DUE LINEE SINDACALI NEL MAGAZZINO LOGISTICO DI
BRIGNANO - L'AZIONE DI ATTACCO ALL'UNITA' DEI LAVORATORI DEL SI.COBAS -
Non sappiamo se il sindacato Si.Cobas è al corrente di cosa fanno i loro delegati
e iscritti nel magazzino di Brignano, ma pensiamo sarebbe il caso di porsi il
problema di verificarlo.
DUE LINEE SINDACALI NEL MAGAZZINO
LOGISTICO DI BRIGNANO
Venerdì 18 dicembre viene effettuata nel magazzino un'ispezione congiunta
di ASL-DTL-guardia di finanza, a seguito delle mobilitazioni dello slai cobas
s.c., tra cui l'esposto-denuncia presentato il 1 dicembre da oltre 70
lavoratori sulle condizioni di lavoro e sicurezza che chiede l'intervento
urgente degli organi competenti.
I nostri delegati
sindacali riconoscono gli ispettori, dato che si erano presentati ai loro
uffici per spiegare la gravità della situazione e sollecitarne l'intervento, e
si mettono subito a disposizione per fornire tutti gli elementi e guidare
l'ispezione assieme ai lavoratori che li affiancano nelle zone a rischio
sicurezza. A questo punto sono i capi e capetti della cooperativa che vanno a
chiamare in loro aiuto i rappresentanti sindacali del Si.cobas, che durante
tutta l'ispezione cercano di coprire, minimizzare, far passare per normale in
un magazzino logistico, evidenti situazioni fuori da ogni norma di sicurezza
(tra cui porte di emergenza bloccate, carichi sospesi mal posizionati,
viabilità e carrelli inadeguati, bagni e mensa vergognosi, etc.).
MA LA QUESTIONE E' PIU' GENERALE
A fronte di un cambio di proprietà i lavoratori chiedono garanzie sul posto
di lavoro.
A differenza dei lavoratori tenuti sotto controllo dai confederali, non
aspettano rassegnati di vedere che fine faranno, ma si mobilitano per ottenere
risposte e difendere il posto di lavoro. Dal momento che in questo settore,
l'avvicendarsi delle cooperative è spesso usato per eliminare i lavoratori
scomodi (sindacalizzati, o consumati dal lavoro).
In questa importante lotta, segnata dal blocco totale del magazzino il 28
ottobre, oltre al fronte padronale, il sindacato deve affrontare e combattere
spinte interne opportuniste tra i lavoratori, come quelle di chi cerca una
soluzione individuale e boicotta le iniziative sindacali, incrinando il fronte
interno al solo scopo di garantirsi come affidabili agli occhi della
cooperativa. Cooperativa che aumenta le minaccie di lasciare a casa quelli con
la tessera dello Slai/cobas sc.
E' in questo contesto che si inserisce l'azione del Si.cobas, che incurante
della battaglia in corso non esita a reclutare la parte opportunista dei
lavoratori (che si erano uniti agli altri lavoratori dello slai cobas sc solo
dopo aver fatto i crumiri durante lo sciopero vittorioso del 2011) per avere
una base di iscritti ed entrare nel magazzino (a far cosa visto che non stanno
lottando?).
In particolare utilizzando due lavoratori che erano stati diffidati
ed allontanati dal nostro sindacato perchè si erano resi protagonisti, aizzati
e sotto gli occhi dei responsabili di cooperativa e consorzio, di minacce
fisiche contro un nostro delegato. Della pattuglia filo aziendale entra poi a
far parte un nostro ex delegato, appena dimesso a furor di popolo dai
lavoratori in assemblea per la sua azione di pompiere/intrallazzone. Questi entra
al volo nel nuovo gruppo del Si.cobas, cercando in tutti i modi di convincere
gli amici a seguirlo, ma soprattutto, da delegato, giustificando la realtà
delle pesanti condizioni di lavoro agli occhi di ASL e DTL durante l'ispezione
(fino ad arrivare a motivare i lucchetti presenti su di una porta di emergenza,
con i - presunti - furti nel magazzino).
L'AZIONE DEL
SINDACATO DI CLASSE
Quindi, due sindacati e due azioni differenti. Da due mesi gli operai dello
Slai Cobas sc quotidianamente si mobilitano e scioperano, mentre il gruppo del
Si.cobas, non partecipa, e compie vere azioni di crumiraggio durante gli
scioperi. Contemporaneamente, incurante, continua la sua azione sotterranea di
tesseramento, con le disdette che arrivano direttamente dai fax della
cooperativa, che naturalmente ha tutto l'interesse a dividere i lavoratori in
lotta, indebolirne la forza e la rappresentatività nel magazzino.
Cooperativa che concede piena agibilità quotidiana ai delegati del Si.cobas
per fare questo sporco lavoro. Mentre scatena una guerra aperta quotidiana, nei
confronti dei lavoratori che lottano e scioperano. Soprusi e minacce,
contestazioni disciplinari false verso i delegati, in particolare dopo il 1°
dicembre, quando durante uno sciopero di 4 ore i lavoratori e lo slai cobas sc
portano un'esposto-denuncia sulle condizioni di lavoro alla DTL di Bergamo,
denunciando orari di lavoro infiniti, condizioni di lavoro a cottimo, rischio
sicurezza, mentre i delegati del Si.cobas chiamano amici e parenti per
sostituire i lavoratori in sciopero. Una vera e propria azione di crumiraggio
contro la lotta in corso, che sta ancora continuando.
Infatti li 24 dicembre allo sciopero e manifestazione, i lavoratori si sono
divisi in due: una parte combattiva in lotta con lo Slai Cobas sc, una parte a
garantire la produzione per la cooperativa e i padroni dei supermercati, con in
testa delegati e iscritti al Si.cobas.
Una brutta situazione che manifesta per la prima volta nel 2011 e si può
ricostruire dai comunicati usciti in quel periodo.
http://cobasperilsindacatodiclasse.blogspot.it/2014/04/7-aprile-solidarieta-ai-facchini-ldd-di.html )
e che ora ritorna, sotto una nuova forma, ma ugualmente pericolosa per una
mobilitazione, che andrebbe condivisa, sostenuta, portata in tutti i magazzini.
Perché è una lotta necessaria contro queste condizioni di lavoro bestiali,
e contro il perenne ricatto per posto di lavoro, in forza del CCNL, che
consente, nei cambi appalto, alle cooperative subentranti, di sostituire e
licenziare i lavoratori, quando il lavoro invece c'è.
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