Contributi Inps spariti,
niente pensione per i supplenti
Rigettate le
domande di pensione perchè non risulta completa la copertura dei
contributi. Oppure gli insegnanti devono pagare 12mila euro per il riscatto di
contributi
di Cristina Bertolini
di Cristina Bertolini
Monza, 26
marzo 2014 - Spariti i documenti ufficiali dell’ex Provveditorato agli
studi di Milano (oggi Ufficio scolastico territoriale) nei quali si attesta che
sono stati pagati i contributi per gli insegnanti supplenti fra gli anni ’74
e ’87. Poi le pratiche sono passate al Ministero del Tesoro. «Ben 250 le
richieste di pensionamento quest’anno - spiega Antonio Mannino, responsabile
sportello previdenza Cgil Funzione pubblica - e per molti di loro è stata
rigettata dall’Inps la domanda, perchè non risulta completa la copertura
dei contributi, oppure devono pagare da 3 a 12mila euro, per il riscatto di
contributi che non risultano da nessuna parte». «Se il problema non si
risolve di qui a un mese - anticipa Enzo Palumbo segretario Cgil Scuola - ci
rivolgeremo alla Guardia di Finanza perché effettui controlli presso il
Provveditorato di Milano».
Negli anni
in questione il Provveditorato erogava i contributi e teneva i registri per gli
insegnanti di scuole materne, elementari, amministrativi, professori di religione
e ginnastica non ancora di ruolo, ma supplenti. Lo stesso compito toccava
direttamente alle scuole per quelli delle medie e delle superiori. Anche per
molti di loro i documenti sono andati persi. A chi si rivolge all’Ufficio
scolastico territoriale per fare il riepilogo dei propri contributi viene
fornito un modulo (modello sostitutivo 01M), in cui si certifica che i
contributi sono stati versati, anche se non si trovano. Ma l’Inps di Monza
non lo accetta per pagare le pensioni. Non basta neanche il rendiconto
rilasciato dalle scuole con i giorni lavorati.
L’ex
direttore dell’attuale Ufficio scolastico territoriale Giuseppe Petralia
interpellato il 14 febbraio scorso ha detto ai sindacati: «Noi in alcuni
registri non troviamo niente, altri sono in un deposito a Cologno, introvabili
fra topi e monnezza...». Sindacati e dirigente erano d’accordo di rivedersi il
21 febbraio, intanto però il dirigente è andato in pensione. Adesso la patata
bollente è in mano al direttore dell’Ufficio scolastico regionale Francesco De
Sanctis.
«Una volta
entrati in ruolo - spiega Palumbo - gli insegnanti chiedono all’Ufficio
scolastico il riscatto dei contributi degli anni di supplenza, ma gli uffici
invece di aggiungerli subito, lasciano le pratiche giacenti per decenni e poi
non si trovano più. Il problema riguarda anche le ricostruzioni di carriera.
Quando gli insegnanti richiedono notizie sul loro percorso vengono trattati con
disprezzo e arroganza».
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