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lunedì 22 ottobre 2012
Ilva, peggiorano i dati sulla mortalità nelle donne maxi-aumento dei tumori
TARANTO - La mortalità a Taranto è più alta rispetto al resto della regione
del 14 per cento per gli uomini e dell'8 per cento per le donne, mentre si
ammalano di tumore il 30 per cento in più degli uomini e il 20 per cento in più
delle donne rispetto al resto della provincia. Sono i dati contenuti nel
Progetto Sentieri dell'Istituto superiore della sanità sui siti inquinati
relitivi agli anni 2003-2009. Nelle donne l'incidenza dei tumori è più alta con
dati che oscillano tra il 24 e il 100 per cento, mentre per gli uomini rispetto
alla media della provincia le possibilità di morire di tumore aumentano fino al
419 per cento. E nei bambini crescono le malattie nel primo anno di vita. "Dai
risultati presentati emerge con chiarezza uno stato di compromissione della
salute della popolazione residente a Taranto", scrive il ministero della
Salute.
Il più 11 per cento si riferisce all'eccesso di mortalità rilevato a Taranto
rispetto alle aspettative di morte di tutti i cittadini residenti in Puglia. Si
tratta di un dato ricavato dalla media tra l'eccesso di mortalità del 14 per
cento registrato tra gli uomini e quello dell'8 per cento rilevato nelle donne
nel periodo tra il 2003 e il 2009. GLI UOMINI Per gli uomini l'eccesso di
mortalità per tutte le cause nel periodo che va dal 2003 al 2009 rispetto alla
media regionale è del 14 per cento. Per tutti i tumori è più 14, per cento
malattie circolatorie 14 per cento, malattie respiratorie c'è un eccesso del 17
per cento, per i tumori polmonari si raggiunge il più 33 per cento e c'è un
più 419 per cento di mesoteliomi pleurici. Rispetto al resto della provincia,
invece, per gli uomini che vivono tra Taranto e Statte si registra un più 30
per cento di tumori. Nel dettaglio c'è un più 50 per cento del tumore maligno
del polmone, più 100 per cento per il mesotelioma e per i tumori maligni del
rene e delle altre vie urinarie (esclusa la vescica), più 30 per cento per il
tumore della vescica e per i tumori della testa e del collo, più 40 per cento
per il tumore maligno del fegato, del 60 per cento per il linfoma non Hodgkin,
del 20 per cento per il tumore maligno del colon retto e quello della prostata
e al 90 per cento per il melanoma cutaneo.
LE DONNE Per le donne a Taranto invece è stato rilevato un eccesso di
mortalità rispetto al resto della regione per tutte le cause nel periodo tra il
2003 e il 2009 dell'8 per cento. I decessi legati ai tumori sono più 13 per
cento, per le malattie circolatorie più 4 per cento, per i tumori polmonari più
30 per cento e per il mesotelioma pleurico più 211 per cento. In particolare,
rispetto però stavolta ai dati della provincia nel sito di Taranto e Statte si
registra un incremento totela dei tumori del 20 per cento e nello specifico dei
tumori al fegato (+75%), linfoma non Hodgkin (+43%), corpo utero superiore
(+80%), polmoni (+48%), tumori allo stomaco (+100%), tumore alla mammella
(+24%).
I BAMBINI i bambini si registrano incrementi significativi di contrazione
malattie per tutte le cause nel primo anno di vita.
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Ilva, peggiorano i dati sulla mortalità
nelle donne maxi-aumento dei tumori
Ilva, peggiorano i dati sulla mortalità nelle donne maxi-aumento dei tumori
TARANTO - La mortalità a Taranto è più alta rispetto al resto della regione
del 14 per cento per gli uomini e dell'8 per cento per le donne, mentre si
ammalano di tumore il 30 per cento in più degli uomini e il 20 per cento in
più delle donne rispetto al resto della provincia. Sono i dati contenuti nel
Progetto Sentieri dell'Istituto superiore della sanità sui siti inquinati
relitivi agli anni 2003-2009. Nelle donne l'incidenza dei tumori è più alta
con dati che oscillano tra il 24 e il 100 per cento, mentre per gli uomini
rispetto alla media della provincia le possibilità di morire di tumore
aumentano fino al 419 per cento. E nei bambini crescono le malattie nel
primo anno di vita. "Dai risultati presentati emerge con chiarezza uno stato
di compromissione della salute della popolazione residente a Taranto",
scrive il ministero della Salute.
Il più 11 per cento si riferisce all'eccesso di mortalità rilevato a Taranto
rispetto alle aspettative di morte di tutti i cittadini residenti in Puglia.
Si tratta di un dato ricavato dalla media tra l'eccesso di mortalità del 14
per cento registrato tra gli uomini e quello dell'8 per cento rilevato nelle
donne nel periodo tra il 2003 e il 2009.
GLI UOMINI Per gli uomini l'eccesso di mortalità per tutte le cause nel
periodo che va dal 2003 al 2009 rispetto alla media regionale è del 14 per
cento. Per tutti i tumori è più 14, per cento malattie circolatorie 14 per
cento, malattie respiratorie c'è un eccesso del 17 per cento, per i tumori
polmonari si raggiunge il più 33 per cento e c'è un più 419 per cento di
mesoteliomi pleurici. Rispetto al resto della provincia, invece, per gli
uomini che vivono tra Taranto e Statte si registra un più 30 per cento di
tumori. Nel dettaglio c'è un più 50 per cento del tumore maligno del
polmone, più 100 per cento per il mesotelioma e per i tumori maligni del
rene e delle altre vie urinarie (esclusa la vescica), più 30 per cento per
il tumore della vescica e per i tumori della testa e del collo, più 40 per
cento per il tumore maligno del fegato, del 60 per cento per il linfoma non
Hodgkin, del 20 per cento per il tumore maligno del colon retto e quello
della prostata e al 90 per cento per il melanoma cutaneo.
LE DONNE Per le donne a Taranto invece è stato rilevato un eccesso di
mortalità rispetto al resto della regione per tutte le cause nel periodo tra
il 2003 e il 2009 dell'8 per cento. I decessi legati ai tumori sono più 13
per cento, per le malattie circolatorie più 4 per cento, per i tumori
polmonari più 30 per cento e per il mesotelioma pleurico più 211 per cento.
In particolare, rispetto però stavolta ai dati della provincia nel sito di
Taranto e Statte si registra un incremento totela dei tumori del 20 per
cento e nello specifico dei tumori al fegato (+75%), linfoma non Hodgkin
(+43%), corpo utero superiore (+80%), polmoni (+48%), tumori allo stomaco
(+100%), tumore alla mammella (+24%).
I BAMBINI i bambini si registrano incrementi significativi di contrazione
malattie per tutte le cause nel primo anno di vita.
taranto - drammatici dati ..l'appello della rete nazionale
La Rete ha deciso di organizzare un convegno nazionale a Taranto che
definisca anche tramite dibattito, analisi, confronto,tra tutti partecipanti la
piattaforma e data di una possibile manifestazione nazionale a Taranto nel
fuoco della lotta in corso a Taranto e in stretto rapporto con gli operai Ilva-
indotto e le realtà territoriali in lotta. Il convegno promosso dalla Rete
sarà aperto a tutte le realtà sociali, sindacali e politiche che vogliano
contribuirvi, a Taranto come a livello nazionale.Il Convegno si terrà ai primi
di dicembre la rete si assume le sue responsabilità di ridare tutti uno
strumento nazionale di elaborazione e lotta, a partire - com è già stato per
Testo Unico, Thissenkrupp, Ilva, strage di Molfetta ..rapporto precarietà/morti
sul lavoro, ecc. - dalla questione più calda oggi: l'Ilva di Taranto,
dimostrando sul campo, con il convegno nazionale e la
possibile manifestazione nazionale, l'indispensabile necessità di questo
strumento.
RETE NAZIONALE PER LA SICUREZZA SUI POSTI DI LAVORO
bastamortisullavoro@gmail.com Roma 6 ottobre 2012
testo finale del comunicato della riunione rete nazionale per la sicurezza
sui posti di lavoro
Si è riunita il 6 ottobre, a Roma, nella sede dell'Unicobas gentilmente
concessa, la Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro; presenti il
Comitato 5 aprile di Roma e operai e lavoratori responsabili dei nodi della
Rete di Milano, Bergamo, Ravenna, Taranto,Marghera-Venezia,Genova, da Palermo è
giunto un intervento; ha dato il suo sostegno alla riunione 'Legami d'acciaio'
di Torino THYSSENKRUPP; è intervenuto l'Avvocato Sergio Bonetto che ha curato
i processi di Torino Thyssen krupp - Eternit. Presenti come aderenti alla Rete
e alla sua attività Slai cobas per il sindacato di classe, USI, Snater e come
intervenuti i rappresentanti dell'Unicobas.La riunione è stata aperta dai
compagni di Taranto che hanno fatto una relazione sulla questione Ilva che era
al centro dell'odg. La relazione - che sarà contenuta in un più ampio resoconto
- è partita dal rivendicare alla Rete nazionale con la riuscita manifestazione
nazionale tenutasi a Taranto il 18 aprile 2009 la lotta per salute e sicurezza
all'Ilva e sul territorio contro le morti da lavoro e da inquinamento, che aprì
la battaglia che oggi si conduce e rese la questione Ilva questione nazionale
per arrivare alla proposta che questa battaglia vada ripresa come la Rete l'ha
portata avanti, contro padron Riva, governo, istituzioni, unendo operai
dell'Ilva che giustamente difendono il lavoro e la sicurezza in fabbrica e
popolazione, in particolare del quartiere Tamburi, che dicono con chiarezza
"basta morti e basta inquinamento per i profitti del padrone".
Sulla questione sono intervenuti tutti i diversi compagni della Rete,
approfondendola, sulla linea che lavoro e salute sono battaglie congiunte di
operai e masse popolari, in fabbrica e sul territorio.
La Rete ha deciso di organizzare un convegno nazionale a Taranto che
definisca anche tramite dibattito, analisi, confronto,tra tutti i partecipanti
la piattaforma e data di una possibile manifestazione nazionale a taranto nel
fuoco della lotta in corso a Taranto e in stretto rapporto con gli operai Ilva-
indotto e le realtà territoriali in lotta. Il convegno promosso dalla Rete sarà
aperto a tutte le realtà sociali, sindacali e politicheche vogliano
contribuirvi, a Taranto come a livello nazionale. Il Convegno si terrà ai primi
di dicembre e entro il 27 ottobre sarà tenuta una riunione organizzativa per
definire la data precisa con appello e manifesto di convocazione.
L'Avvocato Bonetto ha portato l'esperienza di come si è costruita la
partecipazione operaia ai processi di Torino, per proporre la realizzazione di
un modello simile ai processi Ilva per operai e popolazioni.
Il secondo punto all'ordine del giorno ha recepito il documento preparato dai
compagni del comitato 5 aprile e ha espresso adesione alla campagna in corso
contro le nuove modifiche peggiorative (Bozza Decreto sulla semplificazione)
del D.Lgs 81/2008 sulle disposizioni di tutela della salute e della sicurezza
nei luoghi di lavoro, che ne vogliono ulteriormente snaturare la funzione e
finalità.Altri compagne e compagni sono intervenuti sulle condizioni di
insicurezza in altre realtà lavorative, in particolare nella scuola dove
studenti e insegnanti rischiano anche la vita per lo stato di pericolosità
delle scuole, frutto diretto delle politiche e dei tagli dei governi.
La Rete con questa riunione si assume le sue responsabilità di ridare a tutti
uno strumento nazionale di elaborazione e lotta, a partire - come
è già stato per Testo Unico, Thissenkrupp, Ilva, strage di Molfetta, rapporto
precarietà/morti sul lavoro, ecc. - dalla questione più calda oggi: l'Ilva di
Taranto, dimostrando sul campo, con il convegno nazionale e la possibile
manifestazione nazionale, l'indispensabile necessità di questo strumento.
RETE NAZIONALE PER LA SICUREZZA SUI POSTI DI LAVORO
bastamortisullavoro@gmail.com
Roma 6 ottobre 2012
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