anche per deviare la crescente disaffezione e resistenza delle masse popolari.
La ribellione delle masse nei paesi oppressi dall’imperialismo è guidata e influenzata da forze legate pur sempre a una o all’altra frazione della borghesia, grande media o piccola, o anche forze feudali, all’uno o all’altro imperialismo, e non riesce a trovare ancora la via di un’autentica lotta rivoluzionaria per la Nuova democrazia e il socialismo.

Nei paesi imperialisti, pur crescendo le lotte proletarie e popolari – vedi Francia - avanza la demagogia fascio-populista e l’utilizzo della grandi ondate immigratorie provocate dall’imperialismo per indirizzare la rabbia delle masse non verso il dominio delle forze borghesi al potere ma verso i migranti creando una guerra tra poveri.

sabato 18 maggio 2019

17 maggio - Grave attacco del Prefetto di Siracusa agli operai: con una ordinanza vuole impedire le manifestazioni davanti le fabbriche...

Solidarieta' agli operai! 
L'ORDINANZA DEL PREFETTO DEVE ESSERE SUBITO RITIRATA! 

Siracusa, la Prefettura tira un freno alle manifestazioni nella zona industriale: stop ai blocchi in portineria
Mer, 15/05/2019
No ai blocchi davanti Isab, Lukoil, Sonatrach, Sasol e Versalis. L'ordinanza è a firma del Prefetto, Luigi Pizzi



Stop ai blocchi davanti le portinerie nella zona industriale. A ordinarlo è la Prefettura di Siracusa che mette un grande freno agli scioperi che spesso animano la zona industriale. Dal rispetto dei contratti, al no per i licenziamenti, e altro ancora, sono tante le richieste avanzate dai lavoratori che per far sentire la propria voce manifestano davanti la portineria dell'azienda creando tanti disagi allo svolgersi normale del lavoro, ma anche alla viabilità stradale a causa di camion che, non potendo entrare in azienda, creano lunghe code in strada. Ebbene questo sarà solo un ricordo.

venerdì 17 maggio 2019

17 maggio - Sciopero della scuola... in piazza a Palermo

I lavoratori e lavoratrici Slai Cobas sc hanno aderito allo sciopero della scuola di oggi, sono scesi oggi in piazza con i lavoratori e lavoratrici del Cobas Confederazione.

PER FORTI AUMENTI SALARIALI, CONTRO LA PRECARIETA', 
CONTRO LA REGIONALIZZAZIONE, CONTRO LA SCUOLA REGIME

AL FIANCO DI LAVINIA FLAVIA CASSARO
IL SUO LICENZIAMENTO MODERNO FASCISTA DEVE ESSERE  CANCELLATO 
DIFENDERE I VALORI ANTIFASCISTI DENTRO 
E FUORI I POSTI DI LAVORO E' GIUSTO!

SOLIDALI CON LA PROF.SSA DELL'ARIA DELL'ITI V.E.III DI PALERMO
INGIUSTAMENTE SOSPESA PER AVERE RISPETTATO LA LIBERTA' DI PENSIERO E DI OPINIONE DEGLI STUDENTI
CONTRO LA SCUOLA DELLA REPRESSIONE 
DEL GOVERNO FASCIO-RAZZISTA SALVINI/LEGA/M5S

giovedì 16 maggio 2019

17 maggio - Oggi in sciopero come lavoratrici e lavoratori della scuola anche al fianco di Lavinia licenziata e della Prof.ssa sospesa a Palermo ! CONTRO LA SCUOLA-REGIME!

Il licenziamento di Lavinia Flavia Cassaro deve essere cancellato, la buona scuola sono le insegnanti come lei, non chi viola i diritti di lavoratrici e lavoratori, calpesta diritti umani, incita all'odio razziale, fa carta straccia della Costituzione nata dalla Resistenza. Il fascismo è un crimine, non un'opinione.! Licenziare questo governo!




CHANGE.ORG
Sempre al fianco di Lavinia Flavia! Il licenziamento di Lavinia deve essere cancellato!

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mercoledì 15 maggio 2019

15 maggio - La contro/campagna elettorale dello Slai Cobas per il sindacato di classe - CN

Ma quali elezioni europee... per mandare a Strasburgo persone che guadagnano 16.000 al mese e non fanno che i propri interessi e quelli di padroni e banchieri

BOICOTTALI TUTTI!

Organizziamoci per lottare
è l’unica cosa seria da fare!

Contro i padroni italiani, europei, continuano a scaricarci la crisi che produce più sfruttamento e più morti sul lavoro, più disoccupazione e precarietà per milioni di proletari e in primis giovani e donne, miseria per tanti poveri italiani e per i tanti migranti che arrivano nel nostro paese per sfuggire a fame e guerra, e oppressione per le masse popolari in tutti i campi della vita.

Per un lavoro vero, stabile e sicuro e il salario garantito a precari e disoccupati!
Per la sicurezza e la difesa della salute sui posti di lavoro e sul territorio mettendo fine nelle fabbriche e sul territorio alle fonti inquinanti, bonificando le zone inquinate e affrontando l’emergenza ambientale e sanitaria!
Contro la mancanza di case, il caro sanità e il caro scuola! 
Per aumenti salariali, per il rientro di tutti i cassintegrati nelle fabbriche che li hanno espulsi, per condizioni di lavoro meno penose, per una riduzione generalizzata dell’orario di lavoro a parità di paga!
Per l'unità proletari italiani- proletari e poveri immigrati contro schiavismo e razzismo per la accoglienza, la solidarietà, il diritto di asilo e cittadinanza!
Lottiamo contro il governo fascio populista attuale respingendo ogni forma di fascismo, nelle istituzioni, nei quartieri, negli stadi, nelle strade lottiamo per rovesciare ogni governo dei padroni!
Contro la repressione poliziesca verso le lotte proletarie, giovanili e popolari, per la libertà di manifestazione, di sciopero e di organizzazione!
Il potere statale e il governo deve essere nelle mani dei proletari e delle masse popolari!
Slai Cobas per il sindacato di classe – coordinamento nazionale 

14 maggio - info solidale: Assolto Aldo Milani: cade la montatura giudiziaria.- una vittoria per il sindacalismo di classe e di massa- Slai Cobas per il sindacato di classe/CN

Un abbraccio solidale dello Slai Cobas per il sindacato di classe
 
coordinamento nazionale

Il Tribunale di Modena ha assolto nella giornata di oggi Aldo Milani, coordinatore nazionale del SI COBAS, dall’accusa di estorsione.
  Assolto con formula piena, “perchè il fatto non sussiste”, Aldo Milani, punto di riferimento del sindacato conflittuale e di base Si Cobas, sotto processo a Modena con l’accusa di estorsione e una pesantissima operazione mediatica, che lo aveva portato anche in carcere con l’accusa infamante di essersi intascato dei soldi in cambio di accordi sindacali. Una montatura caduta stamattina, lunedì 13 maggio, in Tribunale a Modena, dove è arrivata l’assoluzione con formula piena, nonostante la Pm Claudia Natalini avesse chiesto 2 anni e 4 mesi con l’accusa di estorsione in danno alla Alcar Uno.

martedì 14 maggio 2019

14 maggio - Lo Slai Cobas sc aderisce allo sciopero della scuola del 17 maggio - Per forti aumenti salariali, contro la precarietà, contro la scuola/regime!

17 maggio Sciopero della scuola! Per forti aumenti salariali, contro la precarietà e contro la scuola/regime!
L’ultimo contratto di lavoro nazionale della scuola, triennio 2016-2018, firmato ad aprile 2018 e dopo ben dieci anni e ora già scaduto, è stato un bluff dal punto di vista fondamentalmente del salario delle lavoratrici e dei lavoratori Docenti e Ata e dei diritti delle migliaia dei precari ad un lavoro stabile.
Questo blocco imposto al contratto ha significato la perdita secca di migliaia di euro di salario per tutte le lavoratrici e i lavoratori che sono circa un milione nel nostro paese.
Adesso il governo Di Maio/Salvini ci riprova! In vista delle prossime elezioni europee cerca, con promesse da inganna-popolo, di smontare lo sciopero che era stato organizzato oltre che dai sindacati di base anche da Cgil Cisl Uil, anche contro la regionalizzazione fascio-leghista dell’istruzione.
I confederali venduti e sempre più servi del sistema dei padroni, organici al sistema del capitale, hanno accettato l’invito del governo dopo l’annuncio dello sciopero e hanno detto subito sì alle promesse del “Presidente del consiglio” Conte revocando immediatamente lo sciopero.
Come se le promesse fatte al “tavolo” su aumento di salari, soluzione al precariato, freno alla regionalizzazione potessero avere una qualsiasi credibilità, viste le leggi concrete fatte dal governo Lega/M5S da quando si è insediato che non hanno fatto che peggiorare le condizioni di lavoro di lavoratori, operai, giovani, studenti, donne, migranti:
-       l’indegno decreto “dignità” che ha sancito la precarizzazione a vita fino ai licenziamenti e non ha affatto eliminato gli effetti del Jobs Act,
-       una riforma delle pensioni che al di là dei proclami populisti per chi opta per la quota 100 prevede riduzioni economiche e in particolare per le donne, vedi anche la cosiddetta opzione donna, per cui non vi è stato alcun provvedimento di agevolarle ad andare in pensione prima, considerato il doppio lavoro dentro e fuori dal lavoro, senza una pesante penalizzazione
-       tagli alle spese pubbliche, nello specifico della scuola la spesa per l’istruzione scolastica è stata tagliata del 10%, passando da 48 a 44 miliardi nel giro di tre anni, disinvestendo prevalentemente nell’istruzione primaria (meno due miliardi) e negli insegnanti di sostegno (quasi un miliardo e mezzo in meno) e servizi di assistenza contro i diritti degli studenti disabili, e meno male che questo governo ha istituito anche il ministero sulla disabilità!
-       Leggi fasciste come il decreto sicurezza i cui odiosi effetti repressivi investono ideologicamente e praticamente ogni ambito sociale
A fronte di un governo fascio-populista che peraltro vuole fare della scuola un aperto strumento sempre più al servizio dei padroni e che diffonda una ideologia sempre più reazionaria (vedi la proposta di reintrodurre il grembiule e l’educazione civica per gli studenti, volta ad una sempre maggiore irreggimentazione della scuola, in cui gli studenti devono essere più “Invalsizzati” da un lato e soffocati e repressi dall’altro nella loro libertà di coscienza critica e di ribellione), è necessario che lo sciopero e la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola con il sostegno degli studenti abbiano al centro le richieste di:
         Forti aumenti salariali per recuperare i tagli di tutti questi anni
         Assunzioni di tutti i lavoratori Docenti e Ata precari a fronte di migliaia di posti vacanti
Contro l’aumento di mansioni e carichi di lavoro, tra cui lo scaricamento illegittimo e non previsto dell’assistenza igienico-personale specializzata ai Collaboratori Scolastici, il decentramento sempre più pesante di adempimenti alle segreterie scolastiche
         Contro la regionalizzazione dell’istruzione che vorrebbe affidare alle singole Regioni la gestione diretta dell’istruzione con il nefasto effetto di avere scuole di serie A e scuole di serie B (soprattutto al Sud), con differenze fasciste nelle retribuzioni dei lavoratori (una forma di moderne gabbie salariali contro cui la classe operaia ha lottato conquistando i CCNL che oggi i padroni vogliono sempre più svuotare fino ad eliminarli), differenze nei programmi di studio per gli studenti, disparità nell’erogazione delle risorse per l’istruzione, legate al gettito fiscale delle regioni…
         Per la costruzione di scuole nuove e la ristrutturazione di tutte quelle fatiscenti che mettono a rischio la salute e la sicurezza di lavoratori e studenti
         Contro l’aumento dell’aspetto repressivo che ha come obbiettivo quello di espandere il controllo sia delle lavoratrici e dei lavoratori anche al di fuori dell’ambito lavorativo sia degli studenti che questo governo vuole rinchiudere in scuole lager , fatte anche di controlli e perquisizione della polizia
         Contro le prove Invalsi, contro la scuola della “meritocrazia” in stile di fascismo padronale


Slai Cobas per il sindacato di classe - coordinamento nazionale slaicobasta@gmail.com

Pubblicato da red

13 maggio - dal blog proletari comunisti: La strage quotidiana operaia nelle fabbriche e nei posti di lavoro - la questione Ilva/ArcelorMittal/Taranto richiedono uno sciopero generale nazionale

Lo abbiamo proposto già nel convegno di marzo a Taranto, lo abbiamo scritto nei giorni scorsi su questo blog, lo abbiamo gridato al presidio sotto la direzione Arcelor/Mittal del 4 maggio - vedi video pubblicato sul blog tarantocontro e ripreso da questo blog - mentre a Taranto sfilava un corteo nazionale sull'inquinamento - e dalla prossima settimana lo riportiamo con forza in tutte le fabbriche in vista. tanto per cominciare, dello sciopero generale dei metalmeccanici del 14 giugno.
Diamo spazio su questo blog a tutte le voci che dicono come noi, e speriamo più di noi, la stessa cosa.

 
CHE COSA ASPETTANO A DICHIARARE UNO SCIOPERO GENERALE?
Maggio, sei operai morti in due giorni. Che cosa aspettano a dichiarare uno sciopero generale di tutte le categorie contro  le morti sul lavoro? Che cosa  aspettano a fermare, con uno sciopero in tutti i luoghi di lavoro, la produzione per 24 ore? Almeno in quelle ore di fermata generale collettiva salviamo la vita a quattro operai, perché questa è la media degli operai che vengono uccisi tutti i giorni sul lavoro. Tutti quelli che lavorano nella produzione materiale sanno, solo i capi sindacali lo ignorano, che  la causa prima del lavoro pericoloso deriva dalla pressione che è fatta sugli operai per ottenere il massimo rendimento, che le misure per mettere in sicurezza gli impianti costano e sono un peso negativo sui profitti.

10 maggio - Una denuncia da Bologna: Hera-Bologna distribuisce milioni… di fibre d’amianto

di Vito Totire (*)
336 milioni “restituiti” al territorio? Proprio quelli che servirebbero per la bonifica dell’amianto.
Tranquillizziamo subito i soliti accusatori di “allarmismo” che potrebbero contestarci il termine “milioni” nel titolo e chiariamo: l’entità ipotizzata si rapporta agli esami in TEM che non si vogliono fare… Intanto ecco l’ennesimo spot a favore di Hera. Il lettore superficiale potrebbe essere assalito dal dubbio che Hera stampi banconote. Non è così: Hera distribuisce utili che ormai la Chiesa rifiuta come elemosine (per un problema ergonomico, evitare eccessiva massa metallica nelle sagrestie) vale a dire 10 centesimi per azione. L’ultimo spot parla di posti di lavoro con 143 recenti assunzioni. Insomma in Hera è bello lavorare; Hera attira talenti (i 143?).
Tuttavia è evidente che:
  1. Hera esternalizza i lavori più problematici come quello della bonifica delle rotture delle tubazioni in cemento-amianto
  2. Se attira talenti potrebbe cercarli anche nel campo della prevenzione magari da affiancare alle ditte in subappalto che gestiscono i lavori più pericolosi.

9 maggio - Operai morti alla Lamina, al titolare 1 anno e 10 mesi: non andrà in carcere. Contro l'In/giustizia di questo sistema rilanciamo la battaglia e l'unità per la rete Nazionale

Roberto Sanmarchi pena sospesa con la condizionale dopo il patteggiamento. In precedenza aveva risarcito le famiglie delle vittime per un totale di 4, 5 milioni
 Milano, 9 maggio 2019 - Ha patteggiato 1 anno e 10 mesi, pena sospesa, dopo aver risarcito le famiglie delle vittime e l'Inail per un totale di circa 4,5 milioni di euro, Roberto Sanmarchi, il titolare della Lamina, l'azienda metallurgica milanese dove il 16 gennaio 2018 morirono quattro operai a causa di una fuoriuscita di gas argon nella vasca di un forno. Lo ha deciso il gup di Milano Manuela Scudieri accogliendo la richiesta della Procura e dei legali Roberto Nicolosi Petringa e Elena Benedetti. L'accusa era omicidio colposo. Il titolare della Lamina era accusato di omicidio colposo plurimo con l'aggravante di aver commesso il fatto in violazione della normativa in materia di sicurezza sul lavoro.

9 maggio - info solidale: Vignola, incendiata l'auto di un sindacalista Si Cobas presso Italpizza. Toccano uno Toccano tutti

Il rogo nel cuore della notte, sul posto i vigili del fuoco. Non ci sono dubbi sull'origine dolosa del rogo. Indagano i carabinieri
09 Maggio 2019 
 VIGNOLA. Incendio doloso nella notte a Vignola. Ignoti hanno appiccato il fuoco all'auto di proprietà di uno dei delegati sindacali Si. Cobas presso Italpizza. L'auto era parcheggiata davanti casa, il rumore del rogo ha svegliato il proprietario e i vicini che nulla hanno potuto se non chiamare i vigili dle fuoco. L'auto è andata praticamente distrutta. Sul posto i vigili del fuoco e i carabinieri che hanno avviato le indagini.
Questa la nota ufficiale con la ricostruzione dell'accaduto fornita dal sindacato Si. Cobas

domenica 5 maggio 2019

5 maggio - da tarantocontro: 2000 al corteo di Taranto - nonostante la pioggia e la polizia - presidio Slai Cobas sc alla Direzione Arcelor/Mittal

il corteo partito dalla piazza principale del quartiere tamburi è riuscito a giungere solo alla prima delle portinerie quella del Tubificio, qui la polizia ha fatto blocco e lanciato lacrimogeni, ma i manifestanti non sono arretrati hanno risposto e poi il corteo è ripreso e tornato al quartiere Tamburi molto più determinato e combattivo di prima.
 
I partecipanti alla manifestazione nazionale provenienti da tutta Italia, su convocazione del movimento Ancora Vivi (sono presenti delegazioni dei comitati No Tav, No Tap, No Triv, No Muos Movimento dal Piemonte a Cosenza, da Firenze a Napoli e da tutta la Puglia), che hanno scelto la città come madre di tutte le vertenze su ambiente e salute. Una settantina di sigle di comitati e associazioni pronte a chiedere giustizia in un luogo simbolo come l'ingresso vicino all'area a caldo del siderurgico. Alla partenza del corteo dal rione Tamburi c'erano anche Carla Lucarelli e Angelo Di Ponzio, i genitori del 15enne Giorgio, morto lo scorso gennaio per un sarcoma.
 
intanto un presidio Slai Cobas per il sindacato di classe si è tenuto alla Direzione Arcelor/Mittal fortemente presidiata dalla polizia con brevi interventi di denuncia e proposta
E' stata l'unica iniziativa materialmente alla fabbrica - nonostante  il blocco poliziesco striscioni sono stati posti anche alla port. A all'uscita del secondo turno degli operai e nei pressi della port. D che avrebbe dovuto essere la meta finale del corteo