Fissata
l'udienza davanti alla Consulta: deve decidere se il magnate svizzero Stephan
Schmidheiny può essere processato per omicidio volontario delle vittime dell’amianto
11/02/2016
silvana mossano
casale
monferrato
La Corte Costituzionale ha fissato per il 31 maggio
l’udienza per decidere se Stephan Schmidheiny può essere giudicato nel
cosiddetto procedimento Eternit Bis, in cui la procura chiede che venga
rinviato a giudizio, in Corte d’Assise, per l’omicidio volontario di oltre 250
persone, vittime del mesotelioma. Il mesotelioma è il cancro maligno causato
dall’inalazione della fibra di amianto e che colpisce tanto chi l’ha maneggiata
per motivi professionali tanto chi l’ha semplicemente respirata al di fuori dei
luoghi di lavoro. Il giudice Federica Bompieri, davanti a cui si celebra,
a Torino, l’udienza preliminare (per decidere appunto se mandare a processo
l’ultimo patron di Eternit italiana, fallita nel 1986), ha deciso di
interpellare la Corte Costituzionale sul cosiddetto principio «ne bis in idem»
sollevato dai difensori, Astolfo Di Amato e Guido Carlo Alleva. Ossia: non si
può processare due volte una persona per gli stessi fatti. I fatti cui si
fa riferimento riguardano il cosiddetto maxiprocesso Eternit, in cui
Schmidheiny era stato condannato in primo grado e in Appello, mentre la
Cassazione, a novembre 2014, aveva decretato la prescrizione. Il pm Gianfranco
Colace, in udienza preliminare, ha replicato sostenendo che il tipo di reato
contestato nel fascicolo Eternit Bis è diverso - prima era il disastro
ambientale doloso, adesso l’omicidio volontario - e anche molte delle vittime
ora indicate come parti lese non avevano a che fare con il precedente
procedimento. Al Palazzo della Consulta di Roma, il 31 maggio, saranno
presenti a esporre le proprie tesi, oltre ai difensori Di Amato e Alleva, anche
l’avvocato Giovannini, dell’Avvocatura di Stato, in rappresentanza del Governo,
gli avvocati Laura D’Amico, Sergio Bonetto e Maurizio Riveriti per l’Associazione
Famigliari e Vittime Amianto (Afeva) e Cgil, l’avvocato Marco Gatti per i
Comuni di Casale Monferrato e altri del circondario.
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