sabato 26 ottobre 2019

26 ottobre - lo sciopero del 25 ottobre si chiude con ta mobilitazione vincente ai magazzini della logistica

la giornata di sciopero generale del 25 ottobre si è chiusa nella tarda serata di venerdì con la mobilitazione ai cancelli della logistica del magazzino MARR di Opera (MI), con gli operai in sciopero contro le cooperative logistiche, che ha permesso di strappare un importante accordo sindacale e di chiudere una lunga vertenza, facendo fallire la strategia delle aziende di allungare i tempi per fiaccare la lotta e dividere i lavoratori, cambiando dall'inizio dell'anno 3 cooperative....

Un accordo sindacale con punti qualificanti tra i quali la battaglia per aumenti salariali, con l'aumento, sicuro e per tutti,  sotto forma di superminimo non assorbibile in busta paga e la lotta alla precarietà con l'assunzione a tempo indeterminato (senza job-act) dei lavoratori con contratti a termine che sono da 6 mesi nel magazzino.

25 ottobre - sciopero generale bergamo: si cobas e slai cobas sc portano in piazza driver, operai della logistica, sanitari....e i lavoratori in modo naturale si uniscono quando lottano





Aperto dallo striscione in appoggio alla resistenza curda, con la denuncia dell'imperialismo italiano, con quello Usa russo ed europeo, complice del genocidio del popolo curdo ad opera del fascista Erdogan, il corteo dei lavoratori in sciopero ha portato in piazza la prima protesta contro Pd/M5S nuovo governo dei padroni, il governo di salvini senza salvini, per l’abolizione dei decreti sicurezza 1 e 2, decreti razzisti e repressivi contro le lotte popolari e dei lavoratori, 

E ogni punto toccato dai lavoratori lo ha reso molto evidente: ITL, ASL, Confindustria e Prefettura. 


Forte la presenza dei lavoratori in appalto. A prescindere potremmo dire. Nelle grosse società di traporto, Dhl, Tnt Sda, Bartolini, nelle grosse piattaforme logistiche come Italtrans, nelle fabbriche dell'insalata, Bonduelle SAB Belgravia dove gli operai sono inquadrati nei modi più impensati, commercio logistico agricoli, in appalto, ma nella reltà quella che viene svolta è un'attività industriale su linee di produzione totalmente indifferenti al tipo di materia prima trattata. 


Cosi come l’esempio della Montello spa, colosso industriale della cosiddetta "economia circolare”, dove vige il sistema vergognoso senza regole delle cooperative (500 operai in appalto!!) che tengono le lavoratrici e i lavoratori in condizioni di sfruttamento e ricatto del posto di lavoro. Un esempio emblematico di questo sistema è il “blocco” al reintegro dentro la Montello di  Manpreet, dopo che il giudice ha annullato il licenziamento e ordinato il suo rientro al lavoro.


Nelle fabbriche, importante lo sciopero che ha bloccato la Maschio srl, operai che coprono il 100% dell'attività industrale dell'azienda, ma sono in appalto. in questi giorni stanno sostenendo una serrata battaglia contro la proprietà che ha allontanto un loro collega 'torna dalla tua società non ci servi più…'


Nelle grandi fabbriche, come Eurogravure, con gli operai del reparto produttivo confezionamento da 15 anni in cooperativa, oggi in lotta per rientrare in fabbrica, dopo che il nuovo padrone Pozzoni ha chiuso l'appalto e li ha sostituti con le agenzie Ranstad e  Gi grouo con contratti demansionati sottopagati ultra precari.


Fino alla vertenza per gli apprendisti in corso in questi giorni, in grosso numero entrati alla TenarsiDalmine, nel 2016 ad es con un vergonoso accordo con Fiom Fim Uilm che hanno sottoscritto 'per la crisi del petrolio' 300 prepensionamenti, scambiandoli con un massicio ingresso di apprendisti, usati dall'azienda per ridurre l'organico e flessibilizzare il lavoro e peggiorare le condizioni di tutta la fabbrica.


Non meno importante la denuncia dei lavoratori della sanità contro le false partite iva, forma specifica di precariato nelle cliniche.



Chi è finito molto prima in questo sistema senza regole degli appalti ha lanciato un grosso appello a quella fetta di classe operaia che non si è resa conto  in questi anni, che i padroni e il loro sistema concertativo e statale, alimentato dal tesseramente operaio a Cgil Cis Uil e dal voto anche dei lavoratori ai vari partiti borghesi che attraverso politiche e leggi anti-operaie e anti-popolari, hanno fatto in questo modo terra bruciata dei diritti  attorno alle grandi fabbriche.



Una denuncia comune che ha visto i lavoratori apprezzare questa giornata di lotta unitaria, alimentata dalla rabbia per le morti per il profitto, e dalle condizioni di lavoro sostenute da accordi per la produttività che determinano la pericolosità dell'attività produttiva. Unitamente alla mancanza di controlli efficaci che non preoccupano i padroni.


i lavoratori hanno rivendicato basta appalti, contratti di lavoro diretti e dell'industria nelle fabbriche,  basta tasck force istituzionali sulla sicurezza 'devono essere sentiti i lavoratori che lottano’.





















25 ottobre - TARANTO: UNA GIORNATA INTENSA DI SCIOPERI E UNITA' DEI LAVORATORI


La giornata è iniziata presto alle 6 ai cancelli delle Ditte dell'appalto ArcelorMittal/ex Ilva, dove sono iniziati dei licenziamenti.
Con comizi, grandi striscioni, volantini, discussioni, oggi la propaganda dello sciopero dei sindacati di base è servita principalmente a porre l'urgenza della battaglia per uno sciopero generale che unisca operai dell'appalto/operai AM e operai Ilva in cigs, e, per questo, per una lotta vera contro padroni e governo, soprattutto l'organizzazione del sindacato di classe, contro i sindacati confederali che con i loro accordi hanno reso forte ArcelorMittal e la sua linea di ricatti.
Gli operai di varie ditte hanno visto lo sciopero di oggi come incoraggiamento e necessità di cominciare a preparare il terreno.

Alle 7,30 presidio al Cimitero dove lo sciopero è riuscito totalmente. Una folta delegazione è poi andata sotto il Comune per unirsi agli altri lavoratori in sciopero.

Dalle 9 e fino alle 12,30 delegazioni dei vari settori di lavoratrici e lavoratori in sciopero nei vari posti di lavoro: lavoratrici degli asili, lavoratori delle pulizie dell'Amat, e delle scuole dei Tamburi inquinate, lavoratori e lavoratrici di strutture comunali, lavoratrici delle scuole statali, precari degli appalti comunali hanno fatto un lungo presidio presso il Comune, in cui ogni realtà ha portato denuncia, ragioni di lotta (a parte pubblicheremo dei video in cui parlano i lavoratori e le lavoratrici).

La cosa più importante e significativa è l'unità che si è realizzata tra i diversi posti di lavoro. Questa unità è un bene prezioso che permette nella lotta di allargare l'orizzonte di ogni realtà lavorativa e di trovare più forza nella lotta futura.

Questo sciopero, la sua piattaforma generale inoltre ha permesso di guardare oltre la propria lotta, e alla necessità della lotta contro il governo, e ad approfondire la coscienza tra i lavoratori dell'unità di tutta la classe a livello nazionale per imporre dei risultati.

E in questo "guardare oltre" è stato naturale la denuncia dell'attacco ai nostri fratelli migranti, dei decreti sicurezza, dei massacri della Turchia contro il popolo curdo.

La stessa unità si è realizzata quando a conclusione della lunga mattinata tutti i rappresentanti dei vari cobas sono saliti al Comune per fare un incontro col vicesindaco. 

Lo sciopero in questi posti di lavoro è riuscito anche perchè oltre i lavoratori dello Slai cobas, altri lavoratori, soprattutto donne, hanno oggi lasciato il lavoro, e in alcuni posti questo è stato particolarmente significativo, tenendo conto delle pressioni contrarie dei sindacati confederali.

Si vuole lottare e abbiamo cominciato!

25 ottobre - Una combattiva giornata di lotta a Palermo nel primo sciopero generale contro il governo


La giornata dello sciopero è iniziata con un volantinaggio in fabbrica, agli operai dei cantieri navali, del volantino/piattaforma dello sciopero generale, il primo contro il governo, indetto dal Si cobas e altri sindacati di base, a cui lo Slai Cobas ha aderito.


In unità con tutti i lavoratori e lavoratrici in sciopero a metà mattinata lavoratori, lavoratrici, precari, precarie dello Slai Cobas sc sono scesi in lotta.
Lavoratrici e lavoratori ATA della scuola,  della sanità, precari storici come i giardinieri dell'Ospedale Policlinico, precari ventennali come gli Assistenti igienico-personale delle Coop Sociali a cui si sono uniti anche genitori di studenti disabili hanno animato un combattivo sit-in davanti il palazzo regionale dell'Assessorato Famiglia/Lavoro.
Un'ampia denuncia al megafono,  alternata da slogan, è stata fatta durante il sit-in, ben visibile alle tante automobili in transito e passanti a cui veniva dato il volantino/piattaforma dello sciopero, contro il nuovo governo Conte, un governo non della svolta  ma un nuovo governo dei padroni.


 Nell'ambito del moderno fascismo che vi è nel nostro paese,  da un lato questo governo PD/M5S  sta mantenendo tutte le leggi antioperaie, antiproletarie e antipopolari dei precedenti governi dal Jobs Act, al decreto della non dignità, che hanno garantito ai padroni la libertà di licenziare e sancito per tanti lavoratori la precarietà a vita, alla Buona scuola classista e basata sullo smantellamento della scuola pubblica,


per non parlare dei disumani decreti sicurezza Salvini 1 e 2 fascio-razzisti e assolutamente anticostituzionali contro i migranti e le lotte sociali 
che sono pienamente in vigore; 


ma dall'altro con i nuovi provvedimenti, come la manovra finanziaria , questo governo non dà proprio un bel niente ai lavoratori, operai, proletari, giovani...  in termini di reale aumento del salario, di posti di lavoro, di stabilizzazione di tutti i precari, di risoluzione della disoccupazione giovanile dilagante, di leggi per una reale sicurezza nei posti di lavoro a partire dalle fabbriche, di una riforma delle pensioni che permetta ai lavoratori di andare in pensione entro i 60 anni con particolare riguardo per le lavoratrici che in maggioranza sono soggette al doppio lavoro, a cui invece questo governo, in particolare con il ministero delle pari opportunità, riserva solo provvedimenti reazionari che pongono al centro la questione di conciliare il lavoro esterno con quello in famiglia/lavoro di cura/fare più figli. Non si potenziano le risorse per la scuola, la sanità, i servizi sociali, ma si trovano sempre e comunque soldi per le spese militari al servizio della guerra imperialista e per potenziare le forze repressive dello Stato...


Contro tutto questo occorre lottare organizzandosi nella lotta di classe, contribuendo alla costruzione del sindacato di classe che si deve porre al servizio della più ampia lotta politica, rivoluzionaria contro il sistema sociale capitalistico che è la vera causa di tutti i problemi degli operai, lavoratori, proletari...

Durante il sit-in poi ogni specifico gruppo di lavoratori ha portato in piazza le specifiche ragioni della protesta legate alla propria condizione di lavoro, come i giardinieri del policlinico  che dopo ben 29 anni di precariato pretendono giustamente la stabilizzazione,


come gli Assistenti igienico personale degli studenti disabili anch'essi da tantissimi anni precari che oggi una legge nazionale di cui questo governo Conte deve emanare i decreti attuativi, il DL 66/2017, in collegamento con la Regione Siciliana vuole cancellare definitivamente dal mondo del lavoro, in Sicilia sono circa 2000,  con lo scaricamento illegittimo della mansione di questi precari ad altri lavoratori, i collaboratori scolastici delle scuole,  cui non spetta assolutamente,


come i lavoratori e lavoratrici ATA della scuola, che negli anni hanno subito da parte dei vari governo che si sono succeduti pesantissimi tagli ai posti di lavoro con blocco anche delle supplenze, tagli che sono la causa di tragedie inaudite come quella del bambino morto in una scuola di Milano su cui l'ipocrisia di certi politicanti che ora si accorgono che occorre potenziare gli organici Ata è veramente vomitevole.


Alla richiesta di fare un incontro con l'Assessore Regionale non accolta, lavoratori e lavoratrici hanno iniziato a bloccare la strada rilanciando al mittente le minacce di denuncia della polizia, alla fine l'incontro si è ottenuto e si è fatto nell'ottica di "guerra" necessaria da mettere in campo per difendere non solo lavoro e diritti ma anche l'intera condizione di vita. 



25 ottobre - A Palermo lavoratrici e precarie aprono la giornata di sciopero con la solidarietà internazionalista alle donne combattenti curde

La giornata di sciopero generale di oggi 25 ottobre si è aperta a Palermo con la solidarietà internazionalista  delle lavoratrici e precarie Slai Cobas sc e Mfpr alle donne combattenti curde e al popolo curdo. Tante donne curde in prima linea stanno combattendo e resistendo contro il regime massacratore feudal fascista Turco/Erdogan, sostenuto dall'imperialismo Usa, Russia, Europa compreso l'Italia, il cui governo Conte attuale, PD/M5S, non ritira i soldati italiani che si trovano al confine siriano per proteggere lo spazio aereo di Ankara, aumenta le risorse per le spese militari e la guerra imperialista, promette 7 miliardi in più alla Nato, di cui la Turchia fa parte.


Un grande applauso solidale è stato mandato virtualmente alle sorelle curde dopo la lettura al megafono del messaggio del Mfpr.
Come donne lavoratrici, donne precarie  aderenti al Movimento femminista proletario rivoluzionario mandiamo una caloroso saluto alle sorelle curde che combattono eroicamente a fronte della feroce aggressione delle truppe turche sostenute dall’imperialismo. Vogliono fermare la lotta di liberazione del popolo curdo. Vogliono fermare la lotta di emancipazione delle donne curde, esempio in tutta l’area dominata da regimi feudali e capitalisti che schiacciano le donne e le consegnano alle barbare mani della violenza e della nera oppressione patriarcale.
Lanciamo a tutto il movimento delle donne un mese di solidarietà con le combattenti della resistenza curda. Sosteniamo la lotta rivoluzionaria per la costruzione di Stati di Nuova Democrazia liberati dall’oppressione imperialista e feudale.
Sosteniamo la rivoluzione nella rivoluzione che è in corso in tutta l’area.
Nessun massacro, nessun tallone di ferro dell’imperialismo e dei regimi reazionari, turco, siriano e di tutta l’area, può fermare la marcia rivoluzionaria delle donne che si è aperta a Kobane.

mercoledì 23 ottobre 2019

23 ottobre - Bergamo sciopero del 25 ottobre: appello alle fabbriche metalmeccaniche

25 ottobre 2019

tutta la giornata per tutti i turni

sciopero e manifestazione

Bergamo ore 10.00 stazione FS


basta precarietà in fabbrica 

basta agenzie, basta falsi apprendisti

contratti di lavoro veri per tutti

aumento degli organici nei reparti

riduzione dei ritmi di lavoro

per la salute e la sicurezza in fabbrica

aumenti salariali sganciati dalla produttività

difendiamo il diritto dei lavoratori di 

organizzarsi nel sindacato che scelgono

difendiamo il diritto di sciopero e di utilizzare 

tutte le forme di lotta necessarie

uniamo le lotte, se toccano uno toccano tutti


SLAI COBAS per il sindacato di classe
via Marconi 1 Dalmine 3397313300 sindacatodiclasse@gmail.com

23 ottobre - Bergamo sciopero del 25 ottobre: appello lavoratori clinica Humanitas gruppo Techint

LA SANITA' DEVE ESSERE 
GRATUITA E PER TUTTI

L'ACCESSO ALLE CURE STA DIVENTANDO PER MOLTI PIU' DIFFICILE. L'ATTUALE DIFFUSA TENDENZA ALLA RIORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI E ALL'OTTIMIZZAZIONE DELLE RISORSE, CAMUFFATA DA LOTTA AGLI SPRECHI E CHE INVECE MOLTO SOVENTE PORTA AD UNA DIFFERNZIAZIONE DEGLI STANDARD PER QUALITA' E QUANTITA', RENDE DI FATTO SEMPRE PIU' PROFONDE LE DISUGUAGLIANZE TRA CHI ACCEDE FACILMENTE ALLE CURE E CHI LO FA CON MAGGIORE DIFFICOLTA'. IL CANCRO DI QUESTO SISTEMA, DEL QUALE NESSUNO PARLA, SI CHIAMA PROFITTO.
E' PROPRIO A PARTIRE DAL TAGLIO DEL PROFITTO CHE CHIEDIAMO

  • AUMENTO VERO ED IMMEDIATO DEI SALARI DI BASE

  • ADEGUAMENTO DELL'ORGANICO A TUTELA DELLA DELLA SALUTE E SICUREZZA DEI LAVORATORI E DEL SERVIZIO

  • ADEGUATI TEMPI DI FORMAZIONE E DI INSERIMENTO DEL PERSONALE NEO ASSUNTO

  • STOP ALLE ASSUNZIONI DI FALSE PARTITE IVA E REGOLARIZZAZIONE DI QUELLE ATTUALMENTE PRESENTI

FUORI IL PROFITTO DALLA SANITA'

QUESTA LOTTA NON PUO' CHE ESSERE COLLETTIVA E PER QUESTO INVITIAMO TUTTI I LAVORATORI DELLA CLINICA AD UNIRSI A NOI NELLO SCIOPERO DI QUESTO VENERDI' 25 OTTOBRE ED A PRENDERE PARTE ALLA MANIFESTAZIONE...

25 OTTOBRE 2019
tutta la giornata per tutti i turni
SCIOPERO e MANIFESTAZIONE 
ore 10.00 Bergamo STAZIONE FS

SLAI COBAS per il sindacato di classe
via Marconi 1 Dalmine 3397313300 sindacatodiclasse@gmail.com

23 ottobre - Bergamo sciopero del 25 ottobre: appello agli operai Tenaris Dalmine

25 OTTOBRE 2019

SCIOPERO GENERALE 

tutta la giornata per tutti i turni

MANIFESTAZIONE

ore 10.00 stazione FS bergamo

CONTRO LA PRECARIETÀ IN FABBRICA, 

BASTA AGENZIE, BASTA APPRENDISTI

CONTRATTI DI LAVORO VERI PER TUTTI

L’INCONTRO DEL 22 OTTOBRE SU QUESTI TEMI NON E’ FRUTTO DELLA FORZA DEGLI OPERAI COME SPACCIANO NEI LORO COMUNICATI FIOM-FIM-UILM.
MA E’ L'AZIENDA CHE HA CHIAMATO A RAPPORTO I SEGRETARI CONFEDERALI PER COMUNICARE NUOVI ORDINI, PER DARE ALTRE BATOSTE AGLI OPERAI…. NUOVI CARICHI E RITMI DI LAVORO.
GLI SCIOPERI VINCENTI SONO QUELLI CHE ROMPONO I LEGAMI CON I SINDACATI FILO-AZIENDALI FUORI DAL LORO CONTROLLO.
PER QUESTO INVITIAMO I LAVORATORI AD ADERIRE ALLO SCIOPERO DEL 25 OTTOBRE E PARTECIPARE ALLA MANIFESTAZIONE A BERGAMO.
A SOSTEGNO DELLA PIATTAFORMA DI CLASSE NAZIONALE, DIAMO FORZA AD UN’ALTRA STRADA: I COBAS PER IL POTERE OPERAIO. 

AUMENTO DEGLI ORGANICI IN TUTTI I REPARTI 
RIDUZIONE DEI RITMI DI LAVORO
PER LA SALUTE E LA SICREZZA IN FABBRICA 
BASTAMIANTO VERITÀ E GIUSTIZIA

AUMENTI SALARIALI SGANCIATI DALLA PRODUTTIVITÀ
DIFENDIAMO IL DIRITTO DEI LAVORATORI DI ORGANIZZARSI 
NEL SINDACATO CHE SCELGONO
DIFENDIAMO IL DIRITTO DI SCIOPERO E DI UTILIZZARE TUTTE LE FORME DI LOTTA NECESSARIE


SLAI COBAS per il sindacato di classe
via Marconi 1 Dalmine 3397313300 sindacatodiclasse@gmail.com

domenica 20 ottobre 2019

20 ottobre - Con la resistenza curda


Lo Slai cobas per il sindacato di classe esprime il massimo sostegno alla resistenza curda vittima di un'aggressione fascista e genocida ad opera del regime turco di Erdogan.

Condanna il sostegno complice dell’imperialismo Usa, l’ipocrisia dei governi imperialisti europei e la doppia faccia del governo imperialista italiano che parla di fermare l’invio di armi ma sono anche armi italiane già in possesso del regime turco che utilizza per massacri, devastazioni che colpiscono la popolazione civile e provocano la fuga di grandi masse della popolazione curda.

Lo Slai cobas sc invita e sostiene ogni sforzo materiale in appoggio alla resistenza curda e al popolo curdo e rivendica la massima solidarietà e accoglienza per i migranti provenienti da quell’area, cancellando ogni legge, a partire dai decreti sicurezza, che ne ostacoli l’ingresso, la permanenza, la libertà di circolazione, la concessione dello status di rifugiati.

Lo Slai cobas sc invita tutte le organizzazioni sindacali di classe, di base e di massa ad unirsi in questa battaglia. a inserire questo punto nelle piattaforme di lotta dei lavoratori. a organizzare forme specifiche di mobilitazione

Viva la solidarietà internazionale e internazionalista!