Ancora cariche e lacrimogeni alla Bormioli di Fidenza
Da diversi
mesi i lavoratori della Bormioli protestano e lottano contro le condizioni
contrattuali peggiorative a cui sono stati sottoposti dopo la firma dei
sindacati confederali CGIL, CISL, UIL all’accordo con la nuova Cooperativa che
gestisce dal primo di Gennaio il magazzino di Fidenza. Un accordo prontamente
rifiutato da una parte dei lavoratori sostenuti dai SiCobas. Per 23 di loro,
conseguentemente, a 23 sono state recapitate lettere di licenziamento.
Anche questa
mattina la lotta ha preso forma intorno alle 7.30 e lavoratori licenziati
insieme ad alcuni solidali, circa una cinquantina di persone, hanno dato inizio ad un sciopero con picchetto davanti ai cancelli
dell’Azienda Bormioli. Dopo circa tre ore agenti della Digos e poliziotti in
servizio sulle volanti hanno violentemente caricato il blocco con lacrimogeni e
manganellate, un intervento nervoso che ha trovato una risposta determinata da
parte di chi oggi lotta per un posto di lavoro ingiustamente sottratto e per le
condizioni a cui sono stati sottoposti dopo l’accordo. In aggiunta ai
licenziamenti precedentemente generati, che inevitabilmente hanno causato una
condizione precaria di vita che ha portando alcuni di loro a perdere anche la
casa, si denuncia il mancato riconoscimento degli inquadramenti di categoria di
cui beneficiavano i lavoratori più anziani e i più semplici diritti acquisiti.
Dopo una piccola riunione, i lavoratori hanno deciso di spostare la protesta
sulla statale, anche in questo caso non sono cessate le provocazioni da parte
della Polizia accorsa in forze .
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