Cariche, lacrimogeni e intimidazioni contro chi
sciopera ad Alcar Uno! il presidio permanente continua la lotta!
Da questa mattina alle quattro è partito uno sciopero,
l'ennesimo, con il blocco dei camion, per il reintegro dei cinquantacinque
lavoratori licenziati dai Levoni. Gli stessi lavoratori sono in presidio
permanente da tre settimane davanti ai cancelli dell'azienda.
Dopo svariate ore la polizia ha forzato il blocco che
ha resistito passivamente a terra, manganellando e gasando i presenti e poi rincorrendoli
per chilometri lungo la Statale. Cinquantacinque operai e famiglie costrette
alla fame da ottobre, in una situazione di illegalità a cui oltre il
trattamento schiavistico riservato agli operai da Alcar Uno si aggiungono il
mancato riconoscimento sistematico di infortuni sul posto di lavoro. Una
situazione che vede la lotta non retrocedere, nonostante le cariche e i fogli
di via comminati in queste settimane, su cui pesa come scritto prima il
silenzio beffardo delle istituzioni, nel tentativo padronale di comparare le
forme di sciopero a forme di crimine organizzato in stile mafioso contro cui
queste stesse lotte si oppongono! A ciò, sono da aggiungere le continue
intimidazioni nei confronti di chi lotta tramite sabotaggi e altre forme, come
denunciato in un post dello Spazio Guernica di Modena che
riquadra la gomma di una macchina di un lavoratore in sciopero letteralmente
squartata. Questa la foto che testimonia l'uso da parte della polizia di gas cs
per disperdere il picchetto.
Nessun commento:
Posta un commento