Il coordinamento nazionale dello Slai cobas per il sindacato di classe, nel dare il pieno sostegno alla giusta, pronta e forte risposta che le lavoratrici assistenti delle Coop. sociali con lo Slai cobas sc di Palermo stanno dando alle decine di denunce della Questura di Palermo per "manifestazione non autorizzata" arrivate alle stesse lavoratrici nei giorni scorsi, sottolinea il carattere particolare e generale di questa repressione.
Essa contiene un aspetto di chiara ritorsione, vendetta portata avanti dalla Questura come braccio esecutivo della politica di attacco ai diritti delle lavoratrici e dei disabili e loro madri della Giunta Regionale e dei Palazzi del potere borghese di Palermo. Sono state denunciate per "manifestazione non autorizzata" direttamente le lavoratrici, quando "normalmente" (sempre nella "normalità" di uno Stato che rappresenta solo gli interessi dei padroni e del loro governo) per questo viene solo denunciata l'organizzazione sindacale (e tante denunce e processi abbiamo avuto negli anni).
E' chiaro, quindi, l'intento di colpire, far retrocedere dalla lotta le protagoniste da mesi, anni di questa battaglia di diritti e di civiltà; ma soprattutto queste denunce sono frutto di un potere locale che viene messo alle corde, che viene sputtanato anche a livello nazionale, che si agita, grida, mostrando tutta la la sua impotente rabbia, ma nello stesso tempo confermando in pieno le tante denunce portate avanti dallo Slai cobas sc e dalle lavoratrici precarie. Una repressione frutto di debolezza non di forza di Crocetta e soci.
Questa repressione dà, quindi, ragione e alimento alla lotta delle lavoratrici slai cobas sc, che chiamiamo a sostenere e a seguirne l'esempio.
Nello stesso tempo, questa repressione è in sintonia con il clima nazionale, del governo, del nuovo Ministro degli Interni, Minniti, legato ai servizi segreti, che sempre più nega i diritti e risponde alle lotte delle lavoratrici, lavoratori, masse, immigrati alzando il tiro della repressione.
Ma sta trovando pane per i suoi denti e sempre più lo troverà!
Lo "Sciopero delle donne" dell'8 marzo, che ha visto nel recente passato proprio nelle lavoratrici dello Slai cobas sc il cuore di una sua prima realizzazione, deve avere anche questo aspetto di scontro, denuncia verso uno Stato forte con le masse popolari, le donne in lotta, e debole verso gli esponenti del potere; uno Stato che verso le lotte delle donne sempre unisce gli strumenti di repressione generale con interventi delle sue forze dell'ordine di squallidi e vergognosi attacchi sesssiti in quanto donne.
Per questo non possiamo che concludere appoggiando le indicazioni scritte nel comunicato delle "Precarie assistenti e mamme dei ragazzi disabili - Slai cobas sc Palermo", e chiamando tutte le lavoratrici, precarie a gridarlo con orgoglio e forza:
LA VOSTRA REPRESSIONE NON CI FERMA MA ALIMENTA LA NOSTRA DOPPIA LOTTA
E L'8 MARZO SCENDEREMO TUTTE IN SCIOPERO!
SLAI COBAS per il sindacato di classe
coordinamento nazionale
5.3.17
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