Morti per amianto alla BredaTermomeccanica /Ansaldo
Nell’udienza di oggi al Palazzo di Giustizia di
Milano del processo contro i 10 dirigenti della Breda
Termomeccanica/Ansaldo di Milano, imputati della morte per amianto di 12
lavoratori, davanti al giudice dott. Simone Luerti della 9° Sezione Penale del
Tribunale e al P.M. Nicola
Balice sono stati sentiti 3 testimoni. Riportiamo una sintesi delle deposizioni.
Primo teste, sig. V.(classe 1944), lavoratore assunto nel
1970 come operaio e successivamente addetto alla sicurezza e poi passato dal
1982 alla direzione del personale. Rispondendo alle domande dell’avv. Laura
Mara (che difende alcune vittime e le parti civili Medicina Democratica,
Associazione Italiana Esposti Amianto e Comitato per la Difesa della Salute nei
Luoghi di Lavoro e nel Territorio) il teste ha confermato la presenza di teli e
materassi in amianto nelle lavorazioni dei pezzi a caldo per mantenere la
temperatura, in un ambiente polveroso in cui gli operai si pulivano con la
canna dell’aria compressa per andare in mensa, senza cambiarsi la tuta. Inoltre
dalla sua deposizione è emerso che fra un turno e l’altro, non si pulivano i
reparti e i lavoratori del turno successivo continuavano a lavorare in reparti
sporchi dove le pulizie avvenivano senza bagnare. Il teste ha riferito che per
quanto a sua conoscenza gli operai non usavano guanti e tute d’amianto e che
nel 1989/90 si sostituì l’amianto con altre sostanze. Alla domanda di uno degli
avvocati della difesa sulla conoscenza del rischio amianto ha dichiarato:”in
quegli anni nessuno parlava del pericolo dell’amianto”.
Secondo teste, dott. Corrado (classe 1934) medico del lavoro
dell’infermeria interna di fabbrica della Breda Fucine e Termomeccanica e
coordinatore dei medici dell’infermeria. Dopo aver illustrato su richiesta del PM le sue
mansioni e le competenze avute dall’azienda, racconta delle ispezioni fatte in
alcuni reparti minimizzando i rischi derivanti dall’amianto, parlando di lana
di roccia e tessuto di lana di vetro sostitutiva dell’amianto dal 1985/86 e che
non c’era pericolo. Rispondendo alle domande del PM e dell’avvocato di parte
civile, ha riconosciuto che nelle lavorazioni a caldo si usavano guanti in
amianto alluminizzato che si usuravano e si rompevano.
Terzo teste, sig.B. (classe
1955), in Breda dal 1974 fino al 2003 con mansioni di saldatore (dal 1982
rappresentante sindacale). Nella sua deposizione ha dichiarato che già nel 1970 si iniziava a porsi
il problema amianto e che nel processo lavorativo si usavano manufatti
contenenti amianto quali coperte, cuscini, guanti e tute ignifughe, che anche
lui ha usato almeno fino al 1985/90. Ha inoltre ricordato che, su 119 volontari
sottoposti a visita in quel periodo, 13 risultarono malati per amianto e che
durante la lavorazione l’amianto si sfaldava e si usava l’aria compressa per
pulirsi. Alla domanda dell’ avv. Mara se aveva contatti e si era occupato anche
della Breda Fucine ha risposto che si sapeva della presenza d’amianto
soprattutto nel reparto aste leggere.
Le prossime
udienze sono fissate per il 25 e 26 febbraio.
Comitato per
la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio
Milano 17 febbraio 2016
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