martedì 5 novembre 2024

5 novembre - Da Taranto: Massima solidarietà agli operai della Hiab in lotta

Lo Slai Cobas per il sindacato di classe esprime la massima solidarietà agli operai della Hiab in lotta da diverse settimane per difendere il lavoro, a fronte della decisione dell'azienda di chiudere la fabbrica e trasferire parte della produzione nello stabilimento di Minerbio e la delocalizzazione negli altri siti di Spagna e Polonia. Oggi vi è un nuovo incontro al Mimit, che potrebbe essere decisivo. Ma, come dicono gli operai: siamo pronti a proseguire la mobilitazione qualora non dovessero emergere soluzioni.

Riportiamo un articolo apparso su Il Manifesto:

Occupata la Hiab, “la Ferrari delle gru” «No a chiusura e delocalizzazione» La Hiab è un’azienda svedese che produce attrezzature per la movimentazione dei carichi su strada. Fa parte di un conglomerato finlandese, la Cargotec, nata nel 2005 da uno scorporo della Kone, per consentire la quotazione in borsa dei due rami. La storia si sta ripetendo oggi: la Cargotec vuole infatti scorporare i suoi tre rami, la MacGregor, la Kalmar e la stessa Hiab. A luglio, Kalmar è stata scorporata e quotata alla borsa di Helsinki, mentre MacGregor sarà presto venduta, rendendo così Hiab una società autonoma più snella e appetibile, chiudendo qualche stabilimento e mandando a casa i suoi lavoratori. La scelta è ricaduta sulla fabbrica tarantina, dove 103 tra operai specializzati (tanti) e impiegati (pochi) producono gru di piccola e media portata ad alto livello e componenti per le gru di grossa portata a Minerbio (Bologna). A FABBRICA DI STATTE assieme a quella di Minerbio facevano parte della Effer, azienda italiana che Hiab ha acquisito nel 2018. Col marchio Effer gli operai tarantini hanno continuato a produrre quelle che a loro dire sono considerate «le Ferrari delle gru». I NUMERI DANNO LORO RAGIONE: nel 2022 Hiab ha registrato ordinativi record. Tuttavia, approfittando del fisiologico calo degli ordini nel 2023, l’azienda ha prima lasciato a casa gli oltre 100 lavoratori interinali e poi a luglio ha comunicato una riduzione dell’organico poco inferiore al 40% (soglia massima consentita dai decreti anti-delocalizzazione per non restituire i contributi percepiti negli ultimi 10 anni). Parte della produzione sarà trasferita a Minerbio assieme a 25 unità lavorative, mentre per altre 7 si aprirà la strada del prepensionamento. Per gli altri lavoratori, con età media sui 50 anni, l’azienda non ha dato risposte. Tutto lascia però presagire che lo stabilimento di Statte sarà presto delocalizzato negli altri siti in Spagna e Polonia.

lunedì 4 novembre 2024

venerdì 1 novembre 2024

PONTERANICA E PER TUTTE LE MORTI DEL PROFITTO, SERVE LA RIBELLIONE OPERAIA E UNA RETE NAZIONALE DELLA SICUREZZA

Il vecchio muro di contenimento di sassi e cemento che per anni ha retto il peso della collina ora è gravato del peso del cantiere della metropolitana leggera, poi le forti piogge che hanno allagato gli scavi, a giugno la zona è stata interessata da una grossa inondazione, ripetuta in modo più grave ed esteso a settembre che ha pesantemente messo sott’acqua e fango auto case negozi cantieri con danneggiamenti alle strutture immediati e potenziali...

La morte di Valentin Forian Palade di 44 anni, residente a Brescia e fino al mese scorso in un cantiere veneto, ha messo in moto le domande del giorno dopo che portano al fatto di come fosse possibile per Valentin lavorare da solo in quella posizione e condizione.

Ma nei media sono appunto gli interrogativi del giorno dopo, quelli che accompagnano la tragedia. Agitata nella maggior parte della stampa questa parola suona come una campana a morto, trasformata in un sinonimo di ‘fatalità’. Il dramma vero è quello che colpisce le famiglie, il dolore che investe gli amici, i conoscenti e i lavoratori in generale perché il profitto uccide un loro fratello di classe.

I muri non crollano da soli, gli operai non vengono investiti da materiale inanimato, ma come un'ancora di salvezza tutti quelli coinvolti, dai padroni ai sindacalisti si buttano sui tecnici del servizio Psal di Ats che sta indagando 'per accertare le reali cause e se fossero applicate tutte le misure di sicurezza’. E intanto ci dicono le statistiche un altro cantiere diventerà una tomba, un altro operaio sarà colpito da un pezzo di metallo...