incontro con gli operai ilva sulla questione cambio tutail punto sull'esposto denuncia che è sul tavolo della giudice Todisco per
una decisione finale
una nuova ondata di ricorsi curata dallo slai cobas ilva
martedì 17 settembre - sede slai cobas via rintone22 - ore 9-11 mattino
ore 16.30 19.30 pomeriggio
telefono 347-5301704
L'Ilva ha perso causa: «20 minuti cambio tuta vanno pagati a operai» -
lo
slai cobas ilva dopo aver contestato l'accordo Riva sindacati
confederali ha portato avanti nuovi ricorsi
e esposto denuncia
ROMA – L'Ilva ha perso in Cassazione la causa di lavoro nella quale chiedeva
di non pagare come prestazione straordinaria, agli operai, i venti minuti
giornalieri che – in base ai calcoli fatti dai giudici della Corte di
Appello di Milano – i lavoratori impiegano per cambiarsi gli abiti "civili"
e indossare la tuta e le protezioni a tutela della loro sicurezza, e per
percorrere la distanza dagli spogliatoi ai reparti. "Se un lavoratore
pretendesse di svolgere le sue mansioni senza aver indossato tuta e
dispositivi di protezione individuale – sottolinea il verdetto 20714 -
sarebbe esposto al potere disciplinare della società. Di conseguenza,
indossare tali indumenti e dispositivi è un obbligo per il lavoratore e
svolgere le relative operazioni fa parte della prestazione cui egli è tenuto
nei confronti del datore". "Nè è ragionevole ipotizzare che i lavoratori
possano effettuare dette operazioni prima di recarsi sul posto di lavoro",
prosegue la Suprema Corte ritenendo – come già fatto dai giudici milanesi –
"materialmente impraticabile" la possibilità per gli operai di uscire dalle
loro abitazioni indossando già "la tuta ignifuga, antitaglio, repellente e,
soprattutto, gli scarponcini antinfortunistici, il casco e i guanti: il
tutto da portare in strada magari nella stagione estiva". Dunque oltre al
corrispettivo per le 'canonichè otto ore di lavoro, l’Ilva deve rassegnarsi
a inserire nelle buste paga anche l’extra per i venti minuti del "tempo
tuta". Osservano inoltre i supremi giudici, per respingere le ulteriori
'resistenzè dell’Ilva, che quella indicata dalla Corte di Appello è già da
considerarsi come una soluzione "intermedia", non ulteriormente
sforbiciabile, rispetto alle richieste degli operai che volevano che nella
paga dello straordinario rientrasse anche il tempo di percorrenza impiegato
per andare dall’ingresso dello stabilimento allo spogliatoio e viceversa.
L'unico punto segnato a suo favore dall’Ilva riguarda la base di calcolo
della retribuzione del periodo feriale che, contrariamente a quanto avviene
per la tredicesima, non deve includere la maggiorazione per lo
straordinario.
Pubblicato da tarantocontro a 06:36 Nessun commento:
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