Il presidio dei 4 licenziati davanti ai
cancelli della Innse continua con il sostegno degli solidali.
L’azienda non ha nessuna produzione,
continua nella sua condotta ottusa di non portare nessun lavoro, è dal
mese di gennaio 2016 che all’interno della fabbrica non viene portato nessun
pezzo da lavorare.
L’obbiettivo dell’azienda diventa sempre
di più evidente giorno per giorno, fare tabula rasa della produzione
industriale con l’unico scopo reale di speculare su tutta l’area che il comune
di Milano gli ha sostanzialmente regalato.
Se la produzione non viene avviata, se
lo scarico di lavoro dura da più di un anno, se vengono meno interi reparti e
di conseguenza vengono meno posti di lavoro, se la forza lavoro si è ridotta
della metà dal 2009 ad oggi, forse a qualche dirigente venduto della Fiom
qualche lampadina nella sua limitata testa delirante dovrebbe cominciare ad
accendersi.
Ma siamo conviti che nessuna lampadina
si accenderà mai, visto gli accordi che questi signori hanno firmato con la
Camozzi in un recente passato.
Infatti non è a prima volta che una cosa
del genere succede e Il segretario della Fiom di Milano dovrebbe ben ricordarsi
di quello che successe all’Ansaldo di viale Sarca di Milano non tanto tempo
fa.
Fu proprio lui ha sottoscrivere un
accordo che prevedeva : “…..uno stabilimento nuovo e moderno già costruito, ci
sono lavoratori qualificati per operare nel delicato settore del nucleare, ci
sono commesse milionarie e c’è un accordo”.
Non è un’invenzione dei cattivi operai
della Innse ma quello che è ancora scritto sul sito della Fiom
milanese.
Nella realtà bisognerebbe ricordare al
sig. segretario della Fiom milanese che il capannone non è mai stato costruito,
che la Mangiarotti ha trasferito la produzione a Monfalcone, che quattro
operai, per fortuna loro e nostra, sono venuti alla Innse a lavorare e che la
Camozzi è rimasta proprietaria del terreno di viale Sarca a dispetto di tutto
ciò .
Quello che però la direzione della Fiom
nazionale e provinciale non hanno calcolato è che gli operai della Innse
non sono mai stati disposti a credere alle panzane del padrone e dei suoi
sostenitori sindacali e che la testa dura noi ce l’abbiamo per davvero.
La situazione per noi rimane come sempre
immutata, il presidio continua ai cancelli, gli operai in fabbrica sono
costantemente sul piede di guerra, quindi la condizione della lotta è
invariata.
Anche oggi al termine della mensa tutti gli operai sono venuti davanti ai cancelli per discutere delle nostre questioni e delle nostre iniziative future.
Anche oggi al termine della mensa tutti gli operai sono venuti davanti ai cancelli per discutere delle nostre questioni e delle nostre iniziative future.
La nostra lotta va avanti con la
continuazione del presidio.
Anche oggi la presenza della polizia era
costituita dal solito cellulare e dai soliti funzionari della Digos e del
commissariato di zona.
Come sempre Invitiamo tutti i solidali e tutti i compagni che sostengono la nostra battaglia a venire la presidio per garantire un sostegno effettivo alla nostra lotta.
L’appuntamento è per domani mattina, 23 marzo, dalle ore 7.00 davanti ai cancelli della Innse.
Come sempre Invitiamo tutti i solidali e tutti i compagni che sostengono la nostra battaglia a venire la presidio per garantire un sostegno effettivo alla nostra lotta.
L’appuntamento è per domani mattina, 23 marzo, dalle ore 7.00 davanti ai cancelli della Innse.
Operai Innse
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