INDICE
Studio
Cataldi newsletter@studiocataldi.it
CASSAZIONE:
NIENTE RETROATTIVITÀ PER IL JOBS ACT
Studio
Cataldi newsletter@studiocataldi.it
TTIP,
LO SCENARIO CHE CI ATTENDE
Voci
della Memoria info@vocidellamemoria.org
11
NOVEMBRE A ROMA PER TESSERATI DI VOCI DELLA MEMORIA
Alessandra
Cecchi alexik65@gmail.com
LA
FERRIERA DI TRIESTE
Daniela
Patrucco daniela.patrucco@retenergie.it
SARZANA
13 NOVEMBRE CIRCOLO ARCI: ENERGIA INTELLIGENTE, ECONOMIA DI COMUNITA’
Controsservatorio
Valsusa info@controsservatoriovalsusa.org
UNA
SENTENZA SENZA PRECEDENTI
Claudio
Pietra claudio.pietra@libero.it
APPUNTI
SU MODIFICHE DEL 81/08 DA PARTE DEL JOB ACT NOVEMBRE 2015
AIEA
Paderno Dugnano aieapadernodugnano@gmail.com
MOBILITAZIONE
AMIANTO: PRESIDIO 11 NOVEMBRE SOTTO IL MINISTERO DEL LAVORO
AIEA
Paderno Dugnano aieapadernodugnano@gmail.com
ANNIVERSARIO
DELLA TRAGEDIA ALLA EURECO DI PADERNO DUGNANO
Maria
Nanni mariananni1@gmail.com
13
NOVEMBRE: DIBATTITO SU RAPPRESENTANZA E ELEZIONI RSU
Alessandra
Cecchi alexik65@gmail.com
STATO
DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NEI COMUNI GIÀ SEDI DI IMPIANTI NUCLEARI
Mario
Murgia info@associazioneespostiamiantovalbasento.it
NEWS
ASSOCIAZIONE ITALIANA ESPOSTI AMIANTO VAL BASENTO E INIZIATIVE NAZIONALI
Mario
Murgia info@associazioneespostiamiantovalbasento.it
MONTESCAGLIOSO,
MANIFESTO / LOCANDINA PER SABATO 14 NOVEMBRE 2015
---------------------
From: Studio
Cataldi newsletter@studiocataldi.it
To:
Sent: Tuesday,
October 27, 2015 2:20 AM
Subject:
CASSAZIONE: NIENTE RETROATTIVITÀ PER IL JOBS ACT
Le
nuove tutele e indennità in caso di trasformazione di un contratto a tempo
determinato in uno a tempo indeterminato si applicano solo ai nuovi contratti
Il
Jobs Act ha fatto presto ad arrivare in Cassazione: già con la sentenza numero
21266/2015, pubblicata il 20 ottobre, i giudici di legittimità si sono infatti
confrontati con la nuova disciplina del rapporto di lavoro a tempo determinato,
contenuta nel Decreto Legislativo numero 81 del 2015.
Nel
dettaglio la Corte, nella pronuncia in commento, ha specificato che le nuove
tutele e la nuova indennità prevista in caso di trasformazione di un contratto
a tempo determinato in uno a tempo indeterminato possono essere applicate solo
a quei contratti di lavoro che siano stati stipulati a partire dal 25 giugno
scorso.
Per
quelli pregressi continua ad applicarsi la disciplina di cui all’articolo 32
della Legge 183/10.
Diversamente,
occorrerebbe vagliare la conformità nella normativa alla Costituzione e ai
principi della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, anche in ragione del
fatto che la nuova indennità prevista dal Jobs Act può essere meno favorevole
al lavoratore rispetto a quella prevista precedentemente.
Oltretutto
la Corte ha rilevato, innanzitutto, che tra la vecchia e la nuova disciplina si
pone una successione di leggi e non una mera riformulazione.
Ha
rilevato, poi, che la nuova norma riguardante le tutele in caso di
trasformazione del contratto ha natura di diritto sostanziale e si inserisce
nella disciplina organica del contratto di lavoro a tempo determinato.
Nell’analizzare
la questione i giudici non hanno omesso, infine, di porre in evidenza anche il
fatto che la previsione di cui all’articolo 32 del collegato lavoro non
potrebbe comunque trasporsi nella nuova disciplina in ragione dell’assenza di
un qualsiasi riferimento della nuova norma ai giudizi pendenti e di una
qualsivoglia disposizione di carattere transitorio.
La
riforma, quindi, vale solo per il futuro.
Valeria
Zeppilli
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From:
Studio Cataldi newsletter@studiocataldi.it
To:
Sent: Tuesday,
October 27, 2015 2:20 AM
Subject: TTIP, LO
SCENARIO CHE CI ATTENDE
TTIP,
LO SCENARIO CHE CI ATTENDE
IL
GRANDE INGANNO DI UN TRATTATO INTERNAZIONALE SEGRETO CHE CI SOTTRARRA’ LA
DEMOCRAZIA
Zero
controlli, multinazionali padrone del globo, cibo spazzatura, OGM ovunque, made
in Italy
Il
Transatlantic Trade and Investment Partnership, in acronimo TTIP, è un accordo
commerciale ancora top secret (perché mai?) che ufficialmente tende ad
eliminare le barriere non tariffarie, i dazi doganali e a uniformare i
regolamenti tra continente americano ed Europa.
In
realtà, si cela dietro questa macroscopica operazione di attacco architettata
dagli USA (in sostanza un atto di guerra) un tranello che sconteranno le future
generazioni di cittadini europei. E l’Italia è tra le nazioni che ha tutto da
perdere: già i nostri agricoltori hanno perduto i consumatori, le imprese e i
professionisti i clienti, le famiglie della classe media sono scivolate nella
fascia di povertà e la disoccupazione è cresciuta all’inverosimile.
Si
sta ora facendo leva sulla crisi economica per somministrare altre ricette micidiali
del tipo di quelle della Troika (austerity) che, a titolo esemplificativo,
affosseranno del tutto la tipicità e la diversità del made in Italy: non
sapremo più la provenienza di un pomodoro all’apparenza Pachino, ma prodotto in
Texas, di una forma di sembiante parmigiano stagionato in California o di un
vino che pare barbaresco prodotto da un’azienda vitivinicola dell’Oklahoma.
Infatti,
gli Stati Uniti non riconoscono la denominazione d’origine controllata o
protetta DOC e neppure DOGC (Denominazione d’Origine Controllata e Garantita) e
la IGP (l’Indicazione Geografica Protetta).
Nessun
produttore sarà più obbligato a specificare la provenienza di quel che pone in
circolazione ed è destinato alla nostra tavola.
Gli
Stati Uniti non pongono limiti agli OGM e le loro carni sono imbottite di
ormoni e di additivi; le sostanze chimiche in genere la fanno da padrone in
ogni tipo di cibo: ad esempio, vi sono particelle di vetro nelle barrette di
cereali per accrescerne la croccantezza e la fragranza, conservandole a lungo.
Non
parliamo, poi, del settore degli appalti pubblici.
Sarà
veramente il Far West!
Tutte
le potentissime lobby degli States avranno accesso libero a ogni appalto
pubblico indetto nell’Unione Europea, annientando la piccola e media impresa e
facendo scadere a livelli impensabili la qualità dei servizi, già periclitante,
in una miscela esplosiva con corruttela politica e criminalità organizzata.
Sulla
corruzione già siamo maestri insuperabili: i nostri politici sono di certo tra
i più corrotti del pianeta.
Sulla
mafia abbiamo già l’eccellenza mondiale: un export di cui andare davvero fieri.
L’ambiente
sconterà ogni peccato in nome del profitto; saranno le grandi corporations a
fissare i termini della tipologia di energia da adottare e sviluppare.
L’Italia
potrebbe divenire l’hub mondiale anche per la sua conformazione e posizione
geografica: le trivellazioni sono un assaggio.
Nessun
divieto all’importazione di alimenti e additivi chimici tossici per la salute.
Farmaci:
ancor più di quanto accade ora saranno le grandi aziende farmaceutiche a
dettare legge in ogni campo della sperimentazione, stabilendo a tavolino ogni
opzione futura.
I
malati non sapranno più se la pasticca che stanno assumendo è stata
sperimentata per sei mesi o dieci anni, imposti oggi in molte casistiche;
finiremo per rimpiangere perfino la corruttela politica che regna nelle nostre
Aziende Sanitarie Uniche Regionali.
Tutti
i servizi pubblici saranno privatizzati.
Pertanto,
non saranno più nostri ospedali, autostrade, scuole, risorse idriche (in barba
a uno straordinario referendum, che ha visto la mobilitazione della nostra
popolazione per opporsi a siffatte dilapidazioni di beni pubblici come
l’acqua).
In
buona sostanza, la nostra sovranità nazionale, già incrinata dalla demenziale
rinuncia alle monete nazionali, sarà annientata dai TTIP.
Sarà
consentito a un colosso privato di denunciare un governo per i mancati profitti
derivanti da politiche sociali.
Un’arma
di ricatto formidabile: esautorati i tribunali nazionali a vantaggio di
organismi di dubbia imparzialità e autonomia decisionale, in caso di
controversie legali l’accordo prevede l’inclusione dell’Investor to State
Dispute Settlements (in acronimo ISDS) che permetterà al colosso internazionale
di denunciare un governo per i mancati profitti, come già ora la Philip Morris
sta facendo con l’Uruguay dell’ex Presidente (il presidente che tutti gli
onesti vorrebbero avere) Pepe Mujica e con l’Australia per le politiche
restrittive del fumo, a tutela della salute della popolazione.
Tra
salute, incolumità del cittadino, tutela dell’ambiente e profitto della grande
azienda vincerà sempre il profitto.
I
potentissimi studi legali statunitensi stanno già affilando le armi e citeranno
le nostre nazioni europee per una campagna di allarme sui fagioli colmi di OGM:
il Comune, la Regione, lo Stato verranno denunciati!
Le
regole europee ora prevedono 143.000 controlli sulle sostanze chimiche.
Negli
Stati Uniti i controlli sono (reggetevi forte) soltanto sei!
Infatti,
il trattato mira anche ad abbattere le barriere non tariffarie, vale a dire i
divieti che hanno sinora impedito l’importazione di carne agli ormoni, di pollo
al cloro, gli ftalati (composti chimici aggiunti alle materie plastiche per
renderle più flessibili) nei giocattoli dei bimbi, i residui di pesticidi nei
cibi e moltissimi elementi tossici della catena alimentare.
Questo
molto in sintesi e basandoci su considerazioni raccolte dai parlamentari
europei del Movimento Cinquestelle è lo scenario lugubre che ci attende.
Lo
scenario che attende i nostri bambini, che in questo momento giocano
lietamente: il tesoro più prezioso che possediamo.
Le
future generazioni ci rimprovereranno di non aver fatto nulla per impedire
tutto ciò.
Ho
voluto dedicare proprio ai bambini di oggi questa denuncia.
Ovviamente,
come sempre avviene nelle discussioni che smuovono interessi di portata
mondiale, del tipo olio di palma, troverete chi ne sostiene l’innocuità o
addirittura l’utilità.
Per
le multinazionali è più conveniente commissionare ricerche compiacenti pur di
non porre in discussione un modello produttivo che gonfia a dismisura i
profitti, a costo di ambiente e salute.
Si
sospetta, ad esempio, che gli ftalati, presenti nei giocattoli, nei solventi
per la casa e nei cosmetici, possano provocare aborti, anomalie nella
riproduzione maschile, malformazioni.
Fatto
sta che (ma guarda un po’!) alcuni ospedali stanno virando su prodotti privi di
ftalati, in modo particolare nelle unità di terapia intensiva neonatale: del
resto, vale il principio di cautela; perché mai correre rischi?
Da
studioso e pratico di questioni giuridiche mi domando se ha ancora un senso
parlare di democrazia, di giurisdizione, con buona pace dell’Atene del Quinto
Secolo in poi, da Pericle a Tsipras, mirabilmente rispettoso del diritto di
voto e di scelta dei concittadini (in Italia l’ultimo Primo Ministro eletto è
stato, un’era fa, un certo Berlusconi!), ma umiliato dai supremi signori dei
diktat non negoziabili.
Buona
fortuna a tutti!
avvocato
Paolo Storani
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From:
Voci della Memoria info@vocidellamemoria.org
To:
Sent:
Friday, October 30, 2015 9:38 AM
Subject:
11 NOVEMBRE A ROMA PER TESSERATI DI VOCI DELLA MEMORIA
Car*
Tutt*,
dopo
aver ricevuto dall’AFEVA la lettera che segue, al fine di incentivare la più
larga partecipazione possibile ricordiamo che per i tesserati 2015 di Voci sono
a disposizione i fondi che abbiamo raccolto nel tempo fra tesseramento, cene di
autofinanziamento, vendita magliette ecc. per dare una mano in solido alla loro
eventuale presenza l’11 novembre a Roma al presidio per ciò che concerne i
costi logistici.
Nel
caso non avete che da rispondere alla presente mail e benvolentieri vi
forniremo tutto il supporto, materiale e non, possibile, nello spirito
solidaristico che da sempre distingue Voci della Memoria.
Associazione
Voci della Memoria
Twitter: https://twitter.com/Voci_Memoria
*
* * * *
Al
Ministro del Lavoro
Giuliano
Poletti
OGGETTO:
PRESIDIO AL MINISTERO DEL LAVORO, VIA VENETO
11
NOVEMBRE 2015 DALLE 10 ALLE 16
REVISIONE
REGOLAMENTO E DECRETO FONDO VITTIME AMIANTO
Signor
Ministro,
con
la presente, le scriventi Organizzazioni Sindacali, l’ANMIL e le Associazioni
Vittime Amianto, La informano che nella giornata di mercoledì 11 Novembre 2015,
effettueranno un presidio presso la sede del suo Ministero in Via Veneto per
manifestare il dissenso verso il Decreto da lei emanato sull’accesso al Fondo
vittime dell’amianto dei malati civili di mesotelioma.
Il
Decreto da Lei emanato disattende le attese delle persone malate di mesotelioma
e non coglie lo spirito e il senso delle lotte portate avanti dal movimento
sindacale che hanno ispirato la nascita della Legge che ha istituito il Fondo a
favore delle vittime di mesotelioma.
Evidenziamo
il fatto che Ella abbia ignorato quanto la sua stessa amministrazione aveva
predisposto e regolamentato circa la consultazione degli Organi Amministrativi
del Fondo.
Con
questo Decreto non vengono colte le nostre osservazioni e proposte, dobbiamo rimarcare
inoltre che le risorse dedicate non sono sufficienti per riconoscere adeguate
risposte alle Vittime civili e non sono chiare inoltre le modalità con cui sono
stati ricostruiti i dati dei malati di Mesotelioma attuali e futuri.
Con
la nostra manifestazione vogliamo quindi esprimere il nostro dissenso e Le
chiediamo un incontro urgente al fine di sanare le incongruenze contenute nel
Decreto in oggetto.
Crediamo
sia necessario rendere più dignitosa l’applicazione di una Legge che dovrebbe
rendere orgoglioso il nostro Paese in quanto lo Stato riconosce un indennizzo
per la mancata tutela della salute e della sicurezza dei cittadini rispetto
all’amianto.
Con
l’occasione, le porgiamo i nostri saluti.
I
Segretari Confederali CGIL CISL UIL
AFEVA
(Associazione Familiari e Vittime dell’Amianto)
AIEA
(Associazione Italiana Esposti Amianto)
ANMIL
(Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi per Lavoro)
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From:
Alessandra Cecchi alexik65@gmail.com
To:
Sent: Saturday,
October 31, 2015 10:23 AM
Subject: LA
FERRIERA DI TRIESTE
Segnalo
due servizi delle Iene sulla ferriera di Trieste.
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From: Daniela
Patrucco daniela.patrucco@retenergie.it
To:
Sent: Tuesday,
November 03, 2015 9:30 AM
Subject:
SARZANA 13 NOVEMBRE CIRCOLO ARCI: ENERGIA INTELLIGENTE, ECONOMIA DI COMUNITA’
Cari
soci e simpatizzanti,
vi
invito a partecipare alla serata che abbiamo organizzato venerdì 13 Novembre
alle 21.00 a Sarzana, in Via Landinelli 88, presso il Circolo ARCI di
Sarzana-Val di Magra, in collaborazione con il GAS In.di.os.ca. e il Comitato
SpeziaViaDalCarbone, per presentare il nostro progetto per la produzione di
energia elettrica rinnovabile, etica e sostenibile. L’intento della serata è
aggiornare i soci sulle ultime acquisizioni della cooperativa e acquisire nuovi
soci per ampliare la base sociale della cooperativa.
Come
sapete, Retenergie è attiva dal 2008 e conta oltre 900 soci in diverse regioni
italiane e produce energia rinnovabile in grado di soddisfare il fabbisogno di
quasi 700 persone. Nel corso della serata sarzanese sarà presentato l’ultimo
investimento della Cooperativa: due impianti fotovoltaici di circa 180 kW
collocati sui tetti di due scuole in Sicilia. I partecipanti potranno valutare
l’opportunità di associarsi e sostenere il progetto di Retenergie con una o più
azioni.
Enel
ha annunciato la chiusura entro il 2019 di 23 centrali italiane alimentate con
combustibili fossili. La centrale a carbone della Spezia chiuderà probabilmente
ben prima della scadenza dell’AIA, fissata nel 2021. Noi possiamo lavorare
insieme per un progetto alternativo: efficienza energetica e sostituzione delle
grandi centrali a carbone con impianti di energia rinnovabile distribuiti sul
territorio e di proprietà dei cittadini.
A
Dicembre a Parigi si terrà la 21a Conferenza delle Parti (COP21) sui
cambiamenti climatici. Il mantenimento dell’innalzamento della temperatura
entro i 2°C è l’obiettivo minimo da raggiungere e per questo occorre ridurre
drasticamente le emissioni di gas serra già dal 2020. Due terzi delle emissioni
di CO2 sono legati alla produzione e all’uso di energia: si deve, dunque,
cominciare di lì. Lo dice il rapporto su “Energia e cambiamento climatico”
pubblicato dall’Agenzia Internazionale per L’Energia.
Retenergie
e il Comitato SpeziaViaDalCarbone aderiscono alla campagna #DIVESTItaly per
chiedere agli investitori istituzionali e agli enti pubblici di disinvestire da
titoli azionari e obbligazionari di imprese che estraggono e commercializzano
carbone, petrolio e gas, ritenuti tra i maggiori responsabili dei cambiamenti
climatici in corso.
A
livello internazionale la campagna è partita negli Stati Uniti nel 2012. A
oggi, più di 400 investitori istituzionali (tra cui università, ordini
religiosi, fondi pensione, ecc.) e 2.000 individui in tutto il mondo si sono
impegnati ad azzerare o ridurre i propri investimenti nei combustibili fossili
per un totale di oltre 2.600 miliardi di dollari.
Molti
soggetti finanziari stanno spostando i loro capitali dal settore delle fossili
a quello delle rinnovabili e questo succede dopo che qualche migliaio di
risparmiatori ha iniziato a trasferire i propri risparmi verso soggetti con
produzioni energetiche ecocompatibili. Basta una piccola percentuale del
mercato per creare una tendenza. Noi possiamo essere tra quelli che creano
questa tendenza.
Ora
anche Enel ha deciso di cambiare la propria politica energetica ma non basta.
L’energia deve tornare a essere un bene comune, prodotto con il minor
sfruttamento possibile delle risorse e in forma diffusa: dai cittadini e per i
cittadini.
“In
alcuni luoghi, si stanno sviluppando cooperative per lo sfruttamento delle
energie rinnovabili che consentono l’autosufficienza locale e persino la
vendita della produzione in eccesso. Questo semplice esempio indica che, mentre
l’ordine mondiale esistente si mostra impotente ad assumere responsabilità,
l’istanza locale può fare la differenza”. L’ha scritto il Papa nell’Enciclica
Laudatosì.
Poco
dopo la costituzione del Comitato SpeziaViaDalCarbone, nel 2011, diverse
persone capirono che potevamo e dovevamo fare anche altro. Aderimmo a
Retenergie e cambiammo fornitore, scrivendo a Enel le ragioni della nostra
decisione: “Ho deciso di cambiare fornitore di energia elettrica perché non
condivido le scelte di politica energetica adottate da Enel SpA, che privilegia
l’utilizzo di fonti fossili e nucleare”.
La
produzione di energia dal basso attraverso la proprietà condivisa è la prima
scelta rivoluzionaria che siamo chiamati a compiere, l’alternativa percorribile
che ci compete.
Siamo
pronti a unirci per farlo, qui ed ora, sul nostro territorio?
Sono
quasi 200 i soci liguri di Retenergie che partecipano agli investimenti, con la
giusta remunerazione, e utilizzano i servizi della cooperativa. Con i gruppi di
acquisto solidale abbiamo sperimentato che attraverso la modifica e il
miglioramento dei modelli di consumo di più famiglie unite, si è andati a
incidere sul sistema distributivo globale delle merci in generale e della carne
in particolare (la zootecnia intensiva è responsabile del 25% delle emissioni
di gas serra). Con le cooperative di produzione e di consumo come Retenergie,
l’alternativa è a portata di mano anche per l’energia. Sta a noi unire le
competenze per una progettualità territoriale nella Provincia di La Spezia, che
può diventare uno tra i mille esempi locali di una via d’uscita a livello
globale dalla strada verso il collasso.
Vi
aspettiamo, insieme a chi pensate possa essere interessato all’argomento.
Saluti,
Daniela
Patrucco: VicePresidente di Retenergie e portavoce del Comitato
SpeziaViaDalCarbone
Cellulare:
348 44 01 645
Luca
Zucconi: Gas In.di.os.ca.
Cellulare:
340 30 41 543
L’evento
Facebook
La
pagina dell’evento sul sito di Retenergie
La
pagina dei nuovi impianti di Capizzi
La
pagina contenente i tassi di remunerazione del prestito sociale
---------------------
From:
Controsservatorio Valsusa info@controsservatoriovalsusa.org
To:
Sent: Tuesday,
November 03, 2015 1:36 PM
Subject: UNA
SENTENZA SENZA PRECEDENTI
La
sentenza che verrà pronunciata tra pochi giorni in Val di Susa non ha
precedenti, almeno in Europa. Per tre giorni i giudici ascolteranno una
quarantina di testimonianze che documenteranno irregolarità, omissioni,
soprusi, violazioni di diritti, abusi, violenze e quant’altro.
Sarà
il Tribunale Permanente dei Popoli (TPP) a pronunciarsi domenica 8 novembre su
“Diritti fondamentali, partecipazione delle comunità locali e grandi opere: dal
TAV alla realtà globale” dopo aver preso in esame numerose denunce:
testimonianze dirette sul TAV in Valsusa, sull’aeroporto di Notre Dame des
Landes in Francia, sul MUOS di Niscemi, sul MOSE di Venezia.
Ma
i giudici ascolteranno anche relazioni su altre realtà: dalla miniera a cielo
aperto di Rosia Montana in Romania alla linea ferroviaria “Y basca” in Spagna,
dal progetto HS2 nel Regno Unito al ponte di Messina e alle trivellazioni per
la ricerca di idrocarburi in diverse regioni d’Italia. E altre ancora.
Sotto
accusa risulterà l’intero “sistema” delle grandi opere che incide pesantemente
sui meccanismi complessivi di funzionamento delle istituzioni e della stessa
democrazia: non un’accusa generica, ma un preciso elenco di responsabilità
documentate di organismi, società, governi e istituzioni.
Nelle
nostre precedenti newsletters e sul nostro sito abbiamo già informato sul
percorso che ci ha portato a coinvolgere il TPP sul tema dei diritti violati in
Valsusa e non solo: siamo ora alla fase conclusiva e ci auguriamo che i nove
giudici provenienti da diversi paesi dell’Europa e dell’America Latina si
esprimano con chiarezza raccogliendo le nostre denunce.
Non
può sfuggire l’importanza della sentenza che verrà emessa domenica prossima in
Val di Susa: l’hanno sicuramente colta Salvatore Settis, Raul Zibechi, Tomaso
Montanari, Alex Zanotelli, Luciano Gallino, Giovanni Palombarini, Paolo
Maddalena, Marco Aime e Ugo Mattei: potete leggere i loro messaggi di sostegno
sul nostro sito.
Il
nostro augurio è che ad essi si aggiungano molte altre voci, che siano migliaia
coloro che cercheranno di dare il massimo risalto possibile a un pronunciamento
che potrà (e dovrà) avere significative e importanti ricadute nei diversi
territori. La sentenza di per sé non sarà certo in grado di mettere la parola
fine alle tante violazioni di diritti fondamentali commesse in nome di un
progresso i cui effetti devastanti sono sotto gli occhi di tutti, ma su di essa
potranno contare le tante resistenze che portano intere comunità a voler essere
protagoniste del proprio futuro.
Chiediamo
a ognuno di fare la propria parte, consapevoli che i grandi media faranno di
tutto anche questa volta per mettere il silenziatore su una sentenza
sicuramente scomoda.
Seguite
il nostro sito, seguite nei prossimi giorni le nostre pagine FaceBook e
Twitter, rilanciate le notizie, gli articoli, i commenti, rompete il muro del
silenzio.
Nei
giorni successivi alla sentenza pubblicheremo sul sito http://controsservatoriovalsusa.org
tutte le registrazioni audio/video delle
testimonianze e i materiali allegati.
Sostenete
il Controsservatorio Valsusa!
---------------------
From:
Claudio Pietra claudio.pietra@libero.it
To:
Sent:
Tuesday, November 03, 2015 4:01 PM
Subject:
APPUNTI SU MODIFICHE DEL 81/08 DA PARTE DEL JOB ACT NOVEMBRE 2015
Ennesima
anomalia istituzionale da parte di questo Governo che modifica ancora una volta
il Testo Unico sulla sicurezza del lavoro favorendo le imprese e i datori di
lavoro.
Diminuirà
gli infortuni sulla carta perché elimina l’obbligo di informare la pubblica
sicurezza e trasferisce quest’obbligo dei datori al lavoro, a una comunicazione
degli stessi all’INAIL; anche gli ospedali avranno l’obbligo di informare.
Nel
frattempo, l’eliminazione della competenza della Pubblica Sicurezza provocherà
uno slittamento dell’inizio delle indagini per un infortunio; questo sarà ancora
più spostato in avanti così che tutti avranno modo di modificare lo stato dei
luoghi e di trovare una favorevole versione da riferire alla Polizia
Giudiziaria che indaga sulle cause e sulle responsabilità. Complimenti !!!
Dal
punto di vista etico in contro tendenza rispetto all’attività delle Procure e
della Cassazione degli ultimi anni, che consideravano un incidente sul lavoro
non più una morte bianca ma un vero e proprio omicidio colposo, il Governo
togliendo di messo la Pubblica Sicurezza (evidentemente secondo loro,
l’attività della Polizia dovrebbe riguardare solo i danni alla proprietà o la
scorta ai politici) di fatto dichiara e afferma che gli omicidi sul lavoro sono
una morte di “serie B”, non sono certamente un problema di sicurezza pubblica. Ma
un incidente una calamità, un problema personale, un episodio sfortunato.
Questo
secondo loro è il progresso.
Saluti
amarissimi
Claudio
*
* * * *
ATTUAZIONE
DEL JOBS ACT: RAZIONALIZZAZIONI, SEMPLIFICAZIONI E MODIFICHE APPORTATE AL
D.LGS.81/08
Con
la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale n. 221 del 23/09/15 dei D.Lgs.148, 149,
150 e 151 è terminata l’attività del Governo diretta a dare attuazione alle
deleghe contenute nella Legge 183/14 (Jobs Act).
Di
questi, quelli che riguardano il mondo della salute e sicurezza sul lavoro sono
i seguenti:
-
D.Lgs.
23 settembre 2015, n. 151 (Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione
delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre
disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione
della Legge 10 dicembre 2014, n. 183):
-
D.Lgs.
14 settembre 2015, n. 149 (Disposizioni per la razionalizzazione e la
semplificazione dell’attività ispettiva in materia di lavoro e legislazione
sociale, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183).
Il
D.Lgs.151/15 riporta nuove semplificazioni per la sicurezza e diverse modifiche
al D.Lgs.81/08 e al D.P.R.1124/1965, mentre il D.Lgs.149/15 prevede il riordino
dell’attività ispettiva e l’istituzione dell’Ispettorato nazionale del Lavoro.
Tra
le varie novità introdotte dal D.Lgs.151/15, si segnalano le seguenti modifiche
apportate al D.Lgs.81/08:
-
la
messa a disposizione al datore di lavoro, da parte dell’INAIL di strumenti
tecnici e specialistici per la riduzione dei livelli di rischio;
-
lo
svolgimento diretto da parte del datore di lavoro dei compiti di primo
soccorso, nonché di prevenzione degli incendi e di evacuazione, anche nelle
imprese o unità produttive che superano i cinque lavoratori;
-
il
miglioramento del processo di acquisizione delle informazioni necessarie per il
calcolo del premio assicurativo attraverso la realizzazione di un apposito
servizio sul portale dell’INAIL;
-
la
trasmissione all’INAIL del certificato di infortunio e di malattia
professionale esclusivamente per via telematica a carico del medico o dalla
struttura sanitaria competente al rilascio, con conseguente esonero per il
datore di lavoro;
-
la
trasmissione all’autorità di pubblica sicurezza delle informazioni relative
alle denunce di infortunio mortali o con prognosi superiore a trenta giorni a
carico dell’INAIL, esonerando il datore di lavoro;
-
l’abolizione
dell’obbligo di tenuta del registro infortuni, anticipando la soppressione
dell’obbligo, connessa, nelle intenzioni del legislatore, alla emanazione del
decreto interministeriale istitutivo del Sistema Informativo Nazionale per la
Prevenzione nei luoghi di lavoro (SINP).
Relativamente
all’articolo 34 del D.Lgs.81/08, sullo svolgimento diretto da parte del datore
di lavoro dei compiti di primo soccorso nonché di prevenzione incendi, in
conseguenza della modifica (mediante abrogazione del comma 1-bis dell’articolo
34), per il datore di lavoro non vi sono più i limiti disposti in relazione
alle dimensione delle imprese, ovvero fino a cinque lavoratori, in ordine alla
possibilità di svolgere direttamente i compiti di primo soccorso, nonché di
prevenzione degli incendi e di evacuazione.
Con
le modifiche del D.Lgs.151/2015, quindi, il datore di lavoro ha la possibilità
di svolgere direttamente i compiti di primo soccorso, di prevenzione degli
incendi e di evacuazione, anche nelle imprese o unità produttive che superano i
cinque lavoratori. Da qui anche la modifica al comma 2-bis dell’articolo 34,
nel quale sostituendo l’abrogato riferimento “comma 1-bis”, con le parole di
“primo soccorso nonché di prevenzione incendi ed evacuazione” assume tale
aspetto: “il datore di lavoro che svolge direttamente i compiti di primo
soccorso nonché di prevenzione incendi e di evacuazione deve frequentare gli
specifici corsi formazione previsti agli articoli 45 e 46”.
Oggetto
di semplificazione sono anche gli adempimenti formali concernenti gli infortuni
sul lavoro e le malattie professionali.
In
particolare, con la sostituzione del comma 3 dell’articolo 28 del
D.P.R.1124/65, si propone di migliorare il processo di acquisizione delle
informazioni che l’Istituto assicuratore rende disponibili, in via telematica,
al datore di lavoro ai fini del calcolo del premio assicurativo. Le modalità di
fruizione del suddetto servizio, disponibile nel portale dell’INAIL, saranno
definite dall’INAIL stesso con proprio provvedimento da emanare entro sessanta
giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento in parola.
La
denuncia di infortunio continua a essere fatta entro 2 giorni da quello in cui
il datore di lavoro ne ha avuto notizia, ma deve ora essere corredata dei
riferimenti al certificato medico già trasmesso all’Istituto assicuratore per
via telematica direttamente dal medico o dalla struttura sanitaria competente
al rilascio.
Rivisitato
anche l’articolo 54 del D.P.R.1124/65. Nello specifico, per il datore di lavoro
le informazioni relative a ogni infortunio sul lavoro mortale o con prognosi
superiore a 30 giorni, si intende assolto con l’invio della denuncia di
infortunio all’INAIL, con modalità telematica.
Il
certificato della visita rilasciato dal medico in caso di prima assistenza a un
infortunato, salvo quanto previsto dall’articolo 25 del D.Lgs.38/00, deve
essere trasmesso all’INAIL per via telematica direttamente dal medico o dalla struttura
sanitaria competente al rilascio.
Il
datore di lavoro deve fornire all’Istituto assicuratore tutte le notizie
necessarie per l’istruttoria delle denunce. In precedenza, era il preposto
all’azienda a fornire al medico tutte le notizie necessarie per completare il
modulo e firmarlo quando era richiesto dal medico stesso.
Le
suddette modifiche (comma 1, lettere b), c), d), e) e f), dell’articolo 21 del
D.Lgs.151/15) hanno efficacia a decorrere dal 180° giorno successivo alla data
di entrata in vigore del provvedimento in argomento. A decorrere dal 180°
giorno successivo alla data di entrata in vigore del D.Lgs.151/15, con la
trasmissione telematica del certificato di malattia professionale, si intende
assolto, per le malattie professionali indicate nell’elenco di cui all’articolo
139 del medesimo D.P.R.1124/65, l’obbligo di trasmissione della denuncia di cui
allo stesso articolo 139 ai fini dell’alimentazione del Registro Nazionale
delle malattie causate dal lavoro ovvero a esso correlate, di cui all’articolo
10, comma 5, del D.Lgs.38/00.
Altra
interessante disposizione è quella contenuta nell’articolo 21, comma 4, Capo
III del D.Lgs.151/15, per la quale viene abolito l’obbligo di tenuta del
registro degli infortuni: “A decorrere dal novantesimo giorno successivo alla
data di entrata in vigore del presente decreto, è abolito l’obbligo di tenuta
del registro infortuni”.
Cristina
Pacchiardo
Responsabile
Ricerca e Sviluppo SILAQ
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From:
AIEA Paderno Dugnano aieapadernodugnano@gmail.com
To:
Sent:
Tuesday, November 03, 2015 6:22 PM
Subject:
MOBILITAZIONE AMIANTO: PRESIDIO 11 NOVEMBRE SOTTO IL MINISTERO DEL LAVORO
MOBILITAZIONE
AMIANTO: PRESIDIO 11 NOVEMBRE SOTTO IL MINISTERO DEL LAVORO PER CHIEDERE
GIUSTIZIA PER FONDO VITTIME AMIANTO
Si
è tenuta il 28 ottobre presso la sala Caduti di Nassirya al Senato della
Repubblica un incontro del Coordinamento Nazionale Amianto in occasione della
presentazione del volume realizzato da Associazione Italiana Esposti Amianto
Onlus e Medicina Democratica dedicato ai temi della sanità e della
giurisprudenza in tema di amianto.
Erano
presenti anche i Sindacati confederali, professori e medici esperti, alcune
realtà del territorio impegnate sul tema e il Senatore Lucio Romano e la
Senatrice Serenella Fucksia.
Ha
aperto l’incontro il Senatore Casson, primo firmatario del Disegno di Legge
1645 sull’amianto fermo in Parlamento, nonostante i solleciti alla Commissione
Lavoro e al Presidente del Senato, da inizio della legislatura.
Inoltre
il senatore Casson, quale vice presidente della Commissione Giustizia del
Senato, è intervenuto sulla necessità di annullare o, almeno, allungare i tempi
di prescrizione per i reati che riguardano la salute e sicurezza sul lavoro e
la salubrità ambientale.
Gli
interventi hanno evidenziato una preoccupante situazione di stallo a livello
legislativo e un arresto conclamato del Piano Nazionale Amianto presso la
Conferenza Stato-Regioni che vanifica anni di lotta e di impegno sia del mondo
dell’associazionismo che dell’ex Ministro della Sanità Balduzzi, impegnato
durante il governo Monti a regolamentare l’annosa questione sanitaria,
ambientale e lavorativa in tema di amianto.
A
ciò si aggiunge il dissenso per il recente Decreto del Ministro del Lavoro
Giuliano Paoletti in materia di Fondo Vittime Amianto e risarcimento delle
vittime non professionali e ambientali malate di mesotelioma, che prevede un
assegno di 5.600 euro “Una Tantum”.
Il
CNA, i sindacati confederali, l’ANMIL e l’AFEVA hanno lanciato in quella sede
la giornata di mobilitazione sotto il Ministero del Lavoro in Via Veneto per il
giorno 11 Novembre per richiedere al Ministro un incontro urgente affinché
venga revisionato il Regolamento e il Decreto Fondo Vittime Amianto per dare
giustizia a chi si ammala di una patologia come il mesotelioma che non lascia
via di scampo.
Roma
29/10/15
Coordinamento
Nazionale Amianto
Associazione
Italiani Esposti Amianto Onlus
Fulvio
Aurora
*
* * * *
11
Novembre 2015
Presidio
al Ministero del Lavoro
via
Veneto Roma
CGIL,
CISL, UIL, AMNIL, le Associazioni Vittime dell’Amianto, AFEVA di Casale
Monferrato, Associazione Italiana Esposti Amianto manifestano per avere un
giusto decreto e regolamento di accesso al fondo vittime dell’amianto.
Bisogna
distribuire subito le risorse accantonate nel Fondo alle vittime dell’amianto.
Non
si possono accantonare milioni in riserva di cassa e non tutelare le vittime.
Su
una media di 1.200 malati di mesotelioma all’anno, solo 700 circa ricevono le
indennità di malattia professionale.
Le
vittime familiari e le vittime ambientali riconosciute dalla legge secondo il
Decreto del Ministero dovrebbero ricevere solo “Una Tantum” di 5.000 euro!!!!
Questa
manifestazione chiede che il Ministro riscriva il Regolamento e il Decreto!!!
Un
Regolamento più equilibrato, più coerente con lo spirito della legge.
Un
Decreto che dia una giusta indennità alle vittime incolpevoli della mancata
protezione e tutela da parte dello Stato.
PRESIDIO
DEL MINISTERO DEL LAVORO
11
NOVEMBRE DALLE 10 ALLE 16
PER
IL RISPETTO DEI MALATI DI MESOTELIOMA
PER
L’ASSEGNAZIONE DI UN INDENNIZZO DIGNITOSO E RISARCITORIO DELLA MANCATA TUTELA
DELLA SALUTE PUBBLICA DA PARTE DELLO STATO
I
CITTADINI SONO CHIAMATI A SOSTEGNO DI UNA GIUSTA RICHIESTA DI SOLIDARIETA’
VERSO VITTIME INCOLPEVOLI DELLA MANCATA TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA.
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From:
AIEA Paderno Dugnano aieapadernodugnano@gmail.com
To:
Sent:
Tuesday, November 03, 2015 7:35 PM
Subject:
ANNIVERSARIO DELLA TRAGEDIA ALLA EURECO DI PADERNO DUGNANO
Buonasera,
in
occasione del 5° Anniversario della Tragedia dell’Eureco di Paderno Dugnano, vi
invio il Comunicato Stampa del Comitato a sostegno delle Vittime.
Domani
alle 15,30 verranno deposti dei fiori presso il “Parco della Pace” (via San
Martino), dove l’Amministrazione in ricordo ha piantumato 4 piante, per deporre
un fiore per i lavoratori deceduti, seguirà alle ore 16.15 una messa nella
chiesa San Martino di Palazzolo Milanese.
Paderno
Dugnano, 10/10/2015
COMUNICATO
Il
prossimo 4 Novembre ricorrerà il 5° anniversario della tragedia verificatasi a
Paderno Dugnano all’interno della società Eureco, quando il mancato rispetto
delle norme di sicurezza, come sentenziato anche nella sentenza di 2° grado, ha
provocato lo scoppio dell’incendio che ha portato alla morte di 4 lavoratori e
causato ferite materiali e psicologiche, non ancora superate, per altri quattro
dipendenti.
A
cinque anni di distanza, possiamo dire che giustizia non è stata fatta, perché
il proprietario imprenditore condannato in appello a 5 anni di carcere e al
risarcimento delle vittime, rifugiandosi in un contenzioso con l’assicurazione,
non ha assolto al dovere di compensare il terribile danno che ancora oggi
provoca grave disagio ai sopravvissuti ancora, da allora, disoccupati.
L’imprenditore,
attualmente libero, spera in sconti di pena ricorrendo in Cassazione, cosa che
rappresenterebbe una terribile beffa per le vittime, perché si tratta di un
datore di lavoro che non ha investito nulla nella formazione dei dipendenti, ha
smaltito irregolarmente rifiuti (amianto compreso), sapeva anticipatamente
delle ispezioni, ma l’aspetto ancor più grave è che si tratta di persona
recidiva per aver causato un’altra morte di un dipendente in un suo
insediamento in provincia di Pavia.
Desideriamo
che questa tragedia non sia dimenticata, innanzitutto per i familiari delle
vittime e per gli ex lavoratori, ma anche per gli abitanti di Paderno Dugnano
che rischiano, viste le richieste di autorizzazione, di riavere un insediamento
similare sullo stesso luogo.
Informiamo
che nella giornata della ricorrenza della tragedia, con i familiari e gli ex
lavoratori ci ritroveremo alle ore 15.30 presso il “Parco della Pace” (via San
Martino), dove l’Amministrazione in ricordo ha piantumato 4 piante, per deporre
un fiore per i lavoratori deceduti, seguirà alle ore 16.15 una messa nella
chiesa San Martino di Palazzolo Milanese.
Per
tutti coloro che non potessero partecipare, chiediamo che nella giornata del 4
Novembre 2015 si ricordi questo triste anniversario dedicando un pensiero alle
vittime ed un minuto di silenzio, nel rispetto delle norme nei luoghi di lavoro
e perché ci sia più attenzione e protezione del nostro ambiente e perché
episodi del genere mai più si ripetano!
COMITATO
A SOSTEGNO DEI FAMILIARI DELLE VITTIME E DEI LAVORATORI EURECO
e-mail:
comitatovittime.eureco@gmail.com
cellulare: 335 68
63 489
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From: Maria Nanni mariananni1@gmail.com
To:
Sent: Wednesday,
November 04, 2015 3:00 PM
Subject:
13 NOVEMBRE: DIBATTITO SU RAPPRESENTANZA E ELEZIONI RSU
INCONTRO/DIBATTITO
“QUALE
RAPPRESENTANZA PER I LAVORATORI?”
Tutto
quello che c’è da sapere sull’Accordo del Gennaio 2014 e sul bluff del rinnovo
RSU/RLS.
Venerdì
13 Novembre ore 14.30
Sala
del DLF di Firenze, Via Alamanni
Dal
24 al 27 novembre 2015 si consumerà per i ferrovieri l’ennesimo scippo di
diritti, con un rinnovo farsa delle RSU (Rappresentanze Sindacali Unitarie).
CAT
e CUB non hanno sottoscritto l’Accordo sulla Rappresentanza del 10 gennaio 2014
fra Confindustria e CGIL, CISL e UIL che soffoca ogni legittima istanza dei
lavoratori e apre alla cancellazione del diritto di sciopero; solo chi sottostà
a tali regole può concorrere alle prossime RSU che in Ferrovia non si rinnovano
ormai da 12 anni!!
Per
le nostre controparti era necessario indire le elezioni RSU solo dopo aver
cancellato ogni possibilità per i delegati di opporsi alle decisioni dei
vertici dei sindacati cosiddetti maggiormente rappresentativi.
Si
delineano così nuove RSU che lasciano campo libero a misure di lacrime e sangue,
che i ferrovieri vedranno piombare loro addosso a tamburo battente:
smembramento, privatizzazione, esternalizzazioni, CCNL dello sfascio...
Per
questo non ci siamo presentati alle elezioni RSU con nostre liste.
Per
questo riteniamo necessario e possibile condurre la lotta all’esterno di queste
false rappresentanze.
Pensiamo
necessario creare un fronte sempre più ampio che superi i recinti imposti dalle
controparti, forte delle esperienze, delle capacità e della passione di
attivisti e lavoratori, in grado di resistere all’affondo alla sicurezza, ai
diritti, alle condizioni di lavoro, e di contrastare la crescente repressione
aziendale.
Discutiamone
insieme venerdì 13 novembre a Firenze.
CUB
Trasporti Toscana
CAT
Coordinamento Autorganizzato lavoratori Trasporti Toscana
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From:
Alessandra Cecchi alexik65@gmail.com
To:
Sent:
Wednesday, November 04, 2015 5:43 PM
Subject:
STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NEI COMUNI GIÀ SEDI DI IMPIANTI
NUCLEARI
Segnalo
un documento relativo allo stato di salute della popolazione residente nei
Comuni già sedi di impianti nucleari: analisi della mortalità, stima dei casi
attesi e rassegna degli altri studi epidemiologici.
Il
documento è scaricabile al link:
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From: Mario Murgia info@associazioneespostiamiantovalbasento.it
To:
Sent:
Saturday, November 07, 2015 6:23 PM
Subject:
NEWS ASSOCIAZIONE ITALIANA ESPOSTI AMIANTO VAL BASENTO E INIZIATIVE NAZIONALI
La
prossima settimana sarà caratterizzata da diverse iniziative che ci vedrà
impegnati sul territorio nazionale.
ROMA,
MERCOLEDI’ 11 NOVEMBRE 2015
Le
Organizzazioni Sindacali, l’ANMIL, il Coordinamento Nazionale Amianto (CNA) e
l’ Associazione Familiari e Vittime dell’Amianto (AFeVA), effettueranno un
presidio presso la sede del Ministero del Lavoro in Via Veneto per manifestare
il dissenso verso il Decreto emanato per accedere al Fondo vittime dell’amianto
dei malati civili di mesotelioma che prevede “Una Tantum” di 5.600 euro per
ogni mesotelioma ambientale comprovato.
ROMA,
GIOVEDI’ 12 NOVEMBRE 2015,
Presso
la sede dell’Istituto Superiore di Sanità, viale Regina Elena n. 299, si terrà
il Convegno “Primi risultati Progetti Nazionali sull’Amianto” per la
presentazione dei risultati relativi alle linee progettuali 2012 finanziate dal
Ministero della Salute per la promozione delle azioni di interesse sanitario.
L’evento ha lo scopo di divulgare le conoscenze sulle attività relative agli
accertamenti analitici, all’esposizione e alle patologie asbesto correlate e
alle problematiche dell’esposizione all’amianto.
OTTANA
(NU), MERCOLEDI’ 11 NOVEMBRE 2015,
Si
terrà la presentazione di un esposto denuncia, promosso da AIEA e Medicina
Democratica, depositato in data 06/11/15 alla Procura di Cagliari, per il sito
industriale ex Rumianca di Assemini, oggi Syndial, per accertare eventuali
omissioni colpose degli Enti locali coinvolti, da cui potrebbero scaturire
fattispecie di rilevanza penale per la violazione delle norme di prevenzione
degli infortuni sul lavoro o relative all’igiene sul lavoro e di un esposto
denuncia, promosso da AIEA e Medicina Democratica e che verrà depositato alla
Procura di Nuoro, per il sito industriale ex ANIC/EniChem di Ottana, per
accertare eventuali omissioni colpose degli Enti locali coinvolti che
potrebbero aver causato il decesso per mesotelioma, per carcinoma polmonare,
per tumori della laringe e della faringe e per altre patologie oncologiche
professionali.
MONTESCAGLIOSO
(MT), SABATO 14 NOVEMBRE 2015,
Si
terrà il convegno “Quale Giustizia per le Vittime e per gli ex Esposti”,
finalizzato alla discussione dei temi trattati nel volume “Atti Convegno di
Matera 17-18 ottobre 2014”, presentato ufficialmente il 28 ottobre 2015 nella
Sala Nassyria del Senato.
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From: Mario Murgia info@associazioneespostiamiantovalbasento.it
To:
Sent:
Sunday, November 08, 2015 10:57 AM
Subject:
MONTESCAGLIOSO, MANIFESTO / LOCANDINA PER SABATO 14 NOVEMBRE 2015
“PATOLOGIE
ASBESTO CORRELATE – PREVENZIONE E RICERCA GIUSTIZIA PER LE VITTIME E PER GLI EX
ESPOSTI” (ATTI DEL CONVEGNO DI MATERA DEL 17 E 18 OTTOBRE 2014)
Sabato,
14 novembre 2015, ore 18:00 Sala del Capitolo Abbazia San Michele Arcangelo
Montescaglioso (MT)
Questa
pubblicazione vuol dare un contributo alla risoluzione dei diversi problemi
ancora “esistenti”, come:
-
la
sorveglianza sanitaria degli ex esposti all’amianto e l’eventuale possibilità
di diagnosi precoce delle malattie asbesto correlate;
-
le
contraddizioni emergenti dalle norme e dalla giurisprudenza sui benefici
previdenziali, non ultimo la sentenza Eternit della Cassazione, del 19/11/2014,
che ha posto con forza il problema della prescrizione delle responsabilità
penali per reati ambientali;
-
la
non prescrizione del diritto alla rendita ai superstiti.
E’
una occasione per discutere lo stato di avanzamento del Disegno di Legge 1645,
volutamente abbandonato nella Commissione lavoro del Senato, dell’Atto di
indirizzo Ministeriale per lo stabilimento ex ENI di Pisticci Scalo, dei
problemi di sanità derivanti dall’inquinamento ambientale.
Si
parlerà dei processi in corso e in particolare della prescrizione del
riconoscimento della certificazione per l’esposizione all’amianto e delle
malattie professionali tabellate che l’INAIL non riconosce in via
amministrativa costringendo le vittime e gli aventi diritto, in caso di decesso
della vittima, ad estenuanti percorsi giudiziari.
L’invito
è rivolto alle Istituzioni Territoriali, ai Parlamentari, ai Sindacati, alle
Associazioni, agli Esperti nel campo della prevenzione, della giurisdizione,
delle bonifiche e della cura delle malattie correlate all’amianto.
PRESENTA
E MODERA
-
Maria
Bubbico responsabile Formazione ECM e Tirocini, ASM Matera
SALUTI
E APERTURA LAVORI
-
Giuseppe
Selvaggi: sindaco di Montescaglioso
-
Angelo
Eletto assessore comunale all’Ambiente, Sanità ed Igiene Pubblica
-
Maddalena
Di Taranto assessore comunale alle Politiche Sociali
INTERVENTI
-
Francescopaolo
Lo Buono Medicina del Lavoro, ASM, Matera: “Dati consuntivi della Sorveglianza
Sanitaria, l’importanza dello Studio Epidemiologico”
-
Rosa
Anna Cifarelli Ricercatrice, X-life CRM, ARPAB, Matera: “Indagini molecolari
nella prevenzione delle lesioni asbesto correlate”
-
Pietro
Quinto e Andrea Sacco Direzione Generale e Sanitaria ASM, Matera: “Ruolo
dell’Azienda Sanitaria di Matera nella prevenzione delle lesioni asbesto
correlate”
-
Domenico
Della Porta Consulente Commissione Parlamentare di Inchiesta Infortuni sul
Lavoro e Malattie Professionali “Aspettando la Terza Conferenza Nazionale
Amianto”
-
Mario
Murgia Vicepresidente Nazionale AIEA: “Giustizia per le vittime e per gli ex
esposti”
-
Piero
La Corazza Presidente Consiglio Regione Basilicata: “Atto di Indirizzo
Ministeriale stabilimento ex ENI di Pisticci, Piano Regionale Amianto”
DIBATTITO
E CONCLUSIONI
-
Filippo
Bubbico Vice Ministro dell’Interno
L’evento
è organizzato dalla Amministrazione Comunale di Montescaglioso,
dall’Associazione Italiana Esposti Amianto e da Medicina Democratica
Basilicata.
L’Associazione
AIEA Val Basento rende disponibile, ai cittadini interessati, la pubblicazione
degli Atti. Tale pubblicazione è stata presentata ufficialmente il 28 ottobre
2015 nella Sala Nassyria del Senato.
Per
informazioni
Rosa
Anna Cifarelli
e-mail:
rcifarelli2@gmail.com
cellulare:
333 71 56 889
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