mercoledì 26 febbraio 2014

15 gennaio: non passa lo stato d'emergenza ad Amburgo

Dopo nove giorni di stato d'eccezione nella città di Amburgo, nel pomeriggio di ieri è stata tolta la cosìddetta "zona rossa" che prevedeva identificazioni e perquisizioni corporali arbitrarie nei quartieri di Altona, St. Pauli e Sternschanze, da sempre zone di riferimento per gli antagonisti dell'intero Paese.
A legittimare la militarizzazione delle strade centrali della città tedesca, una legge che consente al governo locale di adottare misure simili, sotto la paura di una probabile forte reazione da parte di chi difende e solidarizza con lo storico centro sociale Rote Flora, sotto minaccia di sgombero. Ieri la polizia locale ha quindi comunicato lo smantellamento della "zona di pericolo", vantandosi di un operato eccellente e di una situazione che, secondo il portavoce, è andata lentamente a migliorare. Se per quasi dieci giorni, tali misure di eccezione sono state adottate, le parole di chi ieri ha comunicato la fine di questa situazione di privazione delle libertà dei cittadini e delle cittadine di Amburgo adottando giustificazioni di ordine pubblico e cercando di intimidire chi di oppone alle politiche cittadine e non solo, rimangono in ballo le minacce di sgombero. Se nel corteo del 21 dicembre un primo assaggio di opposizione è stato espresso all'interno della città tedesca, il governo locale dovrà ora fare i conti con quelle stesse persone nel caso di un ipotetico sgombero del centro sociale Rote Flora.
La revoca della zona di pericolo risulterebbe dettata tra l'altro da motivi di immagine pubblica dell'amministrazione dell'Spd, soprattutto dopo che centinaia di persone hanno manifestato domenica e dopo che un corteo formato da un migliaio di studenti e studentesse ha attraversato le strade di Amburgo nella giornata di ieri.


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