14 aprile 2013 sole 24ore
Dopo le notizie circolate sulle prime lettere di licenziamento partite per 40 dipendenti dell'ospedale San Raffaele di Milano, i sindacati si sono messi in movimento per valutare la linea da seguire per tentare di scongiurare i tagli. Domani è prevista l'assemblea dei lavoratori e in quella sede verranno anche discusse le iniziative di protesta messe in cantiere.
Intanto, per ora nessuno ha riferito ai sindacati di aver ricevuto la lettera di licenziamento. Le 40 missive sono state inviate venerdì a 20 lavoratori dell'area sanitaria e a 20 dell'area amministrativa. Un atto «inevitabile» secondo l'amministrazione dell'ospedale.
La decisione, prevedibilmente, ha scatenato l'ira dei sindacati che hanno subito annunciato lo stato di agitazione e la mobilitazione per riportare al tavolo di contrattazione l'azienda ed evitare i licenziamenti. Secondo Fp Cgil, Cisl Fps e Uil Fpl, «è indispensabile ripartire dalle proposte fatte nei mesi scorsi dalle sigle sindacali confederali sull'uso degli ammortizzatori sociali».
Intanto appena sparsa la notizia delle lettere, è scattata la protesta dei lavoratori che hanno dapprima occupato via Olgettina, sede dell'ospedale (da cui poi è stata deviata la circolazione stradale), e poi hanno fatto un sit in dinanzi all'ufficio dell'amministratore delegato, Nicola Bedin. «Eravamo circa 200 - spiega Margherita Napoletano, delegata Usb dell'Rsu - e con noi c'erano anche cittadini giunti a darci il loro sostegno».
In queste ore il presidio permanente dei sindacati deciderà le iniziative da sottoporre all'assemblea generale dei lavoratori, convocata per lunedì 15, mentre venerdì 19 ci sarà un presidio dei lavoratori della sanità milanese. Inoltre si pensa alla procedura per una nuova data di sciopero.
Dal canto suo l'azienda sottolinea come «le lettere di licenziamento rappresentino l'inevitabile esito del mancato accordo con la Rsu e rappresentano oggi uno strumento necessario per affrontare il grave stato di crisi dell'ospedale».
Dal canto suo l'azienda sottolinea come «le lettere di licenziamento rappresentino l'inevitabile esito del mancato accordo con la Rsu e rappresentano oggi uno strumento necessario per affrontare il grave stato di crisi dell'ospedale».
Vista la bocciatura, con il referendum dei lavoratori, dell'intesa raggiunta con la Rsu il 21 gennaio scorso presso il ministero del Lavoro, e il no dei sindacati alla mediazione del prefetto di Milano, «i licenziamenti diventano pertanto necessari - conclude l'azienda - secondo la tempistica prevista dalla Legge 223, anche se l'amministrazione ospedaliera non esclude che, in presenza di fatti nuovi, l'intera procedura possa essere rivista».
Anche il Consiglio regionale lombardo, dopo l'incontro avuto nella mattinata con i sindacati e appreso delle lettere di licenziamento, ha deciso di intervenire. «Scriverò una lettera al presidente della Giunta e agli assessori competenti, sottolineando la necessità di riaprire il tavolo di trattativa per trovare una soluzione immediata alla vicenda», ha annunciato il presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo.
Sulla vicenda intervengono la vicepresidente del Consiglio regionale lombardo, Sara Valmaggi, e il capogruppo Pd Alessandro Alfieri. «La Giunta si faccia parte attiva nel chiedere, se la notizia fosse confermata, il ritiro immediato delle lettere di licenziamento ai lavoratori» dell'ospedale San Raffaele di Milano.
14 aprile 2013
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