Due esplosioni in pochi giorni, con operai feriti, non sono un caso. Sono l’aggravamento delle condizioni di lavoro e di sicurezza all’interno dell’Ilva e il ritorno del rischio infortuni e della vita stessa degli operai.
Il clima di collaborazione consociativa esistente in fabbrica tra Direzione e sindacati confederali, sancito anche dal truffaldino accordo su ‘cambio tuta’ e dalla solita incapacità e compromissione degli RLS – tranne qualche eccezione – fa sì che manutenzione, norme di sicurezza, carichi di lavoro rendono meno sicuro il lavoro.
E’ a partire, quindi, dal ripristino di un sindacato vero in questa fabbrica che questa situazione si può fronteggiare. La nascita e lo sviluppo attuale del Cobas Ilva e le prime iniziative che verranno prese su questo, sono lo strumento principale che gli operai dell’Ilva hanno a disposizione per poter tutelare condizioni di lavoro e salute, a partire dal rompere il silenzio ne contrastare la campagna costante che l’Ilva fa utilizzando anche giornali e televisioni per affermare che “tutto va bene”, che “la fabbrica è più sicura” e che “l’azienda fa tanti investimenti su questo”. Tutte cose che in questi giorni vengono smentite dai fatti
slai cobas per il sindacato di classe -Ilva/appalto
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