Una rosa gialla e rossa
Si chiamerà “Eos”: per ogni pianta venduta un euro
sarà destinato alla ricerca di una medicina per guarire dal mesotelioma, il
cancro causato dall’amianto
I familiari delle vittime dell’amianto durante una
delle tante udienze del processo Eternit a Torino
12/03/2016
silvana mossanoCASALE MONFERRATO
L’unica cosa che ancora non si conosce è il profumo.
Per il resto si sa tutto della nuova rosa che uno tra i maggiori e più stimati
florovivaisti al mondo, l’azienda Barni di Pistoia, ha creato intitolandola
alle vittime dell’amianto. L’idea nasce da Casale, ma abbraccia tutto il mondo
perchè, purtroppo, il mal d’amianto è, ancora, una piaga universale. Il
produttore di calibro internazionale ha quindi accolto la proposta di un grande
appassionato di rose, Agostino Giusto di Coniolo, il Comune monferrino alle
porte di Casale che, negli anni, è diventato il “paese dei fiori” per
antonomasia. E che si è “sposato” con Pistoia che ha un’identica e ancor più
antica vocazione.
I vivai Barni Rose, pistoiesi appunto, hanno accolto
l’invito e hanno inventato la nuova rosa. Che cosa già si sà Il nome: “Eos”,
parola greca che significa aurora. Aurora intesa come giorno nuovo che nasce
per sconfiggere la morte, come speranza di giorni liberati dall’amianto e dai
suoi strascichi funesti. Le sfumature: la rosa Eos è gialla e rossa; dicono sia
casuale, comunque il caso ha voluto proprio che i petali si tingessero dei
colori storici della città di Casale. L’intitolazione: Eos è dedicata alle
vittime dell’amianto, quelle di Casale e quelle di ogni parte del pianeta che
la polvere ancora si inghiotte. La finalità: per ogni pianta di rosa Eos che
sarà venduta, un euro sarà destinato alla ricerca di una medicina per guarire
dal mesotelioma, che è appunto il cancro causato dall’amianto.
La prima rosa Eos sarà piantata il 28 aprile, Giornata
mondiale per le vittime dell’amianto, nel Parco Eternot, che sta sorgendo al
posto della vecchia fabbrica Eternit, al Ronzone, completamente demolita anni
fa. Il Parco, in avanzata fase di realizzazione, sarà luogo sì di memoria (con
un monumento e un museo permanente di un pezzo, specifico, di storia
industriale) ma anche di vita e speranza, da inspirare nei sentieri, nelle voci
dei bambini che ci andranno a giocare e nel profumo delle rose Eos,
cofinanziatrici della ricerca contro il male.
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