lunedì 21 gennaio 2013

COMUNICATO DELLO SLAI COBAS per il sindacato di classe

La riunione straordinaria del governo non ha risolto nessuno dei
problemi su cui sono mobilitati gli operai dell'Ilva e che sono
all'attenzione di tutte le masse popolari di Taranto. Essa ha confermato
l'applicazione dell'Aia, che è comprensiva della disponibilità e
commercializzazine dei prodotti da parte dell'Ilva compreso quelli
sequestrati dalla magistratura; ha parlato di un nuovo decreto di cui
non si vede ancora il contenuto e la natura; ha parlato di garanzia di
pagamento degli stipendi; NULLA ha detto sul rientro immediato dei
cassintegrati.
Le decisioni del governo hanno trovato l'immediato appoggio di tutti i
partiti parlamentari, dei rappresentanti delle istituzioni locali e dei
sindacati confederali.
Ma l'azienda è immediatamente intervenuta per ribadire che senza
dissequestro non pagherà gli stipendi a febbraio e ha convocato per
questa mattina i sindacati confederali a Roma dove sarebbero attese
decisioni ulteriormente gravi dell'azienda, soprattutto in materia di
occupazione.

Gli operai dell'Ilva, le masse popolari di Taranto e lo Slai cobas con
loro, non condividono le decisioni del governo, sono contro la posizione
ancora più grave che va assumendo padron Riva e Ferrante e fin dai
giorni scorsi abbiamo affermato che ci vuole lo

*SCIOPERO GENERALE DEGLI OPERAI DELL'ILVA e la MOBILITAZIONE UNITARIA
DEGLI OPERAI E DELLE MASSE POPOLARI CITTADINI, CON BLOCCO DELLA FABBRICA
E DELLA CITTA' per imporre a padron, governo e Stato: *
l'immediata messa a norma della fabbrica, innanzitutto coi soldi di
padron Riva, requisendone fondi e beni,
il mantenimento in fabbrica di tutti gli operai, con il rientro degli
attuali cig,
la garanzia del salario,
un piano reale per la bonifica della città, con molti, molti altri soldi
da mettere da parte dello Stato per salvaguardare la salute e risarcire
le masse cittadine danneggiate a partire dal quartiere Tamburi.

La strada indicata dallo Slai cobas è l'unica all'altezza della guerra
in atto di Riva e governo e dell'emergenza in corso.
La Fim ha realizzato uno sciopero aziendalista. Uilm e Fiom sono con il
governo e non pongono con forza il problema immediato del rientro dei
cassintegrati.
L'Usb lancia "scioperi ad oltranza" che al di là di venerdì scorso
consistono in bandiere propagandistiche non adeguate allo scontro con
Riva/Governo/Stato in corso.

I lavoratori hanno bisogno in questo momento di forza, unità su basi di
classe e scontro frontale di massa in unità con le masse popolari
tarantine.

Lo Slai cobas denuncia la gravità della presenza visibile e massiccia ai
cancelli della fabbrica di polizia e carabinieri e la permanente
presenza all'interno della fabbrica della Digos.
Essa ha il chiaro scopo di intimidire e reprimere le lotte dei
lavoratori, le loro libere organizzazioni e le avanguardie operaie.
Non siamo e non vogliamo uno Stato di polizia ma piena libertà di
lottare per il lavoro e la salute. Chiediamo quindi al Questore e al
Prefetto di ritirare immediatamente la polizia e i carabinieri dalla
fabbrica.
Chiediamo ai lavoratori, e alle organizzazioni sindacali - tutte - di
unirsi a questa richiesta e promuovere le opportune iniziative per
affermare i diritti e la libertà di lotta dei lavoratori.

MARTEDI' DALLE 15 IN POI ALLE PORTINERIE DELL'ILVA SONO PROMOSSI
INCONTRI CON GLI OPERAI, PER INFORMAZIONI E DECISIONI SULLE INIZIATIVE
DA CONDURRE IN FABBRICA E IN OCCASIONE DELLA VENUTA DIEL MIN.
CLINI E DEI GARANTI.

In caso venga annunciato nell'incontro di questa mattina ulteriore
cassintegrazione e attacco ai salari, la risposta operaia deve essere
immediata a partire dalla giornata di domani, martedì.

*SLAI COBAS per il sindacato di classe Ilva**
**slaicobasta@gmail.com - 3475301704 - 0994792086*

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