Come fu per
i migranti del Bel sit, anche i migranti di Paolo VI, che stanno da più di 10
mesi a Taranto chiedono di poter essere iscritti all'anagrafe e avere il
Documento di identità.
Ma, come fu per il Bel sit, anche l'associazione "Noi e Voi", che gestisce Paolo VI non vuole riconoscere questo diritto.
Ma, come fu per il Bel sit, anche l'associazione "Noi e Voi", che gestisce Paolo VI non vuole riconoscere questo diritto.
PER QUESTO I
MIGRANTI DI PAOLO VI FARANNO UN PRESIDIO IN PIAZZA CASTELLO MARTEDI' 28 DALLE
ORE 9, PER CHIEDERE AL COMUNE DI INTERVENIRE.
Lo Slai Cobas nei giorni scorsi ha inviato una lettera al Segretario Generale del Comune, ricevendo però una risposta negativa.
Lo Slai Cobas nei giorni scorsi ha inviato una lettera al Segretario Generale del Comune, ricevendo però una risposta negativa.
Segue la
DALLA RISPOSTA DELLO SLAI COBAS
Al Segretario Generale Dr. De Carlo
epc al Sindaco di Taranto
al Sig. Prefetto di Taranto
TA 25.2.17
"...vogliamo ricordarle che
nell'autunno 2015 per la identica problematica: iscrizione
anagrafica e documento di identità,
allora riguardante i migranti del 'Bel Sit', l'intervento
del Comune fu decisivo per dirimere
positivamente la vicenda.
Infatti il 16.9.2015 vi fu una
riunione della Commissione Consiliare "Affari generali ed
Istituzionali", con all'OdG
"Iscrizione Anagrafica Stranieri Immigrati" in cui tenendo
conto delle normative, e in sinergia
con la Prefettura, a conclusione si decise quanto segue
(si riporta dal Verbale):
"A conclusione, il Segretario
Generale ritiene di sintetizzare l'esito della riunione nel seguente modo:
l'iscrizione anagrafica ed il conseguente diritto al rilascio della carte di
identità saranno assicurati ai migranti che abbiano i seguenti requisiti:
1) possesso di regolare permesso di
soggiorno o che abbiamo effettuato domanda di rinnovo in corso
d'istruttoria da parte delle competenti autorità italiane;
2) dichiarazione da parte del
responsabile della struttura di accoglienza/ospitalità (albergo
o struttura autorizzata o riconosciuta dalla Prefettura) della convivenza
anagrafica di cui all'art. 5 del DPR del 223/1989 o, in mancanza, che sia
stata accertata mediante la Polizia
municipale".
Anche questa volta il ruolo del
Comune è necessario.
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