Il pasticcio dei chimici (e del 28 giugno)di Giorgio CremaschiLa conclusione lampo del contratto dei chimici sta diventando un altro momento della crisi della cgil, oltreché un danno pesante per i lavoratori.Intanto vediamo i contenuti dell'accordo. In cambio di un aumento salariale che in tre anni non recupera neppure l'inflazione, il contratto nazionale viene definitivamente smontato.A livello aziendale si potrà fare praticamente di tutto su tutte le condizioni di lavoro, anche gli aumenti contrattali potranno essere rinviati o addirittura trasformati in salario variabile. I giovani avranno il salario decurtato mentre in ogni azienda si potranno fare fondi bilaterali. Naturalmente la flessibilità dei diritti dovrà sancire la rigidità del controllo aziendale sui lavoratori.La “esigibilità” degli accordi imposta da Marchionne entra anche nel contratto nazionale della categoria. Questa la sostanza di un accordo totalmente in perdita, ai lavoratori sarebbe convenuto non ottenere alcun risibile aumentoeconservare al normativa precedente.(...)Fin qui la conclusione di una vertenza contrattuale 'riformista', conclusainpochi giorni senza scioperi e con gli elogi dei sindacalisti moderni e dellecontroparti. E' uno scenario che abbiamo visto riprodursi diverse volte inquesti anni, sia con gli accordi separati sia con quelli sottoscritti anchedalla Cgil. Questa volta però è esplosa una novità.IL segretario della filctem cgil, dopo aver siglato l'intesa si è dimesso elasegreteria confederale ha assunto una posizione critica. Il successivodirettivo della categoria, svoltosi alla presenza di due segretariconfederali,ha espresso un giudizio negativo sull'intesa, chiedendo di cambiarla proprionei suoi punti cruciali.Certo il segretario era già dimissionario nei fatti, perché sfiduciato primadella trattativa dal gruppo dirigente e il 5 ottobre era già in programmal'elezione del suo successore. Ora però una vicenda interna diventa a tuttiglieffetti una vicenda contrattuale, ove emergono tutte le contraddizioni e lavera e propria confusione in atto nel principale sindacato italianoIl nodo di fondo è che una posizione contrattuale della Cgil non esiste datempo. La confederazione annuncia ogni tanto dei principi, poi li adattaallecircostanze, poi li corregge e li interpreta. Il pasticcio dei chimici èfruttodi questa situazione e non si capisce come si pensi di por davvero rimedioadesso. Per ora la linea adottata è quella di chiedere l'applicazione del'accordo del 28 giugno 2011 contro il contratto appena firmato.Siamo all'assurdo. Perché se è vero che il contratto dei chimici supera ilconcetto di deroga al contratto nazionale in quanto in azienda si po' fareditutto, non è che definendo le materie su cui si può derogare si va su unterreno molto diverso.Il punto è che il 28 giugno non è la soluzione, ma il problema. Lo è perchésetutti i firmatari di quell'accordo , esclusa la Cgil, lo considerano benapplicato nei chimici, allora qualche problema interpretativo c'è. E' poiutilesottolineare che il presidente attuale della Confindustria,industrialechimicoconsiderato su una linea opposta a quella Fiat, è il primo sponsordell'accordonella sua categoria. Infine lo stesso governo chiede il tavolo sullaproduttività come applicazione del 28 giugno.Insomma dire no al contratto dei chimici nel nome di un accordo confederaledacui finora sono scaturiti solo disastri, è una posizione insostenibile,privadi concretezza e realtà, che porterà solo a nuovi pasticci, o a nuoviaccordiseparati a cui si sarà sempre meno capaci di reagire. Dopo la firma deichimicianche la posizione assunta dalla Fiom- applichiamo il 28 giugno per evitarenuovi accordi separati- si rivela inconsistente.Il contratto dei chimici non è un momento delle sempre più confuse vicendedeigruppi dirigenti della Cgil, ma una nuova sconfitta di una linea riformistaeconcertativa che non porta più da nessuna parte.Abbiamo formalmente chiesto il direttivo della confederazione per discutere,ma soprattutto bisogna che ci facciamo sentire perché così la Cgil va proprioasbattere. E con essa tanti lavoratori che avrebbero ancora la forza dilottaree di non subire contratti capestro senza un minuto di sciopero.www.rete28aprile.it--
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