giovedì 3 marzo 2016

3 marzo - Aggiornamenteo Sciopero delle Donne



8 MARZO: AGGIORNAMENTO IN CORSO DELLE ADESIONI ALLO SCIOPERO DELLE DONNE E INIZIATIVE
ROMA: Lavoratrici precarie dei nidi
Dal loro comunicato: “Tenetevi la festa, dateci il lavoro! 8 marzo 2016 Sciopero delle precarie dei nidi pubblici. Ci vediamo alle ore 14 a piazza Vidoni, Ministero Funzione Pubblica... Nel silenzio della politica, nell’immobilismo dei sindacati, a giugno migliaia di precarie che lavorano nei nidi e nelle scuole d’infanzia saranno licenziate. Nel paese di Pulcinella, la direttiva europea che intima di non reiterare i contratti a tempo determinato, per più di 36 mesi, si traduce non nell’assunzione ma nell’interruzione secca del rapporto di lavoro, mettendo sotto i piedi la vita e la professionalità di tante lavoratrici... Ma in questo paese ogni tanto qualcuno dice no!...”
Lavoratrici delle pulizie e servizi appalti pubblici
Dal comunicato dell'USI: “...a Roma l'8 marzo stiamo organizzando un presidio assemblea, a partire dalle discriminazioni e disparità di trattamento (salariale, di condizioni di lavoro e di vita) di operaie di imprese di pulizie, di servizi e utilizzate nelle pubbliche amministrazioni e delle tante, troppe lavoratrici precarie...”
BOLOGNA: insegnanti e collaboratrici delle scuole per l'infanzia

Dal loro comunicato: “Dal nostro plesso hanno aderito tutte le maestre e le collaboratrici quindi la scuola infanzia sarà chiusa e la primaria e secondaria saranno ad orario ridotto. In questi giorni andremo a volantinare in vari luoghi della città e posti di lavoro per la giornata di lotta dell' 8 marzo. Alcune compagne e collettivi hanno organizzato una cena di solidarietà con le operaie della yoox in lotta, sabato 5 marzo... Anche diverse insegnanti della scuola infanzia comunale stanno aderendo allo sciopero, per le gravi condizioni lavorative che stanno vivendo da quest' anno dopo l'introduzione del doppio contratto, uno da 25 ore e un altro da 40 ore che ovviamente crea enormi disparità tra colleghe. Viva lo sciopero delle donne! Lottiamo contro il nostro governo! Stiano un giorno senza il lavoro delle donne! Blocchiamo il paese! Rompiamo il silenzio della sua complicità sul massacro in Kurdistan! Siano gli assassini e i padroni a morire bruciati vivi!"
Inoltre a Bologna scioperano le lavoratrici di tutti i comparti del Comune.

PALERMO: lavoratrici precarie delle Coop Sociali/Assistenti ai disabili nelle scuole Superior
lavoratrici e delle Ex Puliziere - Policlinico
donne del NeoComitato per la difesa della salute
lavoratrici ATA e docenti delle scuole
giovani disoccupate...
Dal loro comunicato: “Manifestazione e assemblea pubblica mattutina presso il palazzo della Regione siciliana dalle ore 11. Nel pomeriggio partecipazione al corteo cittadino Piazza massimo ore 16,30 - Lavoro - non lavoro - precarietà - disoccupazione - doppio  sfruttamento e doppia oppressione - discriminazioni... NON ne possiamo piu'!! Ma noi non possiamo arrenderci e lottiamo, e  troviamo  incoraggiamento e stimolo anche da altre  lotte che  lavoratrici, operaie precarie portano avanti in Italia e di cui seguiamo gli sviluppi, dalle operaie di Melfi oppresse dal fascismo padronale , alle lavoratrici delle Cooperative Sociali di città del Nord super sfruttate e costrette a volte a condizioni di lavoro di moderno schiavismo come le immigrate, alle lavoratrici delle pulizie e alle disoccupate di Taranto, alle educatrici di Roma a rischio di un vero e proprio licenziamento di massa… 8 marzo 2016, in marcia con il secondo sciopero delle donne. Perche' la nostra vita deve davvero cambiare!”
Dal comunicato lav. Policlinico: “contro i continui e scellerati attacchi di padroni, governo, Stato, Chiesa, forze oscurantiste, fasciste e razziste. Attacchi che sono la causa di fondo, strutturale, che crea l’humus ideologico, sociale e culturale, da MODERNO MEDIOEVO, in cui maturano anche violenza sessuale, psicologica e fisica contro le donne, oltreché femminicidi, che sono il frutto più barbaro di questa società, di questo sistema che deve essere spazzato via dalla lotta rivoluzionaria delle donne, a cominciare dalle proletarie che sono quelle maggiormente colpite e che, pertanto, devono essere la forza trainante della rivoluzione e della liberazione dell’altra metà del cielo! Doppio sfruttamento e oppressione, donne in lotta per la rivoluzione! Le donne hanno un mondo da conquistare, le doppie catene devono spezzare!”

 TARANTO: lavoratrici dell'appalto comunale, pulizie, della Teoma srl,
lavoratrici degli asili comunali di Servizi Integrati srl,
lavoratrici delle pulizie scuole statali della Dussmann srl,
operaie della selezione differenziata, Coop. L'Ancora srl.
disoccupate dei cantieri di cittadinanza e le altre disoccupate organizzate, mamme della scuola elementare Acanfora...
Dal loro comunicato: "...l'8 marzo presidio alle 9 sotto il Comune, poi corteo fino alla Prefettura... La situazione di crescente peggioramento della condizione delle lavoratrici, vede a Taranto una realtà esemplare: negli appalti di pulizia la stragrande maggioranza sono donne, doppiamente sfruttate e discriminate: dalle lavoratrici degli asili, ancora a misere ore e ancor più misero salario (che devono anche penare per averlo), costrette a fare doppie mansioni, di pulizie e di ausiliariato senza riconoscimento economico; alle lavoratrici di pulizia degli uffici e strutture comunali, a rischio di tagli di posti di lavoro o di ore; alle lavoratrici delle pulizie delle scuole statali con la prospettiva anche loro di tagli di ore; dalle operaie della Pasquinelli, costrette a rischiare la salute mettendo le mani nei rifiuti tossici, pericolosi, con amianto, e sull'orlo di vedersi togliere il lavoro; alle disoccupate, che per avere anche uno straccio di reddito sociale con i cantieri di cittadinanza o i servizi sociali, devono "fare tanti figli", se no, sono considerate quasi "benestanti"...
Riprendiamoci l'8 marzo, che è un giorno di lotta, nato dalle lavoratrici, dalla storia delle donne rivoluzionarie e comuniste!...”
MILANO: lavoratrici delle scuole
donne immigrate in lotta per la casa
Dal loro comunicato (tradotto in arabo): “Presidio martedì 8 marzo a partire dalla 8,30 via Civitali ang. Paravia... Per la prima volta in Italia l’ 8 marzo è sciopero delle donne! Per riprenderci il significato storico di questa giornata di lotta internazionale delle lavoratrici che hanno una doppia lotta, di classe e genere da fare... le donne immigrate, oltre a subire le difficili condizioni che la maggioranza delle donne subiscono, si vedono aggiungere altre sia in termini di più sfruttamento, bassi salari, discriminazioni sul lavoro, il ricatto del permesso di soggiorno, sia in termini di razzismo e più oppressione e, spesso, si trovano da sole ad affrontare gravi problemi... Un 8 marzo che unisca in una stessa lotta le donne italiane e le immigrate...”.
Lavoratrici Sanità:
Dal comunicato“Con lo sciopero delle donne per l'8 marzo e la costruzione di una mobilitazione contro il sistema sanità in Lombardia stiamo cercando insieme di riappropriarci dei nostri diritti. della nostra dignità di persone e del bisogno primario di vivere contro questo sistema distruttivo, contro lo sfruttamento..”
FOGGIA: braccianti-immigrati sostegno allo sciopero delle donne
Dal comunicato di “Campagne in lotta”: “...Per quanto riguarda la piattaforma per lo sciopero delle donne dell'8 marzo... Una delle questioni relative al genere su cui siamo intervenute è quella della prostituzione, che sconta la criminalizzazione e la stigmatizzazione più di qualsiasi altra attività. Quindi inserire un punto su questo, e più in generale sul riconoscimento del lavoro riproduttivo nel suo complesso, cosa che ovviamente tocca in maniera molto più significativa le donne... A Foggia, quest’estate, si è organizzata autonomamente una grossa massa di lavoratori, che da mesi rivendica un miglioramento complessivo della condizione di vita dei braccianti agricoli. In particolare le rivendicazioni riguardano il passaggio del pagamento dal salario a cottimo a quello ad ore, la possibilità del trasporto gratuito sul campo, la garanzia di una casa e dell’assistenza sanitaria, e l’ottenimento, essendo la stragrande maggioranza immigrati, del permesso di soggiorno per tutti i lavoratori irregolari costretti a condizioni di miseria a causa della mancanza dei documenti...”
SARDEGNA: lavoratrici delle scuole
FERRARA: lavoratrici dei comparti comunali
Lavoratrici dell'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI INSUBRIA
MESTRE: lavoratrici degli ospedali e dipartimenti Asl - Spisal
VENEZIA: lavoratrici ospedali
BRESCIA: lavoratrici strutture comunali
Lavoratrici dei TRASPORTI di varie città
Salutiamo inoltre la decisione dell'USB di proclamare nella giornata dell'8 marzo lo sciopero nel settore del commercio, dove la stragrande maggioranza dei lavoratori sono donne, e dei lavoratori ex Lsu degli appalti delle scuole.
Dai loro comunicati:Contro le dimissioni in bianco mascherate, contro i licenziamenti per maternità ottenuti dalle aziende con la messa in atto di condizioni di lavoro inaccettabili, contro l'esclusione dal mondo del lavoro per le donne, che questo modello sociale vorrebbe invece destinate a sostituire i servizi sociali e sanitari per le cure della famiglia... La situazione nei luoghi di lavoro del commercio... vede donne impiegate su turni estenuanti, senza il riposo domenicale e con sempre meno diritti. Ma... le donne del commercio si rimboccano le maniche e si tolgono il bavaglio e il prossimo 8 marzo scenderanno nelle vie più commerciali del centro di Roma....
in Via dei Condotti, davanti il negozio Gucci, e in via del Corso, davanti il negozio Zara”.
La Usb proclama la seconda azione di sciopero per l' 8 marzo 2016 di tutti i lavoratori in appalto nelle scuole per rivendicare soluzioni definitive che non siano proroghe e ammortizzatori sociali...”
MELFI FCA SATA: dopo la diffusione dell'appello per lo sciopero dell'8 marzo, lunedì 7 marzo una delegazione di lavoratrici Slai cobas per il sindacato di classe e del MFPR di Taranto sarà alla Sata per proporre una piattaforma che raccoglie le denunce delle operaie.
Dall'appello: “...La Sata mostra che gli ultramoderni sistemi di intensificazione del lavoro di Marchionne (Ergo Uas) portano soprattutto per le operaie ad una condizione da moderno medioevo. Le operaie della Sata di Melfi, come degli altri stabilimenti Fca, dicono che sono stanche dopo poche ore di lavoro. Le pause di 10 minuti sono troppo brevi, i turni stressanti, i ritmi e i carichi di lavoro attaccano anche la loro salute riproduttiva; devono poi sentirsi anche offese, umiliate, se chiedono una tuta blu. Quando escono dalla fabbrica o nei giorni di riposo non possono riposarsi, perché a casa ricominciano con le faccende domestiche, i figli, ecc.
Contro queste condizioni nei mesi passati sono state proprio le operaie a fare le denunce più forti e a cominciare ad avviare iniziative sulla questione tute e pause. Dimostrando che le operaie possono essere il “tallone d'Achille” del sistema Marchionne. Ora non bisogna fermarsi... L'arma che abbiamo e dobbiamo usare e' lo “sciopero delle donne”... che a livello nazionale comincerà la sua marcia proprio l'8 marzo, ma andrà avanti...”

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