Sciopero Cub contro Atm
Mediazione anti caos del prefetto
Mediazione anti caos del prefetto
Il sindacato di base ha indetto un’agitazione per l’11
giugno. Allo studio l’ordinanza di precettazione
di Redazione cronaca Milano
Il primo sciopero dei trasporti pubblici durante Expo
(lo scorso 15 maggio) è stato bloccato dalla precettazione. Giovedì prossimo,
il prefetto Francesco Paolo Tronca incontrerà i sindacati per avviare una
mediazione sul nuovo sciopero, indetto per l’11 giugno.
Le ipotesi sono tre: i rappresentanti del sindacato di base Cub potrebbero accettare l’invito del rappresentante del governo e annullare o spostare l’astensione dal lavoro; in caso contrario, il prefetto potrebbe firmare una nuova ordinanza di precettazione; infine, è possibile che il provvedimento non venga firmato e lo sciopero resti in programma. A quel punto bisognerà verificare quali saranno l’adesione dei lavoratori e le conseguenze per la circolazione in città.
Ieri la Cub trasporti ha fatto sapere che teme «una nuova precettazione». Lo scenario è però più complesso. Per comprenderlo bisogna tornare allo scorso 28 aprile. Anche quel giorno c’è stato uno sciopero della Cub (organizzazione minoritaria in Atm). L’accordo sui servizi straordinari per Expo era stato appena firmato dal fronte sindacale quasi al completo. Il blocco di bus, tram e metrò ebbe però una grandissima adesione, una sorta di rivolta della base che dimostrò così una forte insoddisfazione anche contro i propri rappresentanti. Per questo, una volta iniziato l’Expo, il prefetto ha ritenuto che fosse troppo alto il rischio di ripetere il copione del 28 aprile e per il 15 maggio ha precettato i lavoratori.
Le ipotesi sono tre: i rappresentanti del sindacato di base Cub potrebbero accettare l’invito del rappresentante del governo e annullare o spostare l’astensione dal lavoro; in caso contrario, il prefetto potrebbe firmare una nuova ordinanza di precettazione; infine, è possibile che il provvedimento non venga firmato e lo sciopero resti in programma. A quel punto bisognerà verificare quali saranno l’adesione dei lavoratori e le conseguenze per la circolazione in città.
Ieri la Cub trasporti ha fatto sapere che teme «una nuova precettazione». Lo scenario è però più complesso. Per comprenderlo bisogna tornare allo scorso 28 aprile. Anche quel giorno c’è stato uno sciopero della Cub (organizzazione minoritaria in Atm). L’accordo sui servizi straordinari per Expo era stato appena firmato dal fronte sindacale quasi al completo. Il blocco di bus, tram e metrò ebbe però una grandissima adesione, una sorta di rivolta della base che dimostrò così una forte insoddisfazione anche contro i propri rappresentanti. Per questo, una volta iniziato l’Expo, il prefetto ha ritenuto che fosse troppo alto il rischio di ripetere il copione del 28 aprile e per il 15 maggio ha precettato i lavoratori.
Che cos’è cambiato
Per il prossimo sciopero, dunque, tutte le possibilità
restano aperte. Nel frattempo però sono cambiate alcune cose in Atm: da una
parte i lavoratori hanno avuto la certezza che a breve riceveranno il premio di
risultato per il 2014; dall’altra, l’azienda ha quasi concluso l’assunzione di
500 lavoratori, un passaggio che rientrava nell’«accordo Expo». Infine, i
dipendenti Atm hanno ricevuto la busta paga di maggio, e in base a quella hanno
potuto verificare nel dettaglio quale sia il peso dell’accordo sul proprio
salario. Così, se il prefetto alla fine decidesse di non precettare i
lavoratori, il prossimo 11 giugno sarebbe una prova di verità per comprendere
il livello di soddisfazione o meno dei lavoratori, ma anche il peso dei
sindacati di base (unici a non aver firmato l’accordo) e la loro capacità di
attrarre l’eventuale protesta pur avendo un numero molto limitato di iscritti.
2 giugno
2015 | 11:48
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