un treno all'interno del siderurgico ha appena impegnato una discesa,
all'improvviso secondo il racconto dei lavoratori del mof, il convoglio si è
sganciato dal locomotore, forse per la pendenza , l'attivazione automatica
dei sistemi di sicurezza ha bloccato la motrice, i vagoni si sono continuati
a muovere per inerzia e il lavoratore, ha subito ul contraccolpo derivante
dall'urto, microfrattura a un braccio con ingessamento del braccio '
questo permette insieme a i lavoratori di tornare sulla questione
Dopo la morte di Claudio e la grande e coraggiosa lotta degli
operai del Mof e degli altri operai che l'hanno sostenuta per annullare
l'accordo
del 2010 sul mono operatore nel reparto, e nonostante le promesse
dell'azienda
e di Vendola che
di questa lotta si sarebbe tenuto conto per modificare la
situazione al Mof, non è invece successo nulla. Si vuole far restare tutto
come prima e i sindacati, Fiom in testa, insistono che o al Mof si lavora
così o niente, e che l'accordo del 2010 è e resta valido.
Questa è la sostanza della cosa, tutto il resto sono fronzoli. Per loro
Claudio è morto invano, gli operai hanno sbagliato a lottare e non vanno
legittimati né come diritto di sciopero né come organizzazione sindacale.
Ma così non può e non deve essere! Costi quel che costi, questa storia non
può finire così!
Lo Slai cobas con precisione e serietà già nei giorni della lotta ha detto
chiaramente quello che l'azienda deve fare e gli operai devono fare. Non è
un problema di sigla sindacale o di semplice solidarietà, ma di serietà e
determinazione. O in questa fabbrica le cose si cambiano oppure non ci sarà
limite al peggio.
Per questo invitiamo a riprendere lo stato di agitazione anche e al massimo
subito dopo le feste, a riprendere seriamente il blocco del reparto, se
l'accordo
è ancora in piedi e se non viene radicalmente cambiata la situazione.
Non c'è solo il problema dell'accordo al Mof che deve saltare - la cosa vale
anche per i gruisti, per gli altri reparti - c'è anche la legge da
rispettare in quelle rarissime volte che essa tutela le condizioni del
lavoro in sicurezza. La sentenza del 5 novembre in Cassazione lo ha
ribadito, e questa deve essere fatta rispettare rigidamente all'Ilva per
mille ragioni che tutti sappiamo, e proprio in questa situazione in cui
sicurezza e messa a norma sono condizioni indispensabili non solo per la
tutela degli operai ma anche per la esistenza stessa della fabbrica.
Slai cobas per il sindacato di classe ILVA
Taranto via Rintone 22 - slaicobasta@gmail.com - T/F 0994792086 - 3475301704
(attivo anche in questo periodo di feste).
TA. 22.12.12
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