domenica 5 gennaio 2014

FIAT/CHRYSLER AL 100%... CONTRO GLI OPERAI!

dal blog pc 3 gennaio - 

Gli operai licenziati della Lear, indotto Fiat di Termini Imerese, da un lato, e il sorriso degli Agnelli dall'altro, è questa l'immagine, riportata da alcuni telegiornali di ieri, che più si avvicina al significato vero del colpo della famiglia Agnelli/Elkann guidata da Marchionne nell'acquisto del 100% della Chrysler. Gli operai licenziati e in cassa integrazione da un lato e la Fiat/Chrysler dall'altro, (e i sindacalisti Bonanni e Angeletti applaudono mentre la Camusso ancora si chiede che cosa intende fare Marchionne!!!).

Gli operai perdono, sia negli Stati Uniti che in Italia, e la Fiat/Chrysler vince in questa battaglia. E le chiacchiere di tutti i politici, i sindacalisti e dei pennivendoli dell'informazione sull'abilità di Marchionne servono a far dimenticare l'esistenza degli operai e a confondere le acque sul tipo di operazione portata avanti. Meno male che tra di loro qualcuno, tra un elogio e l'altro dice anche qualcosa di vero... Stiamo parlando di uno degli articoli del sole24ore di ieri che dice: “Vince l'abilità negoziale del manager” che è stato capace di aspettare il momento buono. E il momento buono, quello dello sciacallo, è arrivato: detta con le parole del giornalista: “Fonti a Wall Street ci fanno capire che uno degli assi nella manica di Marchionne era anche la debolezza finanziaria di Veba, i conti da pagare sono enormi, il fondo medico era in difficoltà e non poteva permettersi di aspettare troppo a lungo.” Ecco il segreto di Marchionne!

Quindi, siccome il fondo pensionistico Veba era in difficoltà dal punto di vista finanziario e non si potevano pagare più l'assistenza e le spese mediche degli operai, i dirigenti del fondo sono stati costretti ad accettare l'offerta di Marchionne di 3 miliardi e 700 milioni di dollari invece dei 5 miliardi richiesti che era il valore del 41,5% delle azioni ancora in mano al fondo.

Quindi gli operai americani che già avevano rinunciato a molti diritti “per salvare la fabbrica” (licenziamenti, salari più bassi per chi è rimasto, divieto di sciopero fino al 2015...) con un peggioramento generale delle loro condizioni di lavoro, e conseguentemente di vita, hanno dovuto piegare la testa anche su questo. E non è ancora finita, dato che il sindacato dell'auto americano Uaw (United Automobile Workers) si è dovuto impegnare anche in altro: “la Uaw assumerà alcuni impegni finalizzati a sostenere le attività industriali di Chrysler e l'ulteriore implementazione dell'alleanza Fiat-Chrysler – si legge nella nota – tra cui l'impegno ad adoperarsi e collaborare affinché prosegua l'implementazione dei programmi di world class manufacturing [uno dei metodi per sfruttare al meglio la forza lavoro riducendo tutti i costi] e a contribuire attivamente al raggiungimento del piano industriale di lungo termine del gruppo”. A quante cose devono ancora rinunciare gli operai?

Quanto l'operazione sia positiva per le casse degli Agnelli ce lo dicono la “grande soddisfazione da parte del Lingotto” come dice il giornalista, che conferma quanto tutto l'andamento della “contrattazione” sia servito a fare risparmiare soldi agli Agnelli che non ha dovuto uscire soldi per ricapitalizzare, cioè per rafforzare finanziariamente l'azienda aggiungendo altri capitali; il tutto si deve chiudere entro 20 gennaio prossimo:
la cifra complessiva dell'accordo è di 4 miliardi e 350 milioni di dollari;
dalle casse della Fiat escono in contanti solo 1 miliardo e 750 milioni;

il resto somiglia molto ad una grande presa in giro perché sarà pagato dalla liquidità presente nelle casse della Chrysler con dividendo straordinario da 1,9 miliardi di dollari, e cioè la Fiat paga il fondo Veba con gli stessi soldi degli operai!

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