Giovedì 01 Agosto 2013 - 16:35''Le fibre killer colpiscono ancora - scrive Salvatore Nania, anche lui ex dipendente Sacelit e presidente del comitato 'Ex esposti amianto' - e, non esiste un tempo di latenza, non esiste un tempo di esposizione''.MILAZZO (MESSINA) - Salgono a 115 le vittime dell'amianto tra i dipendenti della società Sacelit nota anche come fabbrica della morte. E' infatti deceduto, ieri, a San Filippo del Mela, F.D.P., 80 anni, da oltre dieci sofferente di ''asbestosi pleuro, polmonare e insufficienza respiratoria''. ''Le fibre killer colpiscono ancora - scrive Salvatore Nania, anche lui ex dipendente Sacelit e presidente del comitato 'Ex esposti amianto' - e, non esiste un tempo di latenza, non esiste un tempo di esposizione''. L'anziano ha lavorato nella fabbrica di eternit di San Filippo del Mela per oltre 15 anni con mansioni di scarico sacchi amianto dai carri ferroviari, addetto alla produzione tubi di eternit, al rotolamento e pulizia sbavatura tubi.
Nel 1973, gli è stata riconosciuta dall'Inail di Milazzo la malattia professionale per ''asbestosi e discreta insufficienza respiratoria pari al 28 per cento''. ''Oltre ad avere sofferto sin dal lontano 1973, - scrive adesso Nania - negli ultimi dieci anni della sua vita, a causa dell'insufficienza respiratoria e dell'asbestosi, era costretto a muoversi con le bombole di ossigeno; ha patito enormi sofferenze che piano, piano lo hanno portato alla morte''. Con la morte dell'anziano filippese, la percentuale dei decessi fra gli ex dipendenti della Sacelit arriva al 52,5 per cento.
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