Nella fase dibattimentale del processo Ilva, che
si sta aprendo a Taranto, e che per legge deve essere pubblica, e tutti, anche
se non sono parti civili, devono poter assistere, pubblico, organi di
informazione, ecc, ci troviamo invece in una situazione peggiore di prima. Al
processo si può entrare solo con il pass, che sono comunque limitati.
Con la giustificazione che le udienze, dalla
prossima del 1° dicembre, si terranno nella caserma Saram della areonautica,
vengono imposte le regole e restrizioni militari e non valgono più quelle della
Giustizia. Aggiungi a questo l'humus terrorista sui fatti di Parigi, e siamo
quasi ad un processo a "porte chiuse"!
QUESTO E' INACCETTABILE, ILLEGALE E DEVE CAMBIARE
SUBITO!
Chi avvantaggerebbe un processo non pubblico, non
aperto, se non i Riva, tutti gli altri imputati suoi complici, i loro avvocati?
Non dimentichiamo che gli avvocati dei Riva già
avevano chiesto il trasferimento del processo da Taranto (avendo una risposta
negativa dalla Cassazione), richiesta riproposta anche nel procedimento
preliminare appena concluso, per avere un processo "tranquillo" al
riparo dalla presenza degli operai, dei cittadini, dei familiari di operai,
bambini, donne morte per l'inquinamento per il profitto; un processo da manipolare
e condurre alla prescrizione. Ora un processo fatto in ambiente militare, con
regole militari rischia di far rientrare dalla finestra la richiesta dei Riva
che era stata cacciata dalla porta e di snaturare quindi il clima del processo
stesso.
FACCIAMO APPELLO A TUTTE LE PARTI CIVILI, AI LORO
AVVOCATI, AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE A CHIEDERE LO STOP DI QUESTE
ILLEGALI DISPOSIZIONI.
Per le parti civili presentate dallo Slai cobas
Calderazzi Margherita
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