la Cgil della camusso è ben interna al fascismo neocorporativo sindacale al
servizio del fascismo padronale
che ci sia chi contesti questa linea è un bene
ma si tratta di una strada patetica e perdente che da sempre indebolisce la
costruzione della alternativa sindacale di classe
cio' vale anche per la sindacalista dei carc espulsa recentemente a napoli
slai cobas per il sindacato di classe
coordinamento nazionale
21 luglio 2013
Congresso Cgil. Uniamo tutte le opposizioni nel documento alternativo
"La Rete28aprile fa appello a tutte le compagne i compagni che non accettano
questo stato della CGIL, per costruire un documento e una battaglia
congressuale comune".
Dopo lo svolgimento del direttivo nazionale CGIL, lo scorso 11 luglio, che
ha dato il via al percorso congressuale eleggendo le commissioni,
l'esecutivo nazionale CGIL avvia la costruzione del documento alternativo,
come deciso dall'ultima assemblea della Rete. L'ultimo direttivo ha
confermato che i gruppi dirigenti della vecchia minoranza de "La CGIL che
vogliamo" e la maggioranza della FIOM parteciperanno al congresso con lo
stesso documento della segreteria confederale, pur rivendicando differenze
da esprimere con emendamenti. (...)
D'altra parte le ultime scelte e decisioni della CGIL, in particolare il
gravissimo accordo del 31 maggio che lega la rappresentanza sindacale alla
rinuncia al conflitto, avevano già visto un accordo di fondo tra i gruppi
dirigenti delle vecchie componenti di minoranza e la segreteria confederale.
Si è creata di fatto una nuova maggioranza che, seppure tra polemiche e
conflitti di potere, condivide le scelte di fondo.
Solo la Rete ed alcuni compagni della ex minoranza hanno mantenuto il
dissenso e la opposizione alla deriva di una CGIL, il cui gruppo dirigente
ha scelto di non lottare contro le politiche di austerità e di ricostruire a
tutti i costi l'unità con CISL e UIL assieme alla concertazione con la
Confindustria.
La manifesta caduta di autonomia della CGIL verso i governi sostenuti dal PD
ha costituito un ulteriore elemento di crisi sindacale, che il lavoratori
hanno duramente pagato.
Per queste ragioni la Rete28aprile fa appello a tutte le compagne i compagni
che non accettano questo stato della CGIL, per costruire un documento e una
battaglia congressuale comune.
La condizione terribile del mondo del lavoro, destinata solo ad aggravarsi
perché continuano le politiche di austerità, deve essere affrontata da un
sindacato confederale e da una Cgil completamente diversi, per linea
politica e gruppi dirigenti, da quello che sono oggi. Non è più accettabile
che nel momento peggiore da decine e decine di anni, le lavoratrici e i
lavoratori, i precari e i disoccupati, i pensionati, siano rappresentati
dalla peggiore direzione sindacale.
A tutto questo bisogna reagire e non rassegnarsi.
La Rete fa appello per una battaglia congressuale che serva a rilanciare il
conflitto e a rovesciare le politiche di austerità e tutte le complicità e
subalternità verso di esse, questa sarà la funzione del documento
alternativo alla nuova maggioranza.
Il percorso congressuale preparatorio impegna tutti i primi mesi
dell'autunno, quindi c'è tutto il tempo per far sì che esso nasca attraverso
al partecipazione diffusa degli iscritti e dei delegati.
La Rete 28 aprile da appuntamento indicativamente per la fine di ottobre per
una grande assemblea di tutte le opposizioni in CGIL che vari il documento
congressuale alternativo. Prima di quella scadenza in tutti territori e
nelle categorie dovrà essere concretamente organizzata l'opposizione già a
partire da settembre e per allora l'esecutivo produrrà una prima traccia di
temi e rivendicazioni.
La battaglia congressuale consegna alle compagne e ai compagni della Rete
una grande responsabilità, quella di dare voce all'enorme malessere e
dissenso che sicuramente c è in CGIL, ma che oggi rifluisce nella
rassegnazione e nella sfiducia anche perché le vecchie minoranze ora sono
schierate con la maggioranza. Questa battaglia è resa più difficile a causa
dei gravi fenomeni di autoritarismo e di intolleranza verso il dissenso che
percorrono la CGIL e di cui l'ultimo episodio è quello di Napoli.
Ma nonostante tutte queste difficoltà la battaglia è necessaria prima di
tutto per gli interessi del mondo del lavoro, e la Rete deve assumerla con
rigore e orgoglio.
Sono necessari un grande e generoso impegno militante, una forte unità, una
grande solidarietà tra tutte le compagne e i compagni per affrontare questo
difficile, ma esaltante impegno.
Diamoci da fare tutte e tutti.
Esecutivo Rete 28 Aprile.
16 Luglio 2013
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