in una fabbrica massicciamente militarizzata all'interno e all'esterno è
arrivato il ministro clini
sin dalle 7 del mattino prima alla direzione poi alla port. A , oltre 200
operai hanno presidiato la portineria -
mentre i sindacati confederali non facevano nulla e sedevano nella platea di
clini. Nessun delegato confederale era presente al presidio.
Sono operai cassintegrati innanzitutto, che chiedono a gran voce di
rientrare
e operai slai cobas, USB che prosegue il suo sciopero, operai 'liberi e
pensanti.
Un presidio di protesta e denuncia della visita di Clini al servizio di
Padron Riva.
Verso le 11.30 al megafono la coordinatrice dello slai cobas per il
sindacato di classe e alcuni operai hanno detto basta al solo presidio
e hanno chiesto a gran voce che una delegazione operaia venisse incontrata
in fabbrica dal ministro e da ferrante, e per dar forza alla loro richiesta
si sono mossi tutti insieme verso l'entrata della portineria sbarrata con
finanzieri e poliziotti in assetto antisommossa.
Le forze dell'ordine hanno promesso di richiedere questo incontro, ma
intanto hanno aumentato poliziotti e assetto militare sia all'esterno che
all'interno della fabbrica, rispondendo così alla legittima richiesta dei
lavoratori,- è stato il momento più significativo e importante della
giornata.
Non è stato possibile andare alla forzatura del blocco poliziesco, anche se
alta è stata la indignazione degli operai di vedersi fuori dalla loro
fabbrica, riempita di poliziotti..
Gli operai hanno via via lasciato il presidio, una parte dei cassintegrati
si è data appuntamento a domani giovedì alle 9 alla port. A, perchè c'è un
nuovo incontro
azienda e sindacati sulla cig , da cui sono esclusi. Un gruppo di liberi e
pensanti ha raggiunto il piccolo presidio ambientalista in città a piazza
immacolata.
il sit-in e la contestazione operaia sono stati utili e necessari per
rompere lo stato di assedio e a far sentire anche tramite i mass media la
loro voce , ma certamente ci voleva ben altro, ci voleva quello che è
richiesto a gran voce dallo slai cobas per il sindacato di classe e
contenuto nel volantino annesso
slai cobas per il sindacato di classe ilva taranto
slaicobasta@lgmail.com 347-5301704
23-1-20013
Ferrante Ilva impone i suoi diktat, e governo, istituzioni, sindacali
confederali vanno a ruota e non a difesa degli operai e masse popolari.
Si prepara un nuovo decreto o un 'Lodo' - che potremmo chiamare: "Vendola
Palombella, Ferrante" - al solo scopo di permettere a Riva di recuperare il
miliardo dalle merci sequestrate, legando a questo il pagamento degli
stipendi. Come se Riva fosse un 'poveretto' che non può attingere da altri
suoi fondi.
NULLA viene detto sul rientro immediato dei cassintegrati e l'azienda
mantiene la pesante minaccia/ricatto di altra massiccia cassintegrazione -
fino a 8mila (dice la stampa) e/o addirittura chiusura fabbriche del gruppo;
quando il sequestro riguarda solo le merci passate e il decreto Aia già
permette di produrne di nuove e di venderle.
Lo Slai cobas è da giorni per:
SCIOPERO GENERALE DI TUTTI GLI OPERAI DELL'ILVA, qualunque sia
l'organizzazione sindacale di appartenenza, E MOBILITAZIONE UNITARIA DI
OPERAI E MASSE POPOLARI, CON BLOCCO DELLA FABBRICA E DELLA CITTA' perchè
siamo in una emergenza generale che tocca tutti, operai e cittadini.
Per imporre a padroni, governo e Stato:
* Il rientro dei cassintegrati e nessuna nuova cassintegrazione
* il pagamento garantito degli stipendi per tutta la durata della messa a
norma
* l'accelerazione della messa a norma della fabbrica, oltre la stessa Aia
insufficiente, innanzitutto coi soldi di padron Riva, requisendone fondi e
beni, ma anche coi soldi dello Stato che ha gestito la fabbrica prima di
Riva
* un piano reale per la bonifica della città, con molti altri soldi da
mettere anche da parte dello Stato per salvaguardare la salute e risarcire
le masse cittadine danneggiate a partire dai Tamburi.
Contro il fronte padronale/governativo che vede uniti tutti, istituzioni,
sindacati confederali, partiti, gli operai hanno bisogno di costruire nella
lotta il LORO FRONTE.
Prima di tutto unendosi al loro interno, impedendo qualsiasi divisione tra
operai in cigs area a freddo e operai al lavoro area a caldo.
Costruendo insieme l'organizzazione alternativa di classe ai sindacati
confederali, superando protagonismo di sigle e spontaneismi.
Gli operai hanno poi bisogno di non essere soli, operai e masse popolari di
Taranto si devono unire - non contrapporsi come vogliono certi
ambientalisti - per difendere lavoro e salute.
SLAI COBAS per il sindacato di classe ILVA - slaicobasta@gmail.com -
3475301704
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