Lunedì 22 ottobre alle ore 21presso il circolo ARCI FuoriLuogoCorso Brescia 14/c TorinoINCONTROcon SERGIO BELLAVITAgià segretario nazionale della FIOMper discutere della complicata situazione sociale e sindacale del nostro paese.Il governo con la legge di stabilità decide un nuovo vergognosomassacro sociale che non risparmia neanche le persone disabili.Contemporaneamente va avanti l'insidiosa trattativa a perdere tragoverno e parti sociali sulla produttività con al centro la riduzione deisalari e l'aumento degli orari e con i sindacati, compresa la CGIL, ancoraunavolta disposti a cedere alle richieste padronali.Nella Fiom si è aperta una difficile discussione: da una parte sidecide lo sciopero generale, ma dall'altro si propone un "patto per illavoro", che ha tutte le caratteristiche di un pericoloso patto sociale conilpadronato, espellendo la sinistra della Federazione dalla segreteria esviluppando una campagna di denigrazione nei confronti dei suoi esponenti,che,a Torino, in particolare, ha superato il livello di guardia.Quali proposte, quali iniziative per la sinistra sindacale nellaCGIL?Vogliamo dare la parola a Sergio Bellavita per confrontarci insieme sututti questi difficili problemi.le compagne e i compagni della costituenda Rete 28 aprile opposizione inCGIL .di Sergio Bellavita: Le ragioni per cui mi hanno dimessoMolti compagni sono davvero increduli rispetto a quanto accaduto intornoalla mia "dimissione" dalla segreteria. Non si capacitano che Landini,unanimemente riconosciuto come difensore dei diritti dei lavoratori e dellademocrazia stessa, possa rimuovere dalla segreteria un compagno perdissenso.Eppure e' cosi'. Non c'e' nessun altra ragione che ha spinto, per la primavolta nella storia dei metalmeccanici, un segretario Fiom a rimuovere uncomponente di segreteria. Con questo atto autoritario Landini e Airaudoromponola maggioranza congressuale degli ultimi 3 congressi estromettendo la rete28aprile.Il dissenso. Di cosa sono accusato? Tralascio le vergognose, false epretestuose ricostruzioni che vogliono il sottoscritto impegnato aorganizzarecontestazioni a Landini. Cosi' come e' francamente assurdo dover risponderealle menzogne che descrivono il sottoscritto d'accordo nelle segreterie econtrario nei comitati centrali... Delle due l'una: o mi sono opposto troppootroppo poco. La macchina del fango ha lavorato alacremente per screditare leragioni che ho sostenuto attraverso il discredito del singolo, la denunciadell'untore. C'e' una vecchia e poco nobile tradizione in questo senso.Tralasciando tutto cio', l'accusa che mi viene mossa e' riferita allapresunta scelta di rompere con la linea maggioritaria e di aver scelto, inun'ottica Cgil, di ricostruire l'opposizione in tutte le categorie dellaconfederazione.Tutto cio' e' facilmente smontabile. E' evidente a tutti che la Fiom hadismesso l'opposizione sociale. Ha dismesso l'alterita' e l'opposizione allapaurosa deriva della Cgil con conseguenze nefaste, sconfitta su art.18 epensioni.Dopo il 16 ottobre 2010 la Fiom poteva svolgere uno straordinario ruolodicatalizzatore di un vasto movimento contro le politiche del governo e contromarchionne. Cio' avrebbe portato probabilmente la fiom allo scontro frontalecon la cgil. landini e Airaudo hanno deciso di non farlo. Cosi la lotta Fiomsie' mantenuta alta sul terreno mediatico,forte di un consenso e di unadomandasociale straordinaria,ma e' via via scemata nelle pratiche concrete, nellapolitica contrattuale. Da qui una gestione della vertenza per il contrattotutta piegata al tentativo di cercare uno spiraglio per la riaffermazionedellatitolarita' Fiom piu' che orientata a costruire conflitto in rapporto con ilavoratori.Cosi come nella vertenza Fiat, dopo la chiusura con sbagliati accordisindacali di due stabilimenti al sud, termini imerese e irisbus e la pesantevicenda ex bertone, resta forte lo scontro sul terreno dei diritti sindacaliedelle agibilita' fiom e sempre piu' evanescente la battaglia contro ilmodelloautoritario e schiavistico di marchionne. In tutto questo consideroprofondamente sbagliato e incoerente con le battaglie di questi anni, con ilvalore che diamo al contratto nazionale, considerare l'accordo del 28 giugnocome argine agli accordi separati, come riferimento per la democraziasindacale. Proprio l'accordo che ha accolto le deroghe al contratto, che hacancellato ruolo e funzioni del contratto nazionale.Io non ho cambiato idea. Continuo a rivendicare la Fiom del congresso diLivorno e Montesilvano. Rivendico la Fiom che discute, che cerca, con lafaticache la democrazia richiede, di lavorare sempre all'unita' della categoria edella stessa con i lavoratori. La Fiom che parlando il linguaggio semplice eradicale dei bisogni dei lavoratori e delle lavoratrici li conquistava allalotta, dimostrando, in tanto lerciume della politica, che si puo' coniugaredire e fare.Prendo atto che questo non e' piu' l'orientamento maggioritario in Fiom.C'e' una svolta, profonda dei gruppi dirigenti. Per queste ragioni ildissensoe' particolarmente avversato.Ho atteso mesi prima di denunciare pubblicamente quanto avviene in Fiom.L'ho fatto per non ledere l'immagine della Fiom, per il bene dei lavoratori.Oggi, con la rottura netta che landini e airaudo hanno deciso, credotempofa, e' necessario organizzare tutti coloro che vogliono salvare la lungastagione della Fiom. Organizzare coloro, e sono tanti, che voglionocontinuarea lottare.Per mesi ho denunciato negli organismi preposti la gestione scarsamentedemocratica dell'organizzazione. Ho denunciato le scarse, scarsissimesegreterie e quindi l'impossibilita' di poter discutere collettivamentealmenole grandi scelte, su fiat, contratto ecc. Cosi come ho contestato il perennericorso al voto di fiducia al segretario nelle discussioni al comitatocentrale. Sono stato impossibilitato a esercitare il ruolo a cui il comitatocentrale mi aveva chiamato, dalla partecipazione ai direttivi provinciali,agliattivi dei delegati. Persino gli ordini del giorno conclusivi li potevoleggeresolo pochi minuti prima del voto.Queste sono in sintesi le gravissime colpe che hanno indotto landini eairaudo a dimettermi. Oggi ripartiamo, con chi ci sta, a organizzarel'opposizione alla svolta, al rientro nei ranghi della Fiom. Ripartiamo conitanti e le tante che non vogliono chinare il capo e vogliono lottare controMonti,Marchionne,Squinzi. E che hanno il diritto e il bisogno di unsindacatodemocratico, combattivo e di classe. Prossimo appuntamento il 27 ottobre conil"no monti day"--Newsletter di del sito Rete28aprile.itweb: http://www.rete28aprile.itIscrizioni: retenews-subscribe@liste.rete28aprile.itCancella: retenews-unsubscribe@liste.rete28aprile.it
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