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Morti sul lavoro nel 2015
6 agosto
Dall’inizio
dell’anno sono morti sui luoghi di lavoro 393 lavoratori,
con le morti sulle strade e in itinere si superano i 760 morti complessivi (stima
minima). Altro che cali delle morti per infortuni sul lavoro, si sono solo
trasferiti in categorie non tutelate direttamente dall’INAIL e dallo Stato
Italiano. L’allungamento dell’età pensionabile con la Legge Fornero, l’abolizione
dell’articolo 18 per i nuovi assunti, il Jobs act e “l’alleggerimento “ delle
normative sulla Sicurezza degli ultimi governi stanno producendo questi
risultati.
Occorre tenere presente che nelle statistiche delle morti sul lavoro
lo Stato considera morti sul lavoro anche i lavoratori che muoiono sulle strade
e in itinere e che tantissime categorie come per esempio le Partite Iva
Individuali, Vigili del Fuoco, Poliziotti, Carabinieri, lavoratori in nero,
pensionati in agricoltura e tante altre non rientrano nelle statistiche
ufficiali. L’INAIL ha registrato nel 2014 complessivamente 662 morti sul
lavoro, di questi oltre 300 sono morti in itinere ma le denunce per infortuni
mortali sono state 1107. Noi nel 2014 abbiamo registrati ben 661 morti sui
luoghi di lavoro (tutti documentati) se si aggiungono i morti sulle strade e in
itinere si superano nel 2014 i 1300 morti. Come potete vedere i morti per
infortuni sui luoghi di lavoro non sono mai stati così tanti da quando il 1°
gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio. In questi otto anni di monitoraggio
delle vittime i morti per infortunio si sono in larga parte trasferiti
dall’INAIL a altre categorie, sono aumentati i morti in nero, in grigio, ma
soprattutto nelle Partite Iva individuali. Ma perché questa enorme differenza?
L’INAIL occorre ricordarlo ancora una volta, registra le morti solo dei propri
assicurati e in tantissimi non lo sono. Sta a noi che svolgiamo un lavoro
volontario fare conoscere anche questo aspetto ai cittadini italiani. Terribile
la situazione in Toscana quest’anno, regione che vede già un aumento delle
morti per infortuni sui luoghi di lavoro del 34% sull’intero 2014, anno che ha
avuto 28 lavoratori morti sui LUOGHI DI LAVORO. Micidiale la sequenza delle
morti causate dal trattore in Italia, sono già 81 dall’inizio dell’anno e 50
dal 1° maggio Festa dei Lavoratori e inaugurazione dell’EXPO che “nutre il
pianeta”, ma anche il suolo italiano con il sangue dei nostri agricoltori. Non
si possono certo inserire tra le morti per infortuni sul lavoro i casi come
quello del bambino di 8 anni di Avezzano travolto dal mezzo guidato dal padre
che probabilmente non l’ha visto mentre faceva manovre, o di quel giovane di 28
anni, anche lui schiacciato dal trattore, che faceva la gara con amici per poi postare
la corsa sul web. A tantissimi sfugge che il trattore è il mezzo più pericoloso
in assoluto, è per questo che abbiamo richiesto tantissime volte al Ministro
Martina, di fare una campagna informativa sulla pericolosità del trattore,
senza ottenere nessun risultato. A chi lo guida, inoltre, occorrerebbe
richiedere una patente d’idoneità fisica e psichica. Ma è una misura
impopolare. Piangere dopo non serve a niente.
Morti per infortuni sui luoghi di lavoro nelle
regioni italiane per ordine decrescente.
Lombardia 50. Toscana 42. Veneto 34. Campania 27. Lazio (24). Sicilia 23 Puglia 23. Emilia-Romagna 23. Piemonte 20. Trentino-Alto Adige 14. Abruzzo 13. Marche 12. Liguria 10. Umbria 10. Molise 8. Friuli-Venezia Giulia 7. Sardegna 7. Calabria 5. Basilicata 4. Valle D’Aosta 0. I lavoratori morti sulle
autostrade, all’estero e in mare non sono segnalati a carico delle regioni.
Sono le province di Brescia e Bari con
15 morti sui luoghi di lavoro a guidare
questa triste classifica. Seguono Vicenza e Salerno con 12. Per avere notizie sulle singole province mandare
una mail a Carlo Soricelli
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