Tale atto di repressione è avvenuto solo ed esclusivamente perché le docenti precarie tentavano legittimamente di contestare l'ennesimo tentativo di far passare per assunzioni ulteriori tagli alle risorse per la scuola statale e ai diritti dei lavoratori.
Smentiamo le ricostruzioni apparse su Il Giornale e altri organi di stampa circa gli insulti che le precarie avrebbero rivolto al pubblico e alle autorità presenti.
Coordinamento Lavoratori della scuola "3 ottobre"
coordinamento3ottobre@gmail.com
I precari contro Renzi: "Il Miur crea guerre tra poveri"
Protesta delle insegnanti precarie alla Festa
dell'Unità: "Le docenti aggredite fisicamente da uomini con il cartellino
del Pd"
Nuovo anno scolastico, vecchi malumori. All'indomani dei tafferugli
scoppiati ieri alla Festa
dell'Unità milanese a margine di un dibattito sulla scuola, i precari non rinunciano a
far sentire la propria voce.
"Le giovani insegnanti
precariepresenti all'incontro con l'onorevole Malpezzi sono state aggredite
fisicamente", denuncia un'insegnante, precaria da otto anni, parlando a ilGiornale.it.
"Mentre la deputata stava ancora rispondendo alle nostre domande sulle
linee guida delpiano-scuola, ci è stato detto che erano scaduti i termini e che bisognava fare spazio
al dibattito successivo."
"Allora alcune delle insegnanti presenti al dibattito hanno chiesto le
assunzioni", racconta l'insegnante, "aprendo un cartello con slogan
ironici". Per tutta risposta, prosegue il racconto, le giovani precarie
sono state avvicinate da uomini con il cartellino del Pd che,
"infastiditi", si sono fatti sotto strappando loro il cartello delle
mani.
A questo punto "le ragazze hanno alzato la voce, e gli uomini del Pd le hanno spinte fuori dalla tensostruttura, facendone cadere una a
terra", prosegue l'insegnante. Un comportamento violento che nessuno si
aspettava, prosegue la docente: "Sono addirittura intervenuti gli uomini
della Digos e ci hanno chiesto se volessimo sporgere denuncia, cosa che poi
abbiamo scelto di non fare".
In un comunicato emesso dal "Coordinamento 3 ottobre" i
lavoratori della scuola inoltre sostengono che la protesta, sempre
"pacifica e rispettosa, senza insulti", sia stata accolta da una
"repressione" portata avanti a colpi di "brutali spintoni".
Ma le proteste non sembrano certo finite qui: "Queste linee guida
contengono solo tagli - conclude amareggiata la docente - Noi cerchiamo solo il
dialogo, ma il Miur di anno in anno ogni volta che mette mano alla scuola fa ulteriori danni
mettendo gli insegnanti gli uni contro gli altri e creando una guerra tra
poveri."
IL PD PICCHIA DURO!
Riceviamo, dai nostri amici e compagni di lotta di
Milano, immagini e
testimonianze relative alla brutale estromissione di
una delegazione di
precari da una sala in cui si svolgeva un incontro di
presentazione del
piano Renzi per la "buona Scuola", a Sesto
San Giovanni. I nostri
colleghi, pi? volte interrotti nei loro interventi e
poi zittiti del
tutto, hanno denunciato l'inconsistenza e la natura
ricattatoria della
proposta renziana, esposta poco prima dall'onorevole
Malpezzi, che
estende alla Scuola "scopi e metodi" di
un'imprenditoria predatoria e
insofferente di regole, e hanno rimarcato la
continuità del progetto del
governo con l'impianto della famigerata Legge Aprea,
che decretava la
morte della partecipazione democratica, della
collegialità e
dell'orizzontalità dei rapporti all'interno della
Scuola.
A seguito di tale intervento, tanto duro nei toni
quanto civile nei
modi, i precari sono stati invitati perentoriamente a
uscire e, dopo
l'esposizione di un cartello innalzato per protestare
contro la censura,
sono stati spintonati e cacciati dalla sala con
violenza. Una docente,
spinta fino a cadere, è rientrata a casa con un gomito
sbucciato, che
brucia a tutti i membri del Coordinamento napoletano,
umiliati nella
persona della collega, e che dimostra la necessit? del
Pd di ricorrere a
quello che Eco chiama "il non-argomento della
violenza", data la
mancanza di validi argomenti a supporto della propria
politica.
Il Coordinamento Precari Scuola Napoli, sdegnato per
il trattamento
riservato ai colleghi milanesi e ancor più per la
calunniosa versione
dei fatti riportata da "il Giornale", che,
come abituato a fare, ha
amplificato e giustificato la violenza dei suoi
padroni inventandosi che
i docenti hanno rivolto insulti e minacce agli
esponenti del Pd, esprime
piena solidarietà ai compagni di tante battaglie in
difesa della Scuola,
condividendo ragioni e contenuti della loro protesta,
che è comune a
tutti quelli che hanno a cuore la libertà di
insegnamento,
imprescindibile requisito e contrassegno di un
ordinamento conforme al
dettame costituzionale, nonch? la preservazione della
funzione sociale
della Scuola pubblica, laica inclusiva e
multiculturale.
Il Coordinamento condanna l'atteggiamento
"antidialettico" del partito
di una maggioranza mai verificata, che sempre più
svela il suo vero
volto liberticida e repressivo, come dimostra anche la
scelta di
proseguire l'incontro a porte chiuse, perfettamente
sovrapponibile
all'ipocrita indizione di una finta
"consultazione democratica"
sull'ennesima controrifoma concepita come un aut-aut,
scritta sotto
l'ombrellone da burocrati senza alcuna competenza in
materia di
istruzione e finalizzata allo smantellamento
definitivo del sistema
scolastico per il tramite del suo asservimento ai
bisogni di un mercato
che fagocita e pretende manodopera precaria
usa-e-getta a costo zero.
Stanchi di ridicole menzogne sui ruoli e sui
pensionamenti promessi e
mai finanziati (e comunque condizionati alla rinuncia
a diritti
inalienabili o acquisiti), stanchi di diffamazioni
insopportabili e di
narrazioni inaccettabili e irresponsabili del rapporto
tra lavoratori e
governo, i precari della Scuola, insieme ai docenti di
ruolo, agli
studenti e a tutti coloro che non si lasciano confondere
né da
clowneschi annunci né dalle fanfare del circo del potere,
continueranno
ad animare e organizzare la contestazione, che avrà un
primo culmine
nello sciopero del 10 ottobre prossimo, perché
un'Italia senza Scuola e
senza diritti fa molta più paura e molto più male di
una sbucciatura.
Il Coordinamento Precari Scuola Napoli
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