IL
COORDINAMANTO DEI LAVORATORI DELLA LOGISTICA DELLO SLAI COBAS S.C. ESPRIME LA
MASSIMA SOLIDARIETA' AL COMPAGNO FABIO DEL SI.COBAS OGGETTO DEL VILE PESTAGGIO
PER LA SUA ATTIVITA' NELL'ORGANIZZAZIONE DELLA LOTTA DEI LAVORATORI DELLA
LOGISTICA.
SAPPIAMO BENISSIMO GLI INTERESSI CHE STANNO DIETRO ALLO SFRUTTAMENTO SCHIAVISTICO DELLE COOPERATIVE NEGLI APPALTI DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE, NON SOLO PERCHE' ABBIAMO SUBITO DIRETTAMENTE MANGANELLATE, ATTENTATI A MANO ARMATA, COME AVVENUTO NELL'APRILE 2012 AD UN NOSTRO DELEGATO, MA SOPRATUTTO PERCHE' OGNI GIORNO CONTINUANO I TENTATIVI DEI VARI PADRONI DELLA LOGISTICA PER CERCARE DI DISTRUGGERE LA FORZA E L'UNITA' SUI POSTI DI LAVORO CHE I LAVORATORI HANNO OTTENUTO CON LA LOTTA.
RITENIAMO CHE LA MIGLIOR RISPOSTA SIA INTENSIFICARE E COORDINARE QUESTO SETTORE, DOVE GLI OPERAI IN PREVALENZA IMMIGRATI HANNO DECISO DI RIALZARE LA TESTA E DIFENDERE I LORO DIRITTI, COME PARTE DELLA LOTTA DELLA CLASSE OPERAIA PER FARLA FINITA CON IL SISTEMA DEI PADRONI.
per lo slai cobas per il sindacato di classe
Lamera sebastiano
sede Dalmine viale Marconi 1 (BG)
SAPPIAMO BENISSIMO GLI INTERESSI CHE STANNO DIETRO ALLO SFRUTTAMENTO SCHIAVISTICO DELLE COOPERATIVE NEGLI APPALTI DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE, NON SOLO PERCHE' ABBIAMO SUBITO DIRETTAMENTE MANGANELLATE, ATTENTATI A MANO ARMATA, COME AVVENUTO NELL'APRILE 2012 AD UN NOSTRO DELEGATO, MA SOPRATUTTO PERCHE' OGNI GIORNO CONTINUANO I TENTATIVI DEI VARI PADRONI DELLA LOGISTICA PER CERCARE DI DISTRUGGERE LA FORZA E L'UNITA' SUI POSTI DI LAVORO CHE I LAVORATORI HANNO OTTENUTO CON LA LOTTA.
RITENIAMO CHE LA MIGLIOR RISPOSTA SIA INTENSIFICARE E COORDINARE QUESTO SETTORE, DOVE GLI OPERAI IN PREVALENZA IMMIGRATI HANNO DECISO DI RIALZARE LA TESTA E DIFENDERE I LORO DIRITTI, COME PARTE DELLA LOTTA DELLA CLASSE OPERAIA PER FARLA FINITA CON IL SISTEMA DEI PADRONI.
per lo slai cobas per il sindacato di classe
Lamera sebastiano
sede Dalmine viale Marconi 1 (BG)
Un agguato
in stile mafioso ad un compagno dirigente del S.I.Cobas
pomeriggio
il compagno Fabio Zerbini è stato attirato in una specie d'imboscata e pestato
a sangue. Con la scusa di un incontro per risarcire i danni di un incidente
automobilistico(uno specchietto rotto) avvenuto a fine dicembre,è stato
attirato in zona Affori.Appena sceso dall'auto, è stato assalito a tradimento e
pestato a sangue. Gli aggressori si sono quindi allontanati promettendogli una
brutta fine se si occuperà ancora dell'organizzazione delle lotte operaie.
Questo pestaggio è la continuazione della strategia repressiva che combina
l'intervento delle forze del disordine, con quelle dell'ordine di mafia,
n'drangheta e camorra di cui hanno fatto le spese i nostri militanti sindacali
, con minacce, processi, pestaggi, incendi d'auto ecc...
Più lo scontro politico si accentua,
più si intrecceranno queste azioni atte ad intimidire la lotta dei lavoratori
della logistica, ma solo l'estensione di questa, l'organizzazione di essa e dei
COBAS potrà garantire una maggior difesa agli attacchi posti in atto dal
padronato e dai loro sgherri, contro i sindacalisti attivi.
Non ci faremo intimidire! Un
caloroso saluto e una pronta guarigione va a Fabio, uno dei nostri compagni più
in vista nelle lotte portate avanti tra gli operai della logistica.
Il S.I.
COBAS nazionale
di seguito l’articolo del Giorno dell’agguato ad un attivista dello Slai Cobas per il sindacato di classe
di seguito l’articolo del Giorno dell’agguato ad un attivista dello Slai Cobas per il sindacato di classe
Bernareggio - Colpo di pistola sparato contro un
sindacalista
04/04/2012
di Marco Dozio da il Giorno
L’AGGRESSORE lo aspetta sotto casa, all’alba, con la
pistola nella tasca del giubbino e il passamontagna a coprire il volto. C’è una
colluttazione. Poi parte un colpo che buca la portiera dell’auto. Paura. Il
proiettile sibila pochi centimetri più in là, la vittima si salva quasi per
miracolo.
È UN SINDACALISTA, un romeno di 35 anni che vive a
Bernareggio: fa il delegato in una cooperativa della Bergamasca che opera nel
settore della logistica, in cui da circa un anno è in piedi una vertenza. Ed è
proprio la pista dell’attività sindacale quella privilegiata dai carabinieri
della Compagnia di Vimercate, intervenuti pochi istanti dopo l’agguato,
avvenuto nel cortile di un caseggiato di via Dante, non lontano dalle scuole.
I MILITARI del Capitano Marco D’Aleo hanno recuperato
a terra un’ogiva, la parte anteriore del proiettile, posta sotto sequestro. Da
qui si riparte per capire i motivi di un’aggressione che ha sconvolto il paese.
Lui, la vittima, preferisce non dire nulla: «È molto spaventato», spiega
Sebastiano Lamera, il suo referente nel sindacato, segretario provinciale a
Bergamo dello Slai Cobas. Ha appena parlato col ragazzo al telefono: «Siamo
tutti scioccati, ci sentiamo colpiti: noi lottiamo ogni giorno per migliorare
le condizioni di lavoro in un settore difficile come quello della logistica.
Non resteremo in silenzio dopo quello che è successo».
LO STESSO Lamera è scosso: «Attendiamo di capire come
si evolveranno le indagini, non possiamo avere la certezza assoluta che
l’attentato sia collegato all’attività che svolge nel sindacato, ma di certo
siamo molto preoccupati». Il 35enne è sposato. «Nessun problema con lui»,
sussurrano i vicini. Un ragazzo all’apparenza ben integrato, tanto da ricevere
la fiducia dei colleghi di lavoro che gli hanno affidato la delega sindacale.
Ieri mattina sembrava una giornata come tante. Sveglia all’alba e trasferimento
in macchina verso Bergamo. Il sindacalista è appena salito sull’auto quando
all’improvviso sbuca un uomo a volto coperto.
SONO LE 5.10. L’aggressore tenta di aprire la
portiera, ma il romeno resiste, mette in moto e fa marcia indietro. Il
delinquente però resta aggrappato allo specchietto per pochi attimi. A quel
punto, accidentalmente, parte un colpo di pistola che perfora la carrozzeria
senza colpire il giovane romeno. Che riesce a premere sull’acceleratore e a
scappare. Afferra il cellulare e chiama subito il 112. Arrivano immediatamente
i carabinieri di Vimercate, da subito al lavoro per fare luce su un atto
intimidatorio che presenta molti lati oscuri. Si indaga soprattutto sulla sfera
lavorativa, ma non solo. Tutte le piste restano aperte.
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