Alle lavoratrici e ai
lavoratori organizzati nello Slai Cobas per il sindacato di classe a
Palermo
Come è noto la nostra
organizzazione sindacale è impegnata non solo a Palermo ma anche
nella altre sedi in cui è attiva sul piano nazionale in diverse
lotte sui posti di lavoro in difesa appunto del lavoro; per averlo un
lavoro, quindi contro la disoccupazione; per la difesa di servizi
sanitari, sociali... e più in generale contro le politiche
antiproletarie e antipopolari dei governi, che si succedono al
potere, sostenute dalla complicità/collusione dei sindacati sempre
più filopadronali come i confederali: politiche che hanno già
strappato e continuano a voler strappare diritti fondamentali per i
lavoratori e masse popolari conquistati in decenni di lotte della
classe operaia contro i padroni.
Ma lo Slai Cobas per il
s.c. è anche impegnato in alcune altre battaglie, tutte inerenti la
difesa di diritti negati che si allargano all'ambito della generale
condizione di vita e tra questi, come afferma lo Statuto della nostra
O.S. che si definisce “basata sui principi di libertà
eguaglianza, solidarietà e internazionalismo, vi è anche la
lotta per la difesa dei diritti dei migranti, o lavoratori nel nostro
paese o profughi, contro il razzismo di Stato, il razzismo diffuso
dal governo Renzi oggi innanzi tutto, ma anche dai vari partiti più
o meno apertamente fascisti, come la Lega di Salvini o Fratelli
d'Italia, per non parlare di quelle forze illegali fasciste come
Forza Nuova o Casapound che cercano di tornare fuori dalle fogne in
quanto legittimate dall'alto dal moderno fascismo che avanza di chi
ci governa.
Questo razzismo diffuso
a profusione non solo con le politiche reazionarie ma anche
attraverso tutti i mezzi di informazione, anche quelli che vogliono
sembrare più neutrali, o addirittura caritatevoli, mischiato anche
spesso ad una profonda ignoranza a livello di massa sulle stesse
cifre messe in giro per esempio che parlano strumentalmente di
“invasione” dei migranti nel nostro paese, influisce
negativamente su strati della popolazione alimentando un humus
razzista che scade in una guerra tra poveri, che serve allo stesso
governo per distogliere l'attenzione dei lavoratori, operai, masse
popolari “italiani”! dai problemi e attacchi reali che dobbiamo
subire ogni giorno sempre più pesanti alla condizione generale di
vita (vedi il Jobs Act= libertà per i padroni di licenziare, sancire
la precarietà a vita e la disoccupazione dilagante, la legge che
attacca profondamente la scuola pubblica, l'aumento delle tasse, i
tagli alla sanità pubblica...) e indurre a riversare tutta la rabbia
e frustrazione sociale quotidiana su chi viene fatto passare come un
nemico, gli immigrati, che nel nostro paese “vengono a rubarci il
lavoro, le case... per delinquere...”
La difesa dei diritti
dei migranti è un dovere per i proletari, gli operai, i
lavoratori... oltre che per ovvie ragioni umanitarie (basterebbe
che tanti lavoratori che sono iscritti al nostro sindacato e si
professano “cattolici praticanti” ascoltassero quanto dice dal
pulpito perfino il Papa sugli immigrati che arrivano in condizioni
estreme nel nostro paese quando riescono a sopravvivere nei viaggi
della morte per sfuggire alle guerre provocate dai paesi imperialisti
come il nostro) ma soprattutto per ragioni più profonde,
ragioni di classe:
i lavoratori devono sapere e prendere coscienza
che i padroni dei paesi imperialisti come il nostro, per
continuare ad arricchirsi facendo più profitti, per esempio,
usano da sempre, gli immigrati, che diventano oggi una parte sempre
più importante della classe operaia, come manodopera a basso costo
e, scatenando la suddetta famigerata guerra tra poveri, fanno
pressione sui salari dei lavoratori per farli abbassare in generale,
perchè lo sfruttamento e l'oppressione della classe dei padroni su
cui si basa questo sistema capitalista, è uno!
I
lavoratori devono vedere con gli occhi e la mente
della classe oppressa che
gli immigrati costituiscono oggi un'importante avanguardia di lotta
contro padroni e governo nel nostro paese, cui dobbiamo
guardare come esempio vivo che può rafforzare le nostre lotte, che
sebbene siano in alcuni casi circoscritte a livello locale, rientrano
comunque in un quadro generale in cui la resistenza o le conquiste di
una parte incoraggiano e aiutano le altre parti (vedi le combattive
lotte degli operai immigrati della logistica per esempio di cui una
fetta è organizzata anche dal nostro sindacato o le lotte/rivolte
dei migranti contro le inumane condizioni cui sono costretti a vivere
nei cosiddetti centri di accoglienza, veri e propri moderni lager
imposti dalle attuali leggi razziste emanate dai governi italiani, la
cui ipocrisia e lacrime di coccodrillo dinanzi alle quotidiane stragi
di persone umane che stanno insanguinando sempre più i nostri mari e
non solo non ha limiti. Lo Slai Cobas s.c. sta lottando anche su
questo piano, per esempio a Taranto organizzando diversi profughi di
un centro di accoglienza).
Combattere il razzismo,
quindi, non solo contro il governo ma anche tra le file dei
lavoratori è necessario e non rinviabile affinchè si rafforzino le
nostre stesse lotte che altrimenti oggettivamente si indeboliscono
sia sul piano ideologico che pratico, prestando di fatto il fianco
alle reazionarie politiche governative e padronali.
Slai Cobas per il
sindacato di classe Palermo
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