...Una
mattinata e un corteo che segna un giorno storico e non solo per Bergamo. Dove
i lavoratori delle logistiche, organizzati nello Slai Cobas per il sindacato di
classe, in lotta a Trezzo, a cui si sono uniti altri operai delle logistiche
sia di Bergamo che Milano, hanno sin dall'arrivo al concentramento riempito la
piazza della stazione di striscioni sulla loro, di tutti, Lotta
e il
manifesto dello Slai Cobas sdc, ma che ben presto si arricchiva dei
cartelli-striscione-suoni degli immigrati di Bolgare che denunciavano
l'ordinanza razzista del sindaco leghista che ha portato a 500 euro la tassa di
residenza
In questo
spezzone erano presenti i compagni di Proletari Comunisti che hanno diffuso il
volantino internazionalista che è stato ben accolto così come le bandiere che
sono state sbandierate, non trovando differenze tra quelle del sindacato e
quelle di proletari comunisti
Da subito
sono stati i comizi che hanno gridato alla piazza cosa è un 1° Maggio Rosso
Proletario e Internazionalista, dove si sono alternati gli interventi di chi
dirige la lotta a Trezzo ai lavoratori protagonisti di questa lotta, che hanno
denunciato le connivenze dei sindacati confederali coi padroni delle
logistiche, ma per ribadire, anche, che queste complicità non hanno diviso i
lavoratori e che la lotta continua. A questi comizi si sono uniti con
l'intervento, in particolare, di una immigrata di Bolgare la denuncia del
razzismo e la vergogna di questo governo, che ha anche sottolineato l'unità tra
lavoratrici e lavoratori
Quindi è
partito il corteo e lo spezzone si è ingrossato con l'arrivo del Comitato
NoSfratti, Comitato Antirazzista 550 euro, Comitato di Zingonia, e altri
sindacati di base, USB e CUB, che hanno anche fatto a spinta affinché quelli di
Rifondazione e di Lotta Comunista non solo relegassero in coda lo spezzone ma
anche di spezzarlo
Lungo tutto
il corteo si è data visibilità a tutte le ragioni che lo spezzone conteneva,
dal diritto al lavoro al diritto all'abitare, dall'antirazzismo alla denuncia
dell'accordo sulla rappresentanza, dall'unità di classe all'internazionalismo
proletario. Diffusione anche dei volantini sulla lotta a Trezzo e altri sulle
varie tematiche, tutti ben accolti dalla folla di persone in giro per Bergamo.
Ma il bello della giornata è arrivato alla fine del corteo. Arrivati nella
piazza dove era installato il palco, mentre Rifondazione pensava di fermarsi
davanti la sede del Comune, in pratica per non disturbare i comizi dei
confederali, lo spezzone si è diretto in maniera compatta verso il palco
gridando che questi venduti e delinquenti non possono parlare a nome dei
lavoratori, che il 1° Maggio è nostro. Sino ad arrivare a sfiorare lo scontro
fisico, i confederali sono stati costretti a interrompere le loro chiacchere e
ad abbandonare il palco con le loro bandiere, qualcuna che non era stata
salvata è stata calpestata e qualcuno pensava, bene, che era meglio bruciarla.
Tanta la gioa di tutti di essersi ripresi il palco e poter dare vita a un vero
1° Maggio di lotta popolare
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