Lettera di un operaio Ilva slai cobas
Lo sciopero è stato un flop. È uscito un comunicato della segreteria nazionale Fim-Cisl che ne parlava trionfalmente: un grande successo con fermo totale degli impianti... Tutto falso!
Parlando con un amico che lavora alla
manutenzione elettrica in Acc1 mi diceva che nessuno se l'è filato,
probabilmente c'è stato qualcuno della manutenzione meccanica che ha
partecipato. Situazione per nulla dissimile da quanto accaduto nel mio reparto,
l'Ome/Mua, dove nella nostra zona, che conta circa 160 operai di cui
un'ottantina effettivi oggi in forza lavoro, ha contato un solo scioperante,
per altro attivista sindacale (non è riuscito a convincere nessuno ad uscire!).
Probabilmente c'è stata qualche adesione in più alla zona Ricariche, dove lo
scorso Novembre è stato eletto un delegato Uilm.
Nella seconda parte della giornata
giravano voci che l'adesione fosse stata di duemila operai, ma quando mai?! Chi
era in possesso di smartphone ha ricevuto foto dei presidi alle portinerie A e
D, di una desolazione
sconfortante!!! Nessuna presenza alla A, forse un centinaio - a voler essere
proprio di manica larga - alla D. Purtroppo non sono per nulla a conoscenza
della partecipazione delle ditte d'appalto, l'unico contatto diretto che ho
avuto è stato con un lavoratore giovanissimo della Chemipul il quale pareva
piuttosto agitato, ma non perché avesse avuto contatto diretto con suoi
colleghi scioperanti, quanto piuttosto per aver ricevuto un consiglio dal suo
caposquadra che gli diceva di tornare quanto prima a casa per non incorrere in
probabili problemi all'uscita delle 15.00. Non essendo di Taranto non sapeva
che fare, dato che la corriera che l'avrebbe riportato a casa sarebbe passata
alle 15.30 e nel momento in cui ho parlato con lui erano appena le 13.15. Non
posso provare la reale intenzione del suo caposquadra, se fosse cioè realmente
in pensiero per lui o se intendesse far crescere il numero degli scioperanti.
Per concludere, una cosa di cui sono certo
sarete già al corrente, il nuovo decreto porta ad un ulteriore slittamento -
leggi: posticipo - dei lavori AIA e non si fa menzione minimamente alla
copertura dei Parchi Minerali. Questo non può che darmi ulteriore conferma che
il nostro (non eletto) Governo è formato da una banda di criminali non diversi
dai fratelli Savi.
Comunicato dello slai cobas Ilva
Lo sciopero indetto da fim, fiom, uilm per
il decreto sul prestito-ponte è andato male; nella maggior parte dei
reparti non è andato oltre il 10%, nonostante la mobilitazione di
capi, tecnici e l'assenso della direzione. Attivisti sindacali confederali
e alcuni gruppi di operai che pensano solo allo stipendio, bevendosi le
pressioni fim-fiom uilm, hanno poi presidiato la portineria usata dai
sindacalisti confederali per farsi vedere dalla televisione.
La maggioranza dei lavoratori in massa non
sono caduti nella trappola aziendalista dello sciopero 'forzoso' per il
"prestito forzoso" che garantisce forse gli stipendi nel
presente ma ancora alcun futuro nè per il lavoro, nè per la salute e la
sicurezza in fabbrica e città.
Non si manda avanti una fabbrica a botta
di decreti filoaziendali, di commissari nominati da confindustria, federacciai
e banche in combutta con la famiglia Riva, in un mercato senza ripresa, e con
acquirenti stranieri che vogliono fare l'affare - non parliamo poi del
cosiddetto commissario ambientale Ronchi, quello che dice che a Taranto
l'aria è buona ..
Non possiamo accettare di trasformare la
tragedia in farsa!
Certo non aiutano la chiarezza in fabbrica chi si oppone ai sindacati confederali e allo sciopero aziendalista con proposte però di beneficenza o con proposte scopiazzate qua e là da noi dello slai cobas.
Certo non aiutano la chiarezza in fabbrica chi si oppone ai sindacati confederali e allo sciopero aziendalista con proposte però di beneficenza o con proposte scopiazzate qua e là da noi dello slai cobas.
Oggi venerdì i coordinatori provinciali
saranno alla fabbrica ore 15 port. A e in città ore 19 in p.zza Immacolata per
chiarire sul decreto e la situazione, ma soprattutto per ripetere come un
disco incantato, alcune cose:
Serve la lotta in fabbrica e in città ma per gli interessi degli operai e della città, e per un 'decreto operaio' che 'metta in sicurezza' innanzitutto i lavoratori e che metta i lavoratori a fianco dei cittadini, nella lotta comune per la salute la sicurezza il lavoro.
Serve la lotta in fabbrica e in città ma per gli interessi degli operai e della città, e per un 'decreto operaio' che 'metta in sicurezza' innanzitutto i lavoratori e che metta i lavoratori a fianco dei cittadini, nella lotta comune per la salute la sicurezza il lavoro.
Nessun operaio deve andare a casa!
Gli stessi operai devono essere impiegati
nella messa a norma della fabbrica, che è possibile!
Salari e diritti non si toccano e devono
essere garantiti per legge, sia che si lavori o che non si lavori per la messa
a norma.
La prima messa a norma è garantire la
sicurezza degli operai, durante questo periodo di marasma, confusione,
l'inosservanza delle norme della sicurezza non deve essere giustificata dai
lavori AIA.
In una fabbrica insalubre e nociva come è
stata l'Ilva e come continua a esserlo in questa situazione non si
può stare e lavorare per tanti anni ma 20-25 anni bastano, con estensione,
quindi, a tutti gli operai ILVA-INDOTTO dei benefici pensionistici e con
l'applicazione di un nuovo contratto siderurgico.
La salute
è un diritto intoccabile per operai e cittadini, per cui servono ore
misure di emergenza visite mediche mirate, cure sanitarie gratuite, ospedale
e strutture d'emergenza sanitarie - affidate eventualmente ad Emergency -
per fronteggiare la situazione in fabbrica e nei quartieri inquinati da
bonificare, con molti più soldi di quanto finora stanziati e mettendo a
lavoro i tanti disoccupati di Taranto.
Slai cobas per il sindacato di classe ILVA Taranto
via rintone 22 taranto - 347-1102638 - slaicobasta@gmail.com
via rintone 22 taranto - 347-1102638 - slaicobasta@gmail.com
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