Aggiornamento di oggi, 28 marzo, dai cancelli della Innse, quarta settimana
di presidio della portineria.
La notizia odierna è il ritiro da parte dell’azienda dell’articolo 700 che
la Camozzi aveva intentato contro di noi. Questa oggi è stata decisamente una
buona notizia che ha contribuito a sollevare ancora di più il nostro morale.
La motivazione, secondo il legale della Camozzi, con cui oggi l’azienda ha
chiesto al nostro avvocato se era disposto ad accettare il loro ritiro dalla
causa, è stata determinata da questioni tecniche.
Con tutta probabilità questa spiegazione non corrisponde per nulla alla
verità e le motivazioni reali sicuramente possono essere altre, anche se non ne
abbiamo la certezza.
Camozzi il 14 ottobre 2016 aveva depositato Il ricorso del articolo 700 del
cpc con la seguente motivazione : “accertare e dichiarare l’illegittimità
del comportamento dei lavoratori della Innse di Milano, consistente
nell’entrare senza autorizzazione, quando sospesi in CIGS, all’interno del
capannone dove si trovano i reparti produttivi, nel rimanere all’interno dopo
il termine dell’assemblea e nell’impedire l’esecuzione degli interventi
previsti dal piano di risanamento approvato dal Ministero del Lavoro, nonché di
qualsiasi attività lavorativa da parte…..”.
Uno dei cardini con cui il padrone cercava di metterci alle corde oggi di
fatto è crollato, e venendo meno questo cardine, crolla un punto fondamentale
di tutta la teoria che la Camozzi sta intentando contro gli operai della Innse.
Certo non possiamo cantare vittoria, però oggi, una questa piccola
schermaglia legale tra gli operai della Innse e il potente padrone Camozzi ha
segnato un punto a nostro favore nella battaglia contro il piano di risanamento
che il padrone vuole portare a termine.
Non abbiamo nessuna illusione e nessuna velleità che questo fatto possa
decidere il ritiro dei licenziamenti e l’abbandono del piano di risanamento.
La guerra è ancora lunga e sul terreno rimangono ancora tantissime
incognite e tantissimi ostacoli da superare. Non possiamo dimenticarci che il
presidio delle portinerie è costantemente in atto per far ritirare i quattro
licenziamenti, ciò non toglie che oggi un piccolo cuneo per rallentare il
meccanismo repressivo del padrone è stato infilato
Naturalmente la nostra lotta va avanti con la continuazione del presidio.
La presenza della polizia, oggi al presidio, è stata di un cellulare e due
macchine: una della digos e l’altra del commissariato di zona.
Ricordiamo a tutti i simpatizzanti, ai sostenitori e ai solidali con la
nostra lotta, che è attiva una pagina web “http://www.giulemanidallainnse.it” destinata alla
raccolta di fondi per far fronte alle spese legali.
Il nostro appello a tutti i solidali e tutti i compagni che sostengono la
nostra battaglia rimane invariato invitiamo tutti i sostenitori degli operai
della Innse a venire al presidio per garantire un sostegno effettivo alla
nostra lotta.
L’appuntamento è per domani mattina, 29 marzo, dalle ore 7.00 davanti ai
cancelli della Innse.
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