L'udienza di ieri del processo Ilva ha dato una prima dimostrazione di come
si possano allungare i tempi per non dare "giustizia".
Un'estenuante giornata terminata oltre le 20 che poteva essere ridotta
invece a poche ore, se decine e decine di "galli e galletti" degli
avvocati degli imputati grandi o piccoli per importanza e peso, non avessero in
buona parte allungato i tempi per farsi vedere, ma soprattutto, al di là se
pianificato o meno, per fare un processo di codici e codicilli, con l'obiettivo
della prescrizione.
Già il fatto che all'apertura dell'udienza il Gup Gilli abbia dato la
possibilità di presentare altre 4 parti civili, quando normalmente questo era
ed è possibile al dibattimento, ha permesso un ulteriore slittamento dei tempi,
assolutamente ingiustificato e rischioso perchè può aprire la strada ad altre
presentazione di parti civili in questa fase che invece deve chiudersi al più
presto possibile.
Il Pubblico Ministero ha chiesto di accogliere tutte le costituzioni di
parte civile di lavoratori, abitanti, cittadini; mentre per Associazioni,
comitati, ecc., ha detto che bisogna far riferimento ad un concetto concreto di
“danneggiamento” nonchè di “territorialità”. Anche per le organizzazioni
sindacali, interessate alle norme su sicurezza e igiene del lavoro, c'è la
legittimazione a presentarsi.
Chiaramente tutt'altra richiesta è venuta dagli avvocati di Riva e
complici.
Per questi tutte le costituzioni di parti civili di operai dell'Ilva e
appalto, di lavoratori cimiteriali o operanti nei pressi dell'Ilva, degli
abitanti e dei cittadini, vanno rigettate, perchè secondo questi avvocaticchi
non sarebbe dimostrato il nesso di casualità, o non ci sarebbe un nesso
temporale tra quanto lavoratori, cittadini lamentano e il periodo di presenza
in Ilva o nelle istituzioni dei loro assistiti: Ugualmente hanno chiesto il
rigetto delle parti civili di organizzazioni sindacali, associazioni
ambientaliste, ecc. nonchè di Enti territoriali perchè qui gli unici titolati a
costituirsi per danni all'ambiente e alla salute sono i Ministeri dell'ambiente
e della Salute; ma
Qui se ne sono sentite di tutti i colori, e anche espressioni indegne e
offensive verso operai, lavoratori popolazione di Taranto che continuano ad
essere duramente colpiti.
Solo in pochissimi casi le obiezioni sono da prendere sul serio.
Unica nota positiva è che il nuovo avvocato di Nicola Riva, Annicchiarico
da anni legale del Comune di Taranto, non ha chiesto termini per la sua difesa.
La prossima udienza è stata fissata per il 16 dicembre sempre nella stessa
palestra dei Vigili del Fuoco a Taranto 2.
In questa udienza - cosa abbastanza rara - il Gup farà intervenire gli
avvocati delle parti civili per ribattere alle "eccezioni" presentate
dai legali degli imputati.
Questo se da un lato è positivo, dall'altro anche qui non mancano gli
avvocaticchi che faranno perdere tempo.
Perchè anche su questo fronte dobbiamo essere chiari. Si sono presentate
come parti civili una serie di associazioni di parassiti, tinte di
ambientalismo che cercano solo visibilità; così come è vergognoso che i
sindacati confederali complici di Riva invece che imputati siano in questo processo
come parti civili; per non parlare del Comune di Taranto il cui sindaco è
colluso, insieme a Vendola, che pretende di rappresentare la città offesa, ecc.
Per noi non tutte le parti civili devono rimanere. Anche la presenza di
tante parti civili che non si sono mai impegnate nella battaglia per la
sicurezza, la salute dei lavoratori, l'ambiente, è fattore di inquinamento e
allungamento del processo - e questo deve essere evitato.
Noi ribadiamo che è decisivo perchè si svolga un processo serio che operai,
lavoratori, cittadini partecipino al processo dentro e fuori per far sentire
forte il loro bisogno di giustizia e di risarcimento, perchè chi ha causato
morti, malati, distruzioni territoriali paghi realmente!
La minaccia che pende su questo come su altri processi della scandalosa
sentenza dell'Eternit è una ragione in più per gridare forte che a Taranto NON
DEVE SUCCEDERE!
Gli operai dell'Ilva, i lavoratori cimiteriali presenti al processo
Lo Slai cobas per il sindacato di classe
slaicobasta@gmail.com - 3475301704
21.11.14
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