La protervia
con cui Renzi, Giannini e Faraone hanno continuato ad affermare che il Ddl su
la “Buona scuola” non sarà ritirato, a fronte delle contestazioni che hanno
ricevuto in diverse città da lavoratori della scuola e studenti ha fatto
comprendere a larghe masse dei lavoratori della scuola la reale partita che,
sulla scuola, si gioca oggi. E’ la partita della democrazia, della difesa dei
diritti, della possibilità di espressione, del diritto al lavoro e
all’istruzione e la conclusione della manifestazione di Roma al canto di Bella
ciao e gli slogan a Milano con riferimento a piazzale Loreto è un chiaro segno
della percezione che si ha o i cartelli “Ei fu..” che alludono a Renzi come a
un moderno Napoleone.
Nel grosso
corteo di Milano, città in cui spesso gli studenti hanno avuto la testa, la
grande partecipazione di studenti era all’interno, simbolicamente allude al
fatto che la responsabilità più grande in questa lotta la assumono i lavoratori
che cominciano a non essere più disponibili a sopportare gli inutili scioperi
di CGIL-CISL-UIL, come mostrato dal gruppo di lavoratrici salite sul palco dei
comizi a Roma, prima dell’intervento della Camusso, strappando la tessera della
CGIL che hanno detto di essere stanche di essere prese per i fondelli e che il
decreto deve essere ritirato, cosa mai affermata dalla Camusso. A Milano,
la Furlan ha dichiarato che lei ha letto il testo e va modificato. Forte è il
timore dei lavoratori della scuola che sia l’ennesima presa per i fondelli,
anche se hanno sentito l’urgenza e la necessità di esserci il 5 maggio- d’altra
parte la parola d’ordine degli striscioni “ufficiali” “5
maggio 2015 – riformiamola insieme”, risulta essere inequivocabile.
Altra novità
la presenza, abbastanza inusuale nelle manifestazioni dei lavoratori della
scuola, di altre “figure” presenti nella scuola, ma non direttamente parte del
comparto, come gli educatori che a gran voce hanno chiesto di non essere
considerati gli eterni invisibili.
Insieme
all’adesione della FIOM, con una corposa presenza nello spezzone dell’Emilia
Romagna, sembrano segnali che sempre più alludono alla consapevolezza della
necessità di uno sciopero generale vero.
La lotta
deve continuare anche alla luce delle ultime affermazioni di Renzi sulla
“necessità” che si affermi l’alternanza scuola-lavoro! Tutto il Ddl deve essere
ritirato!
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