Lettera aperta alle lavoratrici, alle delegate, e a tutte le donne, chesaranno a Roma il 18 ottobre
E ORA SCIOPERO DELLE DONNE! Il 25 Novembre
Contro governo, Stato, padroni, uomini che odiano le donne
Più di 100 donne sono state uccise dall'inizio dell'anno. Tante altre
ferite, stuprate, molestate, perseguitate. Non si tratta di casi
individuali, ma di una guerra di bassa intensità, sistemica contro le donne,
che ha come teatro principale la "sacra famiglia" (osannata dai padroni del
"mulino bianco" al governo, alla Chiesa che, pure con il nuovo Papa, su di
essa non ha "innovazioni" da fare), e che è mossa da un "odio" verso le
donne che vogliano decidere della propria vita.
Nei giorni scorsi il parlamento ha varato un decreto sul femminicidio
all'interno di un "pacchetto sicurezza" e in una logica di aumento del
controllo e repressione che si tradurrà non in più libertà ma in meno
libertà per le donne.
Già questi femminicidi che, peggio di una vera guerra, assassina 1 donna
ogni 3 giorni, è una ragione oggi urgente di una risposta forte delle donne:
LO SCIOPERO DELLE DONNE!
Ma sappiamo bene dietro queste uccisioni, stupri contro le donne, c'è
l'intera condizione delle donne e che questo sistema sociale capitalista, il
suo Stato, i suoi governi, non sono la soluzione ma sono IL PROBLEMA!
Per questo le ragioni dello sciopero delle donne partono dalle
manifestazioni più terribili della nostra vita ma si estendono e si
intrecciano con l'intera condizione di oppressione/doppio
sfruttamento/attacchi alla dignità delle donne.
Le ragioni sono nelle nostre realtà quotidiane di lavoro e di vita: nella
nostra permanenza e peggioramento dei lavori precari, sottopagati, sempre a
rischio di essere cacciate, in cui si arriva alla oscenità di proporre al
sud - come alle lavoratrici delle pulizie delle scuole - contratti di 45
minuti di lavoro al giorno e 150 euro al mese; nei licenziamenti in aumento
dalle grandi fabbriche alle piccole, tra le lavoratrici precarie nei call
center come nei centri commerciali; dall'innalzamento dell'età pensionabile
che non riconosce il nostro doppio lavoro di almeno 60 ore settimanali, alla
leggi sulla scuola che ci colpiscono doppiamente sia come lavoratrici che
come madri e non negano un presente e impongono già un futuro segnato alle
studentesse; dalle illegali dimissioni in bianco per "liberarsi" di donne in
maternità, alle vecchie e nuove nuove discriminazioni che vogliono far
tornare indietro le donne; alla pesante condizione a nero e razzista delle
tante donne immigrate...
Per noi donne tutto questo si traduce immediatamente in peggioramento delle
nostre condizioni di vita: i tagli dei servizi sociali vengono scaricati su
di noi, aumenta il lavoro di cura, ci vogliono rinchiudere di più in casa al
servizio della famiglia e ci tolgono quel minimo di indipendenza che
costituisce il lavoro esterno. Ma anche sui posti di lavoro questi attacchi
si traducono in un clima più oppressivo, ricattatorio, che spesso per noi
donne ha il drammatico volto del mobbing, delle molestie sessuali, fino a
violenze sessuali da parte di padroni, capi, ecc.
E' ora quindi che noi donne prendiamo il posto in "PRIMA FILA" nella lotta.
E' L'ORA DELLO SCIOPERO TOTALE DELLE DONNE che intrecci la questione di
classe alla questione di genere, che sia inconciliabile e radicale; che
parta dai posti di lavoro ma investa le scuole, i quartieri.
QUESTO SCIOPERO DELLE DONNE E' STATO GIA' INDETTO E CI SARA' IL 25 NOVEMBRE.
Il 18 ottobre a Roma, dopo la manifestazione dei sindacati di base, terremo
un'assemblea nazionale in piazza S. Giovanni, alle ore 17.
Invitiamo tutte le lavoratrici, delegate, disoccupate, compagne che saranno
a Roma a incontrarci in piazza S. Giovanni.
COSA NON VOGLIAMO:
- NO all'intensificazione della presenza/controllo di Forze dell'ordine:
polizia, carabinieri, ecc. nelle città, nelle strade - non vogliamo che gli
stessi che nelle carceri, nei Cie, usano anche stupri e
molestie, offese sessuali contro le donne, che ci manganellano nelle lotte,
siano messi a "difenderci";
- NO a Task force che alimentano un clima securitario, di controllo sociale
che si traduce in minore libertà, meno diritti per le donne. SI, invece, ad
"illuminare" e rendere luoghi pieni di vita, ogni zona
delle città e dei paesi, favorendo l'apertura 24 ore su 24 di locali,
centri, parchi, e la gestione libera di essi da parte di
organismi di donne.
- NO alla trasformazione dei processi per stupro in atti d'accusa e indagine
sulla "morale" delle donne;
- NO a consultori o centri confessionali trasformati in luoghi di
controllo/repressione delle scelte delle donne
E COSAVOGLIAMO:
- "case delle donne" in ogni città, e quartiere di grande città, gestiti
dalle donne, di denuncia e di lotta, con servizi gratuiti di avvocati,
medici, psicologi, esperti scelti dalle donne.ì
- interventi immediati contro i maschi denunciati per violenze, stalking,
molestie sessuali, maltrattamenti.
- Via subito dai posti di lavoro, da posti istituzionali chi esercita
molestie, violenze sessuali.
- Divieto di permanenza in casa di mariti, conviventi, padri, fratelli
denunciati per violenze, maltrattamenti;
- Procedura d'urgenza nei processi per stupro e femminicidi e accettazione
delle parti civili di organizzazioni di donne - patrocinio gratuito per le
donne - Classificazione del reato di stupro tra i
reati più gravi del sistema penale
- Semplificazioni e procedure d'urgenza per le cause di separazione e
divorzi, patrocinio gratuito alle donne
- Divieto dell'uso del corpo femminile a fini pubblicitari e dell'uso
sessista del linguaggio
- Abolizione nelle scuole e università di testi sessisti, con contenuti
discriminatori, via i professori che li propagandano.
Contro le discriminazioni, oppressioni che sono alla base delle violenze
sessuali e femminicidi
- Lavoro per tutte le donne - Reddito minimo garantito a tutte le donne,
perchè la dipendenza economica non sia di ostacolo alla rottura di legami
familiari
- Trasformazione a tempo indeterminato dei contratti precari - Pari salario
a pari lavoro
- Divieto di indagine su condizione matrimoniale, di maternità, di
orientamento sessuale, per assunzioni o licenziamenti
- Diritto di cittadinanza e uguali diritti lavorativi, salariali e normativi
per le donne immigrate
- Riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario - abbassamento
dell'età
pensionabile delle donne, come riconoscimento del doppio lavoro
- Nessuna persecuzione delle prostitute, diritti di tutte ai servizi sociali
e al reddito minimo garantito
- Difesa e ampliamento del diritto di aborto, abolizione nella L.194
dell'obiezione
di coscienza e gratuità degli interventi e delle strutture, consultori laici
gestiti e controllati dalle donne.
- Accesso gratuito per le donne ai servizi sanitari e sociali
- Socializzazione/gratuità dei servizi domestici essenziali: asili, sanità,
servizi di assistenza per anziani, ecc.
Lavoratrici/disoccupate Slai cobas per il sindacato di classe
Movimento femminista Proletario Rivoluzionario
mfpr.naz@gmail.com
14.10.13
SEDE LEGALE E NAZIONALE TARANTO VIA LIVIO ANDRONICO, 47 tel 099/4792086 347/5301704 slaicobasta@gmail.com
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