Quella che segue è lo scritto che ci è
arrivato da un dirigente del Sicobas, evidentemente il responsabile per
l'attività a Brignano. Polemizzare con queste posizioni lontane dalla lotta di
classe, dalla lotta come strumento di emancipazione, di potere e di
organizzazione per i lavoratori, non è un esercizio piacevole ma è necessario.
Lo facciamo perché, quanto viene espresso, è lo specchio di quanto da più di
due mesi, nel silenzio totale, viene praticato a Brignano nel nome del Sicobas.
————————————————————————————————————————————————————————————
Da: "lucaesestime@alice.it" <lucaesestime@alice.it>
Data: 22/gen/2016 10:00
Oggetto: situazione Brignano
A: <antonella.fierro@libero.it>, <sindacatodiclasse@gmail.com>
Cc: <19653@tiscali.it>, <aldomilani999@gmail.com>, <remo.campoli1@alice.it> <sicobas.trasporti@yahoo.com>, <slaicobascremona@gmail.com>
Buon giorno, sono Luca del S.I. Cobas,
Data: 22/gen/2016 10:00
Oggetto: situazione Brignano
A: <antonella.fierro@libero.it>, <sindacatodiclasse@gmail.com>
Cc: <19653@tiscali.it>, <aldomilani999@gmail.com>, <remo.campoli1@alice.it> <sicobas.trasporti@yahoo.com>, <slaicobascremona@gmail.com>
Buon giorno, sono Luca del S.I. Cobas,
riscontro la comunicazione ricevuta da Gino in merito
alla situazione a Brignano, innanzitutto sono a richiedere la vostra
piattaforma di rivendicazione per comprendere la situazione e le criticità
all'interno di quel magazzino.
Durante le mobilitazioni di ottobre,
un'assemblea generale, presenti gli iscritti di allora (compresi quelli che per
primi nelle settimane successive sono usciti dallo Slai cobas sc, per entrare
nel Sicobas, ha approvato la rivendicazione di garanzie occupazionali certe per
tutti i lavoratori presenti nel magazzino di Brignano. Posizione che il giorno
dopo il primo incontro in prefettura, concluso senza risultati su questo
fronte, è stata 'formalizzata' in un comunicato (era il 31 ottobre), per
rilanciare lo stato di agitazione, come deciso in precedenza. Mobilitazioni che
hanno ripreso forza dopo aver affrontato problemi seri, come la diffida e
l'allontanamento di due ex iscritti (i primi passati al Sicobas) che
minacciavano un delegato perché organizzava gli scioperi.
Alimentare polemiche non giova a nessuno, però è
necessario ricordare che qualche anno fà il S.I. COBAS aveva evidenziato che
quei lavoratori avevano delle buste paga irregolari, peraltro le hanno
tutt'ora, si era proposto di aumentare il personale in quanto non ammettiamo
che un lavoratore prevalichi il tetto massimo delle ore di lavoro consentite
per legge e facciamo particolare attenzione alla sicurezza. Detto questo giova
precisare che a quel tempo siamo stati infamati e lo Slai cobas per il
sindacato di classe ha continuato a mantenere le stesse situazioni economiche e
lavorative che ultimamente ha voluto denunciare.
Prendiamo atto che quando fa comodo, chi
scrive, è informato. In ogni caso, sui fatti di allora ci sono gli scritti di
allora, che invitiamo a rileggere. Nessuna infamia, solo la verità. È stata una
sporca manovra, respinta, sulla quale avete fatto calare il silenzio. Il
problema è che è comodo stare zitti sperando che le tutto venga dimenticato. Ma
questa volta non va così.
Ora, a mio
avviso, non conviene dividere i lavoratori perchè sappiamo bene chi ne
gioverebbe.
Ci vuole coraggio per scrivere queste
parole. Avete tentato di dividerli nel 2011, ci siete riusciti nel 2015. E non
ci riferiamo alle tessere che avete conquistato, ma al fatto che passando alla
vostra organizzazione questi lavoratori hanno rotto l'unità di lotta con gli
altri, passando nell'altro campo. Da due mesi fanno i crumiri dando forza alla
cooperativa, e soprattutto al padrone ITALTRANS, che ha preso la direzione del
magazzino, per piegarlo e ricondurlo alla normalità degli altri suoi magazzini.
Stipendi bassi, furti sulle ore di straordinario, maggiorazioni inesistenti,
cottimo esasperato, condizioni di lavoro pericolose per la salute e la
sicurezza, ricatto per il posto di lavoro. E non a caso al centro dello scontro
oggi c'è la garanzia per il posto di lavoro dopo che dal 2011 questi lavoratori
hanno vinto per ben due volte, respingendo dei cambi appalto organizzati per
farli fuori. (tipo Basiano per intenderci)
Le informazioni che fin ora mi sono arrivate
riguardano degli scioperi per capricci dei delegati dello Slai, ovviamente devo
ricevere ulteriori riscontri per confermare questa ipotesi; ho sollecitato una
riunione con gli iscritti alla nostra O.S. per fare chiarezza sulla situazione
e il mio obbiettivo è quello di diminuire le ore massime di lavoro e
successivamente puntare ad unico(max due) fornitore all'interno dell'appalto
Agorà, insomma regolarizzare questa situazione in delirio.
Lo stile burocratico che accompagna
questi argomenti fa rabbrividire. Ormai i mesi di lotte quotidiane sono
diventati tre, sono stati licenziati 3 operai, 11 devono rispondere a
pericolose lettere di contestazione, un verbale dell'Asl ha certificato
violazioni di ogni tipo sulla sicurezza, (ispezioni che abbiamo ottenuto
scioperando e presidiando ASL e DTL mentre gli iscritti al Sicobas garantivano
la produzione lavorando) pressioni e intimidazioni non si contano contro i
nostri iscritti. Contro tutto questo ci battiamo tutti i giorni, 'è la nostra
piattaforma di lotta', e questo signore, che usa come un padroncino qualsiasi,
la parola 'capricci dei delegati', (mostrando anche la considerazione verso
oltre 100 lavoratori che compatti aderiscono, ma si sa, se quelli del Sicobas
lavorano, allora vuol dire che sono gli altri ad essere fessi) non si è mai
accorto di nulla prima, non si è mai chiesto perché loro fanno i crumiri
durante gli scioperi, e dopo tre mesi, ora che la questione comincia ad uscire
pubblicamente, vuole 'regolarizzare questa situazione di delirio' con una
riunione degli iscritti'!!! In ogni caso, quelli che chiama fornitori (come nel
contratto nazionale di CgiCislUil, un po come qualcuno cominciò un tempo a
chiamare i lavoratori risorse umane, ma la forma purtroppo per lui è contenuto)
ovvero le false cooperative, nel magazzino sono due.
I nostri delegati sono stati avvisati che se il loro
intento è quello di fare un numero spropositato di ore di lavoro, saranno
ritenuti in contrasto con le idee della nostra O.S.
in ritardo anche su questo terreno,
visto che oltre a lavorare attivamente durante tutti gli scioperi, si stanno
dividendo le ore di straordinario che hanno tolto a tutti gli iscritti dello
Slai cobas, gestendo la suddivisione di queste ore con la cooperativa.
Per quanto riguarda tutta la situazione vi chiedo di
illustrarmi i vari punti di criticità e le risoluzioni proposte volte a
stabilizzare in modo sereno le lavorazioni, tutto ciò al fine di intraprendere
un'azione congiunta per tutelare i lavoratori a prescindere in quale O.S. sono
organizzati, ovviamente se anche questa volta verremmo infamati non esiteremo a
interrompere i contatti e la collaborazione che stiamo offrendo. Da ultimo,
Sebastiano La mera mi conosce e poteva interessarsi del nostro pensiero molto
prima, come del resto lo avreste potuto fare a livello generale sindacale.
In attesa di ricevere copia dello stato di agitazione,
per intanto vi saluto.
Luca 3393207502
Arrivati a questo punto, il finale si
commenta da se. A parole e nei fatti, sosteniamo e diffondiamo le lotte dei
lavoratori. Solidarietà e lotta di classe sono concetti che vivono nella
pratica, che definiscono la scelta di campo che ognuno di noi ha fatto. Quando
c'è una lotta in corso, conta da che parte ci si schiera, non se si ha ricevuto
un invito ufficiale per partecipare. O peggio ancora, da che parte vanno le
tessere. E i fatti, come abbiamo riportato sopra, parlano. Nessuna infamia,
solo una necessaria polemica, contro le posizioni sbagliate, con spirito
proletario. Per fare un passo in avanti, ed essere pù forti contro i padroni. Chi
pensa che la scelta di battersi contro i padroni, per altro per una
rivendicazione che è centrale per tutto il mondo della logistica, come quella
delle garanzie del posto di lavoro nei cambi appalto, possa essere chiamata
'offerta di collaborazione', calata dall'alto e subordinarla a schermaglie
burocratiche, saprà fare sicuramente tante tessere, ma non potrà mai favorire
l'avanzamento di un fronte sindacale di classe.
Per lo slai cobas sc
Sebastiano Lamera
3355244902
------------------------------------------------------------------------------------
Buon giorno, sono Luca del S.I. Cobas,
riscontro la comunicazione ricevuta da Gino in merito alla situazione a
Brignano, innanzitutto sono a richiedere la vostra piattaforma di
rivendicazione per comprendere la situazione e le criticità all'interno di quel
magazzino.
Alimentare polemiche non giova a nessuno, però è necessario ricordare che
qualche anno fà il S.I. COBAS aveva evidenziato che quei lavoratori avevano
delle buste paga irregolari, peraltro le hanno tutt'ora, si era proposto di
aumentare il personale in quanto non ammettiamo che un lavoratore prevalichi il
tetto massimo delle ore di lavoro consentite per legge e facciamo particolare
attenzione alla sicurezza. Detto questo giova precisare che a quel tempo siamo
stati infamati e lo Slai cobas per il sindacato di classe ha continuato a
mantenere le stesse situazioni economiche e lavorative che ultimamente ha
voluto denunciare.
Ora, a mio avviso, non conviene dividere i lavoratori perchè sappiamo bene
chi ne gioverebbe.
Le informazioni che fin ora mi sono arrivate riguardano degli scioperi per
capricci dei delegati dello Slai, ovviamente devo ricevere ulteriori riscontri
per confermare questa ipotesi; ho sollecitato una riunione con gli iscritti
alla nostra O.S. per fare chiarezza sulla situazione e il mio obbiettivo è
quello di diminuire le ore massime di lavoro e successivamente puntare ad
unico(max due) fornitore all'interno dell'appalto Agorà, insomma regolarizzare
questa situazione in delirio.
I nostri delegati sono stati avvisati che se il loro intento è quello di
fare un numero spropositato di ore di lavoro, saranno ritenuti in contrasto con
le idee della nostra O.S.
Per quanto riguarda tutta la situazione vi chiedo di illustrarmi i vari
punti di criticità e le risoluzioni proposte volte a stabilizzare in modo
sereno le lavorazioni, tutto ciò al fine di intraprendere un'azione congiunta
per tutelare i lavoratori a prescindere in quale O.S. sono organizzati,
ovviamente se anche questa volta verremmo infamati non esiteremo a interrompere
i contatti e la collaborazione che stiamo offrendo.
Da ultimo, Sebastiano La mera mi conosce e poteva interessarsi del nostro
pensiero molto prima, come del resto lo avreste potuto fare a livello generale
sindacale.
In attesa di ricevere copia dello stato di agitazione, per intanto vi
saluto.
Luca
3393207502
Nessun commento:
Posta un commento