Da Pisa una storia di ordinario sfruttamento nel settore alimentare
Abbiamo
intervistato i lavoratori che hanno deciso di rispondere collettivamente
Qual’ è la vostra storia
Il Panificio Bolognese, (nato come azienda individuale
Panificio Bolognese) è in debito con i propri dipendenti per decine di migliaia
di euro. Una annosa vicenda che vogliamo rendere pubblica chiedendone conto
anche alle amministrazioni locali, alla coop (il principale committente del
panificio), alla direzione provinciale del lavoro e alla stessa Guardia di
Finanza. Singoli lavoratori hanno presentato esposti dei quali non sappiamo
nulla, una situazione di illegalità che dovrebbe smuovere anche
l’amministrazione comunale che si erge a difesa della trasparenza La vicenda
inizia nel novembre 2010, con il passaggio della sede operativa e la
contestuale apertura di una SRL denominata Panificio Bolognese, Srl destinata a
gestire la produzione e i contratti/rapporti con i clienti. Nel frattempo i
vari negozi sparsi in città sono rimasti sotto la ditta individuale. Il
proprietario (dallo scorso Maggio è cambiato amministratore unico della nuova
società il cui capitale sociale è di un euro) prese a noleggio un capannone
dove trasferi' i macchinari necessari alla produzione industriale. In soccorso
della società arrivarono le banche locali con un finanziamento di circa 400.000
euro nonostante il capitale sociale della allora società fosse poco piu' di un
quarto della cifra presa in prestito. Le banche non esitano ad accanirsi contro
famiglie indebitate, Equitalia pretende la rateizzazione dei debiti da
lavoratori nel frattempo disoccupati ma allo stesso tempo regalano crediti ad
aziende che non pagano i loro dipendenti. Dal 2012 ad oggi molti lavoratori si
sono licenziati per giusta causa non avendo percepito stipendi per sei \otto
mesi, hanno chiesto l’intervento della direzione provinciale del lavoro ma
inutilmente.
Ma il sindacato cosa fa?
I lavoratori e le lavoratrici sono stati abbandonati
anche dalla Cgil di categoria che si è limitata ad azionare l’ufficio legale,
ma non una protesta , non un’ora di sciopero non una protesta pubblica, non una
iniziativa contro la coop (alla grazia dell’etica di cui si fa portatrice) che
continua a servirsi dal panificio bolognese per i prezzi bassi e fuori mercato
che garantisce sulla pelle di lavoratori non pagati. Una conferenza stampa come
quella di oggi avrebbero dovuto farla un anno fa. Alcuni lavoratori si sono
rivolti alla direzione provinciale del lavoro lamentando il fatto che
nonostante risultassero in cassa integrazione erano regolarmente in produzione.
Vorremmo sapere dalla dpl di pisa se queste denunce sono state verbalizzate e
quali provvedimenti siano stati intrapresi a tutela della legalità e dei
diritti
Cosa pensate di fare?
Intanto denunciare pubblicamente la situazione di
sfruttamento e le connivenze con la proprietà che ha cambiato 4 volte ragione
sociale per sfuggire alle sue responsabilità. Vogliamo sapere cosa abbia da
rispondere la dpl, la Procura della Repubblica. Sia certo che andremo dal
Prefetto e alla Coop e chiederemo loro conto. Noi di sicuro non ci arrendiamo
Nessun commento:
Posta un commento