La Coop sei tu…chi ti sfrutta
di più
Una nuova vicenda, ancora nei confronti di una
lavoratrice nella Grande Distribuzione, riapre il dibattito sulla
discriminazione di lavoratori aderenti a sindacati “scomodi”che, all’interno
dell’azienda in cui lavorano, vengono messi alla porta per quello che viene
considerato essere il loro primo “passo falso”.
Sara Catola, delegata sindacale presso l’Ipercoop di
Livorno, è stata licenziata dall’azienda in cui lavorava da 12 anni. E’ stato
indetto uno sciopero, organizzato nel commercio labronico con ampia
partecipazione, per richiederne l’immediata riassunzione. Il motivo di questo
licenziamento è l’accusa che Ipercoop muove alla delegata che, durante un
periodo di congedo parentale Inps al 30%, avrebbe svolto un’altra attività
lavorativa. La realtà è un’altra, ossia che Sara ha usufruito del congedo
parentale per essere presente accanto ai suoi figli nei mesi estivi, quando
cioè le scuole e gli asili sono chiusi: ricordiamoci che una vacanza in un
centro/ soggiorno estivo, costa cifre insostenibili per chi ha redditi da 1200
euro al mese o anche meno.
Sara è infatti una lavoratrice part-time che guadagnava meno di 800 euro mensili: in 12 anni non ha mai ricevuto un richiamo o un provvedimento disciplinare, utilizzava il suo tempo per stare con i figli (il congedo infatti è finalizzato a “consentire la presenza del genitore accanto ai figli al fine di soddisfare i loro bisogni affettivi e relazionali”). Qualora nelle restanti ore avesse svolto una piccola attività lavorativa, lo ha fatto perchè con 800 euro non si arriva a fine mese, soprattutto se hai una famiglia da mantenere. La Coop, che si vanta di rispettare principi etici e morali, ancora una volta svela il suo vero volto: licenzia delegate scomode. A Pisa, tra l’altro, è il principale cliente di quel Panificio Bolognese che deve corrispondere decine di migliaia di euro ai suoi dipendenti privati (perfino tredicesime, tfr, ferie).
Sara è infatti una lavoratrice part-time che guadagnava meno di 800 euro mensili: in 12 anni non ha mai ricevuto un richiamo o un provvedimento disciplinare, utilizzava il suo tempo per stare con i figli (il congedo infatti è finalizzato a “consentire la presenza del genitore accanto ai figli al fine di soddisfare i loro bisogni affettivi e relazionali”). Qualora nelle restanti ore avesse svolto una piccola attività lavorativa, lo ha fatto perchè con 800 euro non si arriva a fine mese, soprattutto se hai una famiglia da mantenere. La Coop, che si vanta di rispettare principi etici e morali, ancora una volta svela il suo vero volto: licenzia delegate scomode. A Pisa, tra l’altro, è il principale cliente di quel Panificio Bolognese che deve corrispondere decine di migliaia di euro ai suoi dipendenti privati (perfino tredicesime, tfr, ferie).
Cobas lavoro privato è a fianco di Sara e denuncia il
ruolo padronale della Lega Coop…..
Cobas Lavoro Privato
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