A Taranto, lo sciopero delle lavoratrici, precarie,
disoccupate, combattivo è l'8 marzo!
Sono state le lavoratrici, le precarie, le disoccupate, ad iniziare bene
questa bella giornata dell’8 marzo, con il loro sciopero delle donne nei posti
di lavoro.
Sono le operaie della selezione della differenziata della Pasquinelli, dove
rischiano la salute ma ora a fine mese anche il lavoro; sono le lavoratrici
della Dussmann delle pulizie e manutenzione nelle scuole per mesi in
cassintegrazione e ora hanno ripreso il lavoro ma da due mesi non ricevono i
soldi dall’Inps; le lavoratrici degli asili che fanno doppio lavoro di pulizia
e ausiliariato ma pagate per uno solo; sono le precarie dei servizi domestici
che devono sbattere per mantenersi uno straccio di lavoro; sono le disoccupate
che con orgoglio, come ha detto una questa mattina ha abbandonato il lavoro di
badante perchè i padroni la fotografavano per controllarla in ogni momento.
Queste donne a Taranto hanno fatto un presidio sotto il Comune a piazza
Castello, portando tutta la loro rabbia contro Ditte e lo stesso Comune, il
Sindaco, per una condizione che tocca l’insieme della loro vita. Ma hanno
portato soprattutto l’impegno a continuare in tutti i giorni la lotta, perchè
le donne proletarie non lottano solo un giorno ma tutti i giorni.
Le lavoratrici delle sciopero delle donne... "Le
nuove ribelli"
W LO SCIOPERO DELLE DONNE, LIBERIAMO IL NOSTRO
BI/SOGNO DI RIVOLUZIONE, TUTTA LA VITA DEVE CAMBIARE!
Le lavoratrici, precarie, disoccupate, mamme di
studenti disabili dello Slai Cobas s.c. insieme alle compagne del Movimento
Femminista Proletario Rivoluzionario e con il combattivo sostegno di tante
studentesse e studenti sono state le protagoniste di un agguerrito sciopero con
un combattivo corteo che ha bloccato la città di Palermo attraversandola da
Piazza Indipendenza fino alla Prefettura.
SIAMO IN DOPPIA GUERRA!
Le donne con indosso magliette rosse con scritto
"scateniamo la nostra ribellione", cartelli, pettorine, che
riportavano anche i punti della piattaforma dello sciopero, striscioni, hanno
lanciato slogan per tutto il tragitto del corteo e denunciato al megafono tutta
la condizione di doppio sfruttamento e oppressione prodotta da questa società
capitalistica sul lavoro, in famiglia, sul piano sessuale fino al frutto più
marcio e odioso dei femminicidi, una società che non si puo' affatto
migliorare, come dicono le femministe borghesi/istituzionali o le sindacaliste
serve dei padroni come la Camusso (che anche questa volta da serva ha
boicottato lo sciopero delle donne, non indicendolo), ma solo rovesciare.
LE DONNE A CASA NON TORNERANNO, LA RIVOLUZIONE
COSTRUIRANNO!
Le lavoratrici,
precarie, mamme in sciopero hanno "assediato" i palazzi del potere,
dalla Regione al Comune, alla Prefettura denunciando con forza "... diciamo a padroni,
governo, Stato, uomini che odiano le donne: non vogliamo sentire le vostre
frasi ipocrite, promesse false, parliamo e lottiamo noi! E continueremo a
farlo, perchè non accetteremo come inevitabile la nostra condizione, e perchè
abbiamo tutta la vita da cambiare".
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