Morti da amianto alla Olivetti: la difesa chiede di
analizzare nuovi documenti
Si
dimostrerebbe che il talco non contaminato da tremolite di amianto fu
acquistato dall’azienda già nel 1978
16/05/2016
giampiero
maggio
ivrea
Colpo di scena al processo sulle morti
da sospetta esposizione all’amianto alla Olivetti. Nel corso dell’udienza di oggi,
lunedì 16 maggio, iniziata alle 9 e conclusa intorno alle 17,30, è il pool di
difensori di Carlo De Benedetti che sparigliano le carte chiedendo che il
giudice, Elena Stoppini, acquisisca nuova documentazione che potrebbe minare il
castello accusatorio. Richiesta che il giudice, al termine della giornata
dibattimentale, ha deciso di accogliere.
Di cosa si tratta? Sono 101 documenti richiesti e
ottenuti dall’Archivio Storico Olivetti e in parte, quindi non tutti, già studiati
dalla procura e relativi agli organigrammi societari e sull’organizzazione
generale dell’azienda di Ivrea, altri documenti relativi alle e schede di
conferimenti incarichi e, soprattutto, la produzione, dai registri contabili
Olivetti trovati in un deposito Telecom di Strada Settimo, a Torino, relativi
ai registri fornitori. Sono carte importanti, sostiene la difesa De Benedetti,
perché dimostrerebbe che il
talco non contaminato da tremolite di amianto fu acquistato dall’azienda già
nel 1978.
Al termine del dibattimento, dopo la lunga giornata
riguardante le consulenze sugli assetti societari (per la procura è stato
sentito l’avvocato Giancarlo Guarini), il giudice ha stilato il calendario
delle udienze. Si protrarranno fino al 18 luglio, giorno in cui ci saranno le
sentenze nei confronti dei 18 imputati, tra cui i fratello Carlo e Franco De
Bendetti e l’ex ministro Corrado Passera.
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