La
coordinatrice dello Slai Cobas sc di Taranto e vari lavoratori e lavoratrici
della Pasquinelli, e disoccupati, sono stati condannati a più di 2 mesi (senza
pena sospesa).
Nel dicembre 2011 erano in lotta contro il Comune, l'Amiu (come, peraltro negli anni precedenti e successivi) che invece di fare la raccolta differenziata, in violazione delle stesse leggi di questo Stato borghese, usavano fondi pubblici per distribuire manciate di appalti, ultra precari per i lavoratori, alle ditte.
Nel dicembre 2011 erano in lotta contro il Comune, l'Amiu (come, peraltro negli anni precedenti e successivi) che invece di fare la raccolta differenziata, in violazione delle stesse leggi di questo Stato borghese, usavano fondi pubblici per distribuire manciate di appalti, ultra precari per i lavoratori, alle ditte.
Oggi il
Tribunale invece di criminalizzare chi ha ampiamente contribuito alla
situazione di Taranto - neanche pochi giorni fa è uscito il rapporto di
ispettori del Ministeri di Economia e finanze che ha rilevato una serie
di irregolarità del Comune e partecipate, tra cui: non governo delle finanze comunali, errate
contabilizzazioni di Bilancio, errato calcolo della tariffa rifiuti, errata
costituzione del fondo crediti di dubbia esigibilità, affidamenti diretti da
parte delle partecipate in assenza di controllo, incarichi dirigenziali a
termine e del personale flessibile, con nomine ritenute dagli ispettori fuori
dai limiti previsti dalla legge ed in assenza di procedure selettive, utilizzo
di collaborazioni autonome al di fuori delle regole previste dalla legge, senza
nessuna preventiva selezione, ecc. - condanna chi lottava e lotta contro tutto
questo e molto di più.
Ma c'è da
dire che grazie a quelle lotte, e solo per quelle lotte una parte dei
Disoccupati Organizzati si sono conquistati allora il lavoro.
Questo
sistema giudiziario, intrecciando politica e visione di parte - contro i
diritti dei lavoratori, per cui una lotta sacrosanta è considerata peggio di
una truffa, della rapina continua ai danni delle popolazioni, degli attacchi al
lavoro, alla salute - ad un burocratismo facile che non vuole vedere le ragioni
della protesta, scarica condanne e sanzioni pecuniare.
Questo è
ancora più inaccettabile e osceno in una realtà in cui la stessa Magistratura,
nella persona del suo massimo rappresentante, il Procuratore, verso chi per i
profitti ha fatto morire tanti operai e gente dei quartieri, dopo tre anni
dall'inizio del processo Ilva, fa accordi con gli assassini, perchè escano dal
processo.
QUESTA
(IN)GIUSTIZIA E' DI CLASSE! PERCHE' QUESTO SISTEMA E' DI CLASSE, DIFENDE I
PADRONI, I LORO PROFITTI, LE ISTITUZIONI DEL MALAFFARE.
MA POTETE CONDANNARCI QUANTO VOLETE,
I LAVORATORI, LE LAVORATRICI ORGANIZZATI NON SOLO CONTINUERANNO LE LORO LOTTE,
MA LAVORANO PER METTERE FINE A QUESTO SISTEMA DI PERENNE INGIUSTIZIA.
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