L'elemosina non la vogliamo, il lavoro pretendiamo!
I Disoccupati Organizzati si devono
sentire ancora una volta offendere dal Sindaco Stefano, che in prossimità del
Natale, vuol fare la faccia del buono e pensare così di mettersi la coscienza,
e soprattutto la sua responsabilità di amministratore di questa città, a posto
I disoccupati non sono poveri elemosinanti, ma giovani, donne, uomini a cui viene negato il diritto al lavoro e al reddito, e respingono indignati l'elemosina che chiama a dare il sindaco.
Stefano chiama "passare dalle parole ai fatti" l'appello da lui fatto a aziende, banche, padroncini, "persino amministratori di condomini" di dare uno straccio di lavoretto e qualche soldo durante le feste di natale: "se, ad esempio hanno in programma di fare una pulizia straordinaria dell'androne oppure di sistemare il portone o il giardino possono magari anticipare questi interventi e farli nel periodo natalizio proprio per aiutare chi ha bisogno... (o) pulizia delle aree contigue agli stabilimenti allo scopo di consentire l'impiego dei disoccupati affinchè questi ultimi possano godere di un trattamento economico, per affrontare un sereno Natale".
E' UNA VERGOGNA!!
Il lavoro serio e stabile c'è ma è proprio il Comune che non fa niente!
Mentre fa questi osceni appelli, Stefano non vuole neanche prendere in considerazione le proposte dei Disoccupati Organizzati Slai cobas per la clausola sociale negli appalti pubblici su lavori di risanamento dei quartieri, delle prossime bonifiche, perchè le ditte vincitrici assumano i disoccupati di Taranto; o la proposta di impiegare i disoccupati per fare realmente una raccolta differenziata porta a porta e avviare un riciclo rifiuti utile per tutta la città; così come Stefano non sta facendo nulla perchè sia applicata anche a Taranto la legge regionale sui "cantieri di cittadinanza"; perfino la questione della pulizia delle aree contigue alle portinerie dell'Ilva potrebbe essere un lavoro continuo, non solo sotto natale, già proposto dai Disoccupati Organizzati, da imporre all'Ilva perchè quelle aree sporche danneggiano lavoratori e la città, ma Stefano lo riduce ad un'elemosina del buon cuore dei padroni...
Siamo ai tempi dei sovrani, in cui a Natale lasciavano cadere qualche moneta ai poveri, così loro si sentivano "tanto buoni"?
DISOCCUPATI NON CADIAMO IN QUESTE MISERIE, ABBIAMO UNA DIGNITA' DA IMPORRE E UN LAVORO VERO E UN REDDITO VERO DA CONQUISTARE!
ORGANIZZIAMOCI!
Disoccupati Organizzati Slai cobas - 3339199075 - slaicobasta@gmail.com
I disoccupati non sono poveri elemosinanti, ma giovani, donne, uomini a cui viene negato il diritto al lavoro e al reddito, e respingono indignati l'elemosina che chiama a dare il sindaco.
Stefano chiama "passare dalle parole ai fatti" l'appello da lui fatto a aziende, banche, padroncini, "persino amministratori di condomini" di dare uno straccio di lavoretto e qualche soldo durante le feste di natale: "se, ad esempio hanno in programma di fare una pulizia straordinaria dell'androne oppure di sistemare il portone o il giardino possono magari anticipare questi interventi e farli nel periodo natalizio proprio per aiutare chi ha bisogno... (o) pulizia delle aree contigue agli stabilimenti allo scopo di consentire l'impiego dei disoccupati affinchè questi ultimi possano godere di un trattamento economico, per affrontare un sereno Natale".
E' UNA VERGOGNA!!
Il lavoro serio e stabile c'è ma è proprio il Comune che non fa niente!
Mentre fa questi osceni appelli, Stefano non vuole neanche prendere in considerazione le proposte dei Disoccupati Organizzati Slai cobas per la clausola sociale negli appalti pubblici su lavori di risanamento dei quartieri, delle prossime bonifiche, perchè le ditte vincitrici assumano i disoccupati di Taranto; o la proposta di impiegare i disoccupati per fare realmente una raccolta differenziata porta a porta e avviare un riciclo rifiuti utile per tutta la città; così come Stefano non sta facendo nulla perchè sia applicata anche a Taranto la legge regionale sui "cantieri di cittadinanza"; perfino la questione della pulizia delle aree contigue alle portinerie dell'Ilva potrebbe essere un lavoro continuo, non solo sotto natale, già proposto dai Disoccupati Organizzati, da imporre all'Ilva perchè quelle aree sporche danneggiano lavoratori e la città, ma Stefano lo riduce ad un'elemosina del buon cuore dei padroni...
Siamo ai tempi dei sovrani, in cui a Natale lasciavano cadere qualche moneta ai poveri, così loro si sentivano "tanto buoni"?
DISOCCUPATI NON CADIAMO IN QUESTE MISERIE, ABBIAMO UNA DIGNITA' DA IMPORRE E UN LAVORO VERO E UN REDDITO VERO DA CONQUISTARE!
ORGANIZZIAMOCI!
Disoccupati Organizzati Slai cobas - 3339199075 - slaicobasta@gmail.com
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