venerdì 7 agosto 2015

7 agosto - Non Vorremmo scrivere queste cifre, ma i lavoratori assassinati sul lavoro sono già 393



carlo.soricelli@gmail.com
Morti sul lavoro nel 2015
6 agosto
Dall’inizio dell’anno sono morti sui luoghi di lavoro 393 lavoratori, con le morti sulle strade e in itinere si superano i 760 morti complessivi (stima minima). Altro che cali delle morti per infortuni sul lavoro, si sono solo trasferiti in categorie non tutelate direttamente dall’INAIL e dallo Stato Italiano. L’allungamento dell’età pensionabile con la Legge Fornero, l’abolizione dell’articolo 18 per i nuovi assunti, il Jobs act e “l’alleggerimento “ delle normative sulla Sicurezza degli ultimi governi stanno producendo questi risultati.
Occorre tenere presente che nelle statistiche delle morti sul lavoro lo Stato considera morti sul lavoro anche i lavoratori che muoiono sulle strade e in itinere e che tantissime categorie come per esempio le Partite Iva Individuali, Vigili del Fuoco, Poliziotti, Carabinieri, lavoratori in nero, pensionati in agricoltura e tante altre non rientrano nelle statistiche ufficiali. L’INAIL ha registrato nel 2014 complessivamente 662 morti sul lavoro, di questi oltre 300 sono morti in itinere ma le denunce per infortuni mortali sono state 1107. Noi nel 2014 abbiamo registrati ben 661 morti sui luoghi di lavoro (tutti documentati) se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si superano nel 2014 i 1300 morti. Come potete vedere i morti per infortuni sui luoghi di lavoro non sono mai stati così tanti da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio. In questi otto anni di monitoraggio delle vittime i morti per infortunio si sono in larga parte trasferiti dall’INAIL a altre categorie, sono aumentati i morti in nero, in grigio, ma soprattutto nelle Partite Iva individuali. Ma perché questa enorme differenza? L’INAIL occorre ricordarlo ancora una volta, registra le morti solo dei propri assicurati e in tantissimi non lo sono. Sta a noi che svolgiamo un lavoro volontario fare conoscere anche questo aspetto ai cittadini italiani. Terribile la situazione in Toscana quest’anno, regione che vede già un aumento delle morti per infortuni sui luoghi di lavoro del 34% sull’intero 2014, anno che ha avuto 28 lavoratori morti sui LUOGHI DI LAVORO. Micidiale la sequenza delle morti causate dal trattore in Italia, sono già 81 dall’inizio dell’anno e 50 dal 1° maggio Festa dei Lavoratori e inaugurazione dell’EXPO che “nutre il pianeta”, ma anche il suolo italiano con il sangue dei nostri agricoltori. Non si possono certo inserire tra le morti per infortuni sul lavoro i casi come quello del bambino di 8 anni di Avezzano travolto dal mezzo guidato dal padre che probabilmente non l’ha visto mentre faceva manovre, o di quel giovane di 28 anni, anche lui schiacciato dal trattore, che faceva la gara con amici per poi postare la corsa sul web. A tantissimi sfugge che il trattore è il mezzo più pericoloso in assoluto, è per questo che abbiamo richiesto tantissime volte al Ministro Martina, di fare una campagna informativa sulla pericolosità del trattore, senza ottenere nessun risultato. A chi lo guida, inoltre, occorrerebbe richiedere una patente d’idoneità fisica e psichica. Ma è una misura impopolare. Piangere dopo non serve a niente.
Morti per infortuni sui luoghi di lavoro nelle regioni italiane per ordine decrescente.
Lombardia 50. Toscana 42. Veneto 34. Campania 27. Lazio (24). Sicilia 23 Puglia 23. Emilia-Romagna 23. Piemonte 20. Trentino-Alto Adige 14. Abruzzo 13. Marche 12. Liguria 10. Umbria 10. Molise 8. Friuli-Venezia Giulia 7. Sardegna 7. Calabria 5. Basilicata 4. Valle D’Aosta 0. I lavoratori morti sulle autostrade, all’estero e in mare non sono segnalati a carico delle regioni. Sono le province di Brescia e Bari con 15 morti sui luoghi di lavoro a guidare questa triste classifica. Seguono Vicenza e Salerno con 12. Per avere notizie sulle singole province mandare una mail a Carlo Soricelli

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