Ieri
Orientale Occupata! Napoli si mobilita contro il Jobs Act... non è che l'inizio!
Orientale Occupata! Napoli si mobilita contro il Jobs Act... non è che l'inizio!
Come c’era
da aspettarsi, oggi il Senato ha posto la fiducia al Governo sulla delega della
Riforma del lavoro. Il famigerato Jobs Act è passato, ma non sotto silenzio,
come avrebbero voluto i suoi sostenitori.
La giornata
di lotta di oggi, nonostante il tentativo dei media di ridimensionarla se non
tacerla completamente, restituisce con estrema chiarezza un quadro che non
piacerà di sicuro a Renzi e i suoi compari: in questo paese esiste un fronte
che sta provando a compattarsi contro i provvedimenti di questo governo, perché
ormai la portata dell’attacco che i padroni ci stanno rivolgendo è chiara a
tutti e non c’è retorica giovanilista o di svecchiamento che tenga.
La loro
paura è che questo fronte possa prendere forza, consenso, radicarsi in ogni
settore della società per riuscire a supportare la resistenza dei lavoratori in
mobilitazione in ogni parte d’Italia e degli studenti in agitazione contro il
Piano Scuola e per preparare l’offensiva contro chi, ogni giorno, sfrutta il
loro lavoro, ruba il loro tempo, distrugge le loro vite.
Sta a noi
fare sì che questa paura si concretizzi, da ora in avanti, in un movimento
reale, sempre più largo che blocchi i decreti attuativi che il Governo dovrà
fare entro i prossimi sei mesi per riempire effettivamente la delega sul lavoro
conferitagli, in bianco, dal Parlamento.
Insomma, lo ripetiamo, non è che l’inizio…
Insomma, lo ripetiamo, non è che l’inizio…
Uniti e inflessibili blocchiamo il Jobs Act, sfiduciamo il Governo Renzi!
Oggi
Napoli, contestato Ichino e
occupato il Rettorato. Corteo a Bagnoli
Situazione
assai movimentata a Napoli e dintorni questa mattina dopo il corteo di ieri
contro il Jobs Act con le contestazioni alla sede del Pd e a quella di
Confindustria e l’occupazione dell’Università Orientale da parte dei collettivi
studenteschi.
Questa mattina dalla Facoltà di Lettere, occupata immediatamente dopo l’Orientale, un folto gruppo di studenti e attivisti ha deciso di andare a contestare il giuslavorista e senatore di Scelta Civica Pietro Ichino, presente insieme a Stefano Fassino per una conferenza sul Jobs Act all'università Federico II, i cui ingressi però erano sbarrati e pesantemente blindati dai reparti mobili della polizia in assetto antisommossa che hanno anche cercato di entrare all’interno dell’ateneo.
Dopo il fronteggiamento con la polizia gli studenti sono riusciti a far saltare il convegno, con Ichino che si è allontanato di gran carriera scortato dalla polizia, e hanno ottenuto il ritiro dei contingenti di celere e poi hanno deciso di occupare il Rettorato della Federico II per denunciare al rettore il sequestro dell’Università da parte del governo e delle forze dell’ordine e per protestare contro l’accoglienza riservata dall’istituzione universitaria a un personaggio considerato dai manifestanti uno dei maggiori responsabili del peggioramento delle condizioni dei lavoratori e dei giovani negli ultimi anni. Dopo un'assemblea pubblica con studenti e lavoratori all'interno del Rettorato sono state sospese le lezioni per spiegare al resto degli studenti le motivazioni della mobilitazione contro il Jobs Act.
Sempre questa mattina circa 500 persone appartenenti a diverse sigle del movimento studentesco e dei centri sociali hanno sfilato per le vie di Bagnoli cercando anche di occupare l’ex sede della Nato.
Questa mattina dalla Facoltà di Lettere, occupata immediatamente dopo l’Orientale, un folto gruppo di studenti e attivisti ha deciso di andare a contestare il giuslavorista e senatore di Scelta Civica Pietro Ichino, presente insieme a Stefano Fassino per una conferenza sul Jobs Act all'università Federico II, i cui ingressi però erano sbarrati e pesantemente blindati dai reparti mobili della polizia in assetto antisommossa che hanno anche cercato di entrare all’interno dell’ateneo.
Dopo il fronteggiamento con la polizia gli studenti sono riusciti a far saltare il convegno, con Ichino che si è allontanato di gran carriera scortato dalla polizia, e hanno ottenuto il ritiro dei contingenti di celere e poi hanno deciso di occupare il Rettorato della Federico II per denunciare al rettore il sequestro dell’Università da parte del governo e delle forze dell’ordine e per protestare contro l’accoglienza riservata dall’istituzione universitaria a un personaggio considerato dai manifestanti uno dei maggiori responsabili del peggioramento delle condizioni dei lavoratori e dei giovani negli ultimi anni. Dopo un'assemblea pubblica con studenti e lavoratori all'interno del Rettorato sono state sospese le lezioni per spiegare al resto degli studenti le motivazioni della mobilitazione contro il Jobs Act.
Sempre questa mattina circa 500 persone appartenenti a diverse sigle del movimento studentesco e dei centri sociali hanno sfilato per le vie di Bagnoli cercando anche di occupare l’ex sede della Nato.
Nessun commento:
Posta un commento